L’11 aprile 1713 le potenze europee firmarono un unico accordo: il Trattato di Utrecht, che segnò un punto di svolta nella storia internazionale. Trecento anni dopo, il Trattato di Utrecht verrà celebrato con un ricco programma che permetterà, per oltre sei weekend, di prendere parte a molti eventi culturali.
Ill Trattato segna un importante accordo nella storia della pace internazionale, e la citta’ si appresta a festeggiarlo con una serie di eventi.
I festeggiamenti
Nel 1713 Utrecht fu al centro del mondo. Per 18 mesi la città fece da scenario per le negoziazioni per la pace internazionale, ospitando una sorta di “summit” globale prima ancora che questo termine entrasse in uso. Il Trattato di Utrecht venne firmato l’11 aprile 1713, e mise formalmente fine a due secoli di conflitti religiosi e guerre sanguinose. Il trattato conteneva accordi definitivi circa la nuova suddivisione dei poteri, non soltanto in Europa, ma in tutto il mondo. Fu proprio questo a rendere il Trattato di Utrecht unico nel suo genere: fu infatti il primo accordo politico a livello globale.
300° anniversario del trattato di Utrecht: il programma
La città di Utrecht commemorerà questo evento significativo nel 2013 con eventi importanti e cerimonie che spazieranno in diversi ambiti culturali: il teatro, la danza, l’opera, le arti visive, dibattiti e letteratura, coinvolgendo musei e festival sia nel centro della città che nelle zone limitrofe, con un programma che unirà arte e cultura alle tematiche sociali attuali. Temi centrali sono: il potere della diversità, dell’arte, della cultura e dello scambio di conoscenza per una società innovativa.
Il programma per l’anniversario del Trattato di Utrecht è stato realizzato su iniziativa della città e della provincia di Utrecht, ed è il risultato di una vasta collaborazione tra istituzioni culturali, sociali, dei settori commerciali e creativi della città e della regione. Questo evento fornisce un’importante occasione per Utrecht, che mira a diventare Capitale Europea della Cultura nel 2018.
Storia
Il Trattato di Utrecht comprende una serie di trattati di pace firmati a Utrecht nel marzo e aprile del 1713, che aiutò a porre fine alla guerra di successione spagnola.
La pace di Utrecht (11 aprile 1713), stipulata tra Francia e Spagna da una parte, Inghilterra, Olanda, Portogallo e Piemonte dall’altra, non impone alcun onere finanziario alla Francia, e lascia integra la sua consistenza territoriale in Europa (cadono, cioè quelle condizioni dei preliminari dell’Aia che avevano previsto il pagamento di una pesante indennità di guerra da parte della Francia e il suo ritorno ai confini del 1648). Luigi XIV deve però cedere all’Inghilterra le due colonie canadesi di Acadia e Terranova, smantellare le fortificazioni di Le Havre e Dunkerque, riconoscere i diritti al trono inglese della dinastia hannoveriana e cacciare dal suolo francese il pretendente Giacomo III. Il trono spagnolo è definitivamente assegnato a Filippo V (di moda che la dinastia dei Borbone subentra a quella degli Asburgo), il quale, però, si impegna a lasciare il Belgio e la Lombardia all’Austria (quando l’imperatore accetterà la pace), e accetta di cedere al Piemonte la Sicilia (il duca di Savoia diventa perciò re di Sicilia) e all’Inghilterra Gibilterra, strategicamente fondamentale per controllare l’accesso al Mediterraneo, e Minorca, nonché l’asiento (cioè il diritto esclusivo di vendere schiavi nell’America spagnola) e il cosiddetto vascello di permissione (cioè il diritto di far entrare le sue navi mercantili in tutti i porti della Spagna e dell’America spagnola).
L’imperatore Carlo VI, escluso dalla successione spagnola, non accetta queste condizioni di pace, e continua a combattere contro Francia e Spagna. Ben presto, però, si accorge di non essere in grado di raggiungere alcun obbiettivo per via militare, e arriva così a stipulare con Luigi XIV la pace di Rastadt (1714).