In più, un notevole numero di locali del centro cittadino accoglierà quotidianamente i concerti pomeridiani ‘Aperitifs’: dieci chitarristi impegnati in altrettanti performance in solo.
Il resto lo diranno i grandi artisti invitati a partecipare a questa importante edizione di Ravenna Jazz, la cui lunga storia, iniziata nel 1974 e proseguita senza interruzioni sino a oggi, lo rende uno dei festival più longevi e celebrati d’Italia: da Chucho Valdés, ai cui Afro-Cuban Messengers sarà affidato il concerto inaugurale (4 maggio) a Pharoah Sanders (il 5), Franco Ambrosetti, Uri Caine e Furio Di Castri (il 6), Mattia Cigalini (il 7), Gianluca Petrella e Alien Dee (l’8), Rosario Giuliani (il 9), Gino Paoli e Danilo Rea (il 10), Paolo Fresu e martux_m in una nuova versione di “Microlezioni di Jazz” (l’11) e Joshua Redman, il cui quartetto sarà protagonista del concerto finale del festival (il 12).
Ravenna Jazz è organizzato da Jazz Network con la collaborazione degli Assessorati alla Cultura del Comune di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Sabato 4 maggio (Teatro Alighieri, ore 21), saranno i variopinti ritmi caraibici di Chucho Valdés e dei suoi Afro-Cuban Messengers a dare il via alla programmazione teatrale della quarantesima edizione di Ravenna Jazz. Il gruppo di sette elementi guidato dal più celebre dei pianisti cubani è un bolide ritmico, una delle più fiammeggianti formazioni del latin jazz odierno.
Impetuoso protagonista della storia del jazz degli anni Sessanta al fianco di John Coltrane, Pharoah Sanders è ancora oggi un sassofonista di abbagliante intensità espressiva. Questo colosso del sax tenore sarà il protagonista del concerto di domenica 5 (Teatro Alighieri, ore 21), alla testa di un quartetto il cui spettacolo prende il titolo da una delle più celebri composizioni di Sanders: “The Creator Has a Master Plan”.
Lunedì 6 il festival si sposta al Teatro Rasi (ore 21) e lascia la parola, anzi le note, a Franco Ambrosetti, Uri Caine e Furio Di Castri. Il trombettista svizzero, il pianista statunitense e il bassista italiano, ognuno esponente di spicco del proprio strumento, proporranno “From Bach to Miles and Trane”: un concerto che esplorerà gli espressivi legami tra musica barocca e jazz, con un sottile e affascinante gioco di rimandi improvvisativi.
A partire da martedì 7, Ravenna Jazz diventa per tre sere di fila “Ravenna 40° Jazz Club”: concerti musicalmente intraprendenti in un’ambientazione informale da jazz club. Il 7 maggio (inizio alle ore 21:30) il palcoscenico del festival sarà alla Sala Piazza Rinascita, dove il giovanissimo sassofonista Mattia Cigalini, col suo quartetto “Beyond”, potrà sfoderare la sua luminescente tecnica, fatta di flussi musicali inarrestabili e coinvolgenti, che proiettano il mainstream verso lidi sempre più modernisti.
Assai particolare è la proposta musicale di mercoledì 8, al Cisim di Lido Adriano (ore 21:30), con due esibizioni in solitudine che offriranno una visione decisamente originale dell’improvvisazione jazzistica. Nel suo DJ-set, il trombonista Gianluca Petrella farà largo uso dell’elettronica, dando un indirizzo futurista alla creazione estemporanea. Il beatboxer Alien Dee trasforma invece il proprio corpo in una sorgente musicale che pare non avere limiti, senza bisogno di utilizzare alcuno strumento.
Giovedì 9, alla Sala Piazza Rinascita (ore 21:30), per l’ultimo appuntamento di “Ravenna 40° Jazz Club”, il sassofonista Rosario Giuliani, con un sensazionale quintetto che annovera Roberto Tarenzi (pianoforte), Joe Locke (vibrafono), Darryl Hall (contrabbasso) e Joe La Barbera (batteria), proporrà il suo nuovo progetto “Images”: un’altra pietra miliare fuoriuscita dalla creatività di un musicista ai vertici della scena internazionale.
Per il suo secondo e conclusivo fine settimana, Ravenna Jazz 2013 torna stabilmente al Teatro Alighieri con una serie di concerti di grande richiamo (tutti con inizio alle ore 21). Venerdì 10 la voce di Gino Paoli e il pianoforte di Danilo Rea daranno vita a un magistrale incontro tra i vertici della canzone d’autore e del jazz nazionale.
Sabato 11, tornano in scena le “Microlezioni di Jazz” ideate da Filippo Bianchi (qui anche voce recitante) e con l’apporto musicale della tromba di Paolo Fresu e dell’elettronica di martux_m: una produzione originale di i-jazz che ha riscosso un enorme successo lo scorso anno durante il suo tour inaugurale e che ora assume una nuova veste strumentale per continuare a stupire e, anche, a istruire.
La star del sax tenore Joshua Redman arriverà al Teatro Alighieri domenica 12 per chiudere in grande stile l’edizione 2013 di Ravenna Jazz, con un quartetto dalla line up altisonante: Aaron Goldberg (pianoforte), Reuben Rogers (contrabbasso) e Gregory Hutchinson (batteria).
Il cartellone del festival, oltre a questa ricca serie di concerti ospiterà anche due seminari: gli ormai storici workshop di “Mister Jazz” quest’anno saranno infatti inglobati in Ravenna Jazz. Il primo di essi sarà tenuto dalla cantante americana Rachel Gould, una delle più prestigiose vocal trainer attive in Europa. La Gould terrà il suo corso “Jazz phrasing for singers” venerdì 3 maggio al Teatro Rasi (ore 10-13 e 15-18). Protagonista dell’altro seminario sarà Alien Dee, che mercoledì 8 (al Cisim di Lido Adriano, ore 10-13 e 15-17) con il suo “The Alien Beatbox” fornirà magistrali insegnamenti sulle tecniche di beatbox.
Ravenna Jazz 2013 tornerà inoltre a proporre i concerti ‘Aperitifs’, appuntamenti pomeridiani nei locali del centro cittadino in attesa del concerto serale in teatro. Dieci performance (con inizio sempre alle ore 18:30) tutte affidate a chitarristi che si esibiranno in solo: gli ‘Aperitifs’ saranno una vera giostra dello strumento a sei corde.
Si inizierà allo Chalet Giardini Pubblici, venerdì 3 con il live “Sviolinando con le corde” di Lanfranco Malaguti; sabato 4 il solo “Guitar Explorations” di Davide Brillante si terrà al Fellini Scalino Cinque; domenica 5 alla Vineria Nuova Mauro Campobasso racconterà con la sua chitarra “A story without a story”; la Pasticceria Ferrari ospiterà ben tre appuntamenti ‘Aperitifs’, i primi dei quali saranno “Standards My Way” con Marco Bovi (lunedì 6) e “Bridges Upon Walls” con Carlo Borsari (martedì 7); mercoledì 8 toccherà a Gabriele Bombardini, che porterà il suo “Crazy Circus Project” al Gamba 7 Bar Pub; giovedì 9 si torna allo Chalet Giardini Pubblici per “The Pillow Fellows” con Giancarlo Bianchetti; venerdì 10 terza tappa alla Pasticceria Ferrari con Giampiero Martirani, che andrà “Dal Manouche al Jazz”; all’Enoteca Ristorante Mariola il live di sabato 11, con Domenico Caliri e il suo “Sogno E Son Desto”; gli ‘Aperitifs’ si concluderanno alla Locanda del Melarancio, domenica 12, con Roberto Monti in “With/out a song”.