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8 giugno Giornata mondiale degli oceani

World Oceans Day è la giornata mondiale istituita per celebrare l’immenso corpo di acqua che lega tutti noi, fornendoci la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo, regolando il nostro clima, pulendo l’acqua che beviamo. L’obiettivo è di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grande risorsa che costituisce per l’uomo e per il pianeta e di come sia necessario modificare i nostri comportamenti quotidiani per salvaguardarlo.
Questa giornata speciale è un’opportunità per festeggiare l’oceano condiviso in tutto il mondo e il nostro personale legame con il mare, nonché per incrementare la consapevolezza sul ruolo base che l’oceano svolge nelle nostre vite e su quanto di importante possiamo fare per aiutare a proteggerlo.

 

 Dallo spazio, la Terra appare come un “pianeta blu”: questo colore è dovuto alla presenza degli oceani che coprono la maggior parte della sua superficie (circa il 70%). Si conosce ancora poco su di essi e molto c’è ancora da scoprire sulle profondità oceaniche poiché si tratta di ambienti che l’uomo non ha mai colonizzato, né totalmente esplorato.

L’oceano è diviso in tre bacini: Pacifico, Atlantico e Indiano e tutti sono pieni di vita. Grazie alla sua vastità e ai suoi numerosi ecosistemi accoglie una grandissima varietà di animali, a partire dalle minuscole alghe e dai batteri che nel loro insieme costituiscono il fitoplancton, che è alla base di tutte le catene alimentari del mare.  E’ patria dei cetacei, quali balene e delfini, dei più grandi predatori marini, quali gli squali e le orche con i quali convivono, non sempre pacificamente foche,trichechi, pinguini e una miriade di altre forme di vita.

Il futuro dell’ecosistema oceanico è gravemente compromesso sia dall’eccessivo sfruttamento della pesca, sia da altri interventi dell’uomo sull’ambiente, come l’inquinamento delle acque e lo sviluppo del turismo, oltre al riscaldamento globale, che ha effetti deleteri sugli ecosistemi marini, dai tropici alle regioni polari. A questo proposito l’8 giugno del 1992 a Rio de Janeiro durante il Vertice sull’ambiente é nata la Giornata Mondiale degli Oceani. Pur non essendo stata ancora riconosciuta ufficialmente dalle Nazioni Unite, è un’imperdibile occasione per celebrare gli oceani e porre l’accento su progetti e azioni che mirino a salvaguardare questo bene unico e prezioso!

Linee guida da seguire per scongiurare il collasso della principale fonte di vita del Pianeta: il mare.
Dieci azioni per proteggerli

1. Riserve marine: per preservare la biodiversità marina e mantenere vitali le funzioni degli oceani è necessario creare una rete di riserve marine che protegga il quaranta per cento della loro superficie. Tali riserve dovranno tutelare i punti più sensibili e ricchi di biodiversità dei nostri oceani, dai Poli al Mediterraneo, dove Greenpeace ha proposto la creazione di trentadue riserve marine, tra cui una nel Canale di Sicilia.

2. Pesca sostenibile: per garantire un futuro alle popolazioni ittiche ormai in crisi è necessario ripensare le attività di pesca, da un lato fermando la pesca eccessiva e rispettando i limiti scientifici di cattura per non sovra sfruttare gli stock, dall’altro favorendo la piccola pesca sostenibile. La riforma della Politica Comune della Pesca in Europa è in questo senso una grande opportunità per rendere la pesca sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

3. No ai metodi di pesca distruttivi: fermare la pesca illegale ed eliminare metodi distruttivi come la pesca a strascico d’alto mare o la pesca con reti a circuizioni sui FAD (sistemi di aggregazione per pesci), che stanno avendo un gravissimo impatto sulle risorse e tutto l’ecosistema marino. I FAD sono oggetti galleggianti utilizzati per aggregare i pesci che purtroppo causano la cattura di esemplari giovani di tonno, squali, tartarughe e altre specie marine.

4. Ridurre l’inquinamento: è necessario ridurre l’inquinamento che arriva da fonti terrestri, sopratutto in aree che dovrebbero essere a tutela di specie particolarmente sensibili, come il Santuario dei Cetacei.

5. Regole sul traffico navale: ridurre il traffico navale, e in particolar modo porre limiti e controlli al trasporto di carichi pericolosi in zone sensibili come lo stretto di Bonifacio.

6. Consumi sostenibili: per proteggere gli oceani bisogna fare attenzione al pesce che consumiamo, assicurandoci che non provenga da stock sovra sfruttati o da una pesca distruttiva. È importante che le grandi compagnie, come quelle che producono tonno in scatola, si impegnino a utilizzare solo tonno pescato in modo sostenibile. Visita www.tonnointrappola.it

7. No alle perforazioni off shore: fermare attività di estrazioni pericolose, come le perforazioni off shore, che minacciano habitat preziosi che vanno dal lontano Artico al più familiare Canale di Sicilia, nel Mediterraneo.

8. Difesa dell’oceano artico: creare immediatamente una moratoria contro lo sviluppo industriale nell’area dell’Oceano Artico. L’area da tutelare deve comprendere le acque storicamente ricoperte dai ghiacci secondo le medie registrare tra il 1979 e il 2000. Questo periodo, infatti, precede l’inizio della perdita significativa dei ghiacci a causa dei cambiamenti climatici. Fenomeno che ha aperto la strada allo sfruttamento di ambienti incontaminati prima inaccessibili.

9. Attenzione alla plastica: l’ottanta per cento della plastica che inquina gli oceani proviene dalla terra ferma. Per limitare l’impatto della plastica sui nostri mari è necessario ridurre l’uso di confezioni e imballaggi prodotti con questo materiale.

10. Stop al climate change:  i gas serra stanno aumentando l’acidità degli oceani, distruggendo il delicato equilibrio delle barriere coralline e causando l’aumento del livello del mare. Se vogliamo che gli oceani continuino a fornire cibo, lavoro e ossigeno alle popolazioni del Pianeta, è necessario limitarne il surriscaldamento dovuto alle attività dell’uomo.

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