Il 22 marzo, come ogni anno ormai dal 1992, si celebra la giornata mondiale dell’acqua, come un momento per sensibilizzare e promuovere il risparmio di una risorsa vitale per tutti gli esseri viventi. La 21° edizione, dedicata alla cooperazione idrica, ha come slogan “Clean Water for a healthy world”, ovvero, “Acqua pulita per un mondo più sano”.
Il 2013 è stato dichiarato dall’ONU l’anno internazionale della Cooperazione per l’acqua. I dati sulla situazione idrica nel mondo sono ad oggi ancora scoraggianti: in 3 milioni muoiono ogni anno per mancanza d’acqua; e oltre l’80% sono bambini, quasi tutti del Sud del mondo. Un mondo in cui sono ancora 884 milioni le persone che non possono contare su un accesso ad una risorsa sicura, al riparo da contaminazioni.
L’ONU stima che i futuri conflitti armati saranno in gran parte causati da penuria di acqua e da prelievi non autorizzati per uso industriale e soprattutto agricolo da fiumi e da falde.
I governi sono chiamati ad un maggiore impegno in questa direzione; devono investire nella difesa dell’ambiente, e, in particolare per la salvaguardia delle risorse idriche, devono adottare programmi di manutenzione del territorio, piani per il recupero e riciclaggio delle acque predisponendo la realizzazione delle opere infrastrutturali necessarie e ancora mancanti per la depurazione.
Questi impegni sono sempre più urgenti per evitare anche gli effetti più disastrosi dei cambiamenti climatici laddove incontrano il degrado in cui versano in tanta parte del nostro Paese invasi, fiumi , reti, canali e depositi sotterranei.
L’acqua è un diritto umano universale, per garantire l’accesso all’acqua potabile ed ai servizi igienico-sanitari a tutti i cittadini è in atto l’iniziativa dei cittadini europei per chiedere alla Commissione Europea che le risorse idriche siano sottratte alle logiche di mercato ed alle privatizzazioni.
Inoltre deve continuare l’impegno per dare piena applicazione al risultato politico emerso dai quesiti referendari del 2011, che indicavano con nettezza la volontà popolare di una gestione realmente pubblica del servizio idrico. La CGIL ritiene che questo obiettivo vada perseguito in un nuovo quadro legislativo, a questo proposito apprezza la proposta di legge di iniziativa popolare promossa dal Forum Italiano Movimenti per l’Acqua sulla quale nel 2007 sono state raccolte 400.000 firme.