Il Trento Film Festival quest’anno giunge alla sua 61° edizione e, per la terza edizione del programma “Destinazione …”, sceglie per il 2013 la cultura, la storia, i profumi e le montagne della Turchia. Mostre, eventi, incontri, laboratori didattici e ben 12 film in programma al Cinema Modena, animeranno durante l’intero festival le vie di Trento, trasportando i visitatori nelle atmosfere uniche che contraddistinguono il crocevia per eccellenza di Europa e Asia.
La Turchia sarà protagonista anche della serata d’inaugurazione della programmazione cinematografica, venerdì 26 aprile all’Auditorium Santa Chiara, grazie al cine-concerto della band turca BaBa ZuLa sulle immagini del film muto “Enis Aldjelis, die Blume des Ostens” di Ernst Marischka.
Il programma “Destinazione … Turchia” ha ottenuto il patrocinio dell’Ambasciata di Turchia a Roma ed è realizzato in collaborazione con l’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia e con l’Ankara Cinema Association, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Sono bastate due edizioni alla sezione “Destinazione …” del Trento Film Festival, itinerario cinematografico – ma non solo – in un Paese o area geografica affine per territorio e culture a quelli abitualmente frequentati dalla manifestazione, per diventare un percorso dal profilo originale e riconosciuto all’interno della variegata proposta del festival, che ha trovato un pubblico nuovo e attento.
Dopo i progetti dedicati alla Finlandia (2011) e alla Russia (2012), il Trento Film Festival punta verso il bacino del Mediterraneo, invitando gli spettatori a scoprire la Turchia, in particolare i suoi territori più interni, meno conosciuti, segnati dai paesaggi montuosi del Caucaso. Una storia affascinante quella che ci raccontano le montagne della Turchia e ricca di misteri ancora da svelare, come la ricerca della mitologica Arca di Noè. Paese da sempre al crocevia tra Europa e Asia, Occidente e Medio Oriente, la Turchia è una realtà sempre più visibile e vibrante, terreno fervido e complesso di contaminazioni tra tradizioni (e in questo molto simile al Trentino) e religioni, per questo particolarmente emblematico nello scenario culturale globale, oltre che realtà strategica a livello economico e geopolitico.
Al centro del progetto di “Destinazione …” vi è naturalmente il cinema, e in questo senso la Turchia è una scelta quasi obbligata in questa edizione 2013 del Trento Film Festival. L’assegnazione nel 2009 della Genziana d’Oro, massimo riconoscimento del Trento Film Festival, al film turco Sonbahar (Autumn) di Ozcan Alper è stato un segnale della vitalità del cinema turco contemporaneo, confermata negli anni a venire da tante altre opere acclamate e premiate nei festival internazionali che spesso sono andate a cercare le loro storie e protagonisti lontano dalle grandi metropoli e dalle coste mediterranee, in luoghi meno noti ai turisti che visitano il Paese.
L’apertura della sezione coinciderà per la prima volta con l’inaugurazione dell’intero programma cinematografico del festival, venerdì 26 aprile alle ore 21: protagonisti del tradizionale evento all’Auditorium Santa Chiara, con un film muto e accompagnamento musicale, saranno infatti le immagini della Istanbul di inizio ‘900 e le sonorità tradizionali contaminate con il rock e l’elettronica, con il cine-concerto della band turca BaBa ZuLa sulle immagini di Enis Aldjelis, die Blume des Ostens di Ernst Marischka, produzione austriaca del 1920 e primo lungometraggio filmato nella metropoli turca, restaurato da EYE Film Institute Netherlands e Filmarchiv Austria. Unito alle performance incredibili della band, il film si snoda in una storia piena di colpi di scena, rendendo Enis Aldjelis un potente racconto di azioni e sentimenti umani come lealtà, tradimenti, sacrifici, amore e salvezza. Molto prima di diventare famoso con la serie di film dedicati alla principessa Sissi con protagonista Romy Schneider, il regista Ernst Marischka si era recato ad Istanbul con una troupe tecnica ed artistica tutta austriaca per girare questo film muto interamente dedicato alla società, alle tradizioni ed alla vita turca dell’epoca. La stessa moglie del regista, Lily Marischka, interpreta proprio il ruolo della protagonista Enis.
Costituita a Istanbul nel 1996 la band dei BaBa ZuLa è formata da Levent Akman, percussioni, macchine, giocattoli/strumenti; Murat Ertel voce, sax, strumenti a corda; ed il percussionista Cosar Kamçi. I Baba ZuLa sono rinomati per le loro performance live ad alta energia dove si impegnano per far vivere ai loro fan una esperienza unica. I loro spettacoli sono una sorta di rituale, una miscela di discipline d’arte, costumi elaborati, poesia, teatro e disegno dal vivo, che offrono allo spettatore un’allettante festa audiovisiva. Nella loro musica gli autentici ritmi turchi si mescolano con la musica moderna ed elettronica, gli strumenti tradizionali orientali, come il darbuka, dialogano con quelli più innovativi. I Baba ZuLa creano un sound tutto loro conosciuto come Istanbul Psichedelia.
Dal giorno successivo, sabato 27 aprile, l’appuntamento con le proposte cinematografiche di “Destinazione … Turchia” presso le sale del Cinema Modena sarà quotidiano, per un totale di altre 12 opere tra lungometraggi di fiction, documentari e cortometraggi. La selezione di film narrativi vanta il restauro, promosso dalla World Cinema Foundation di Martin Scorsese, di un classico da riscoprire come Law of the border di Lüfti Ö. Akad, duro western rurale e politico del 1966 scritto e interpretato dal maestro del cinema turco Yilmaz Güney. La regista Pelin Esmer, a Trento anche in veste di membro della giuria internazionale, presenterà Watchtower, incontro tra due solitudini in una torre di osservazione antincendi tra le splendide montagne turche, già ai festival di Toronto, Rotterdam e Göteborg. Dal festival di Berlino 2012, e poi da quelli di Tribeca, Karlovy Vary e Abu Dhabi tra i tanti altri, arriva invece Beyond the hill di Emin Alper, uno tra i più affascinanti film di esordio visti negli ultimi anni, che ha per sfondo gli splendidi paesaggi della Turchia più profonda.
Il resto del programma di “Destinazione… Turchia” sarà dedicato a una serie di documentari d’autore che affrontano questioni decisive per l’attualità del Paese, della sua società e del suo territorio: Waiting di Bülent Öztürk documenta i postumi del terremoto che nel 2011 ha sconvolto la Turchia orientale; 1+8 dell’austriaca Angelika Brudniak e dell’americana Cynthia Madansky percorre il perimetro del Paese soffermandosi sui rapporti con gli 8 stati con cui confina la Turchia (dalla Siria alla Grecia); I flew you stayed di Müjde Arslan unisce una storia familiare con la situazione sul fronte curdo; Ich liebe dich di Emine Emel Balcı racconta la massiccia emigrazione in Germania dal punto di vista delle donne rimaste in Turchia (e alle prese con un corso di lingua tedesca); Last nomads in Anatolia: Sarikecililer di Yüksel Aksu segue le ultime tribù nomadi turche e Playing house di Bingol Elmas denuncia la situazione femminile in alcune aree del Paese.
Insieme ai due cortometraggi Masuk di Cevahir Çokbilir e The search di Resit Baskin, completa il programma, dal festival di Cannes 2012, Polluting paradise di Fatih Akin, autore che malgrado sia nato e viva in Germania resta uno dei portavoce dell’identità e del cinema turchi, e che in questo suo ultimo lavoro ha documentato lo scempio ambientale subito dallo splendido villaggio di origine della sua famiglia, vero paradiso naturale violato da un fallimentare progetto di una discarica di rifiuti.
E oltre al cinema, eventi dal vivo, mostre e incontri letterari, reading, appuntamenti dedicati ai ragazzi. Un viaggio fatto di suggestioni ed anche di profumi, come quello del thè, da sempre coltivato su quelle terre e bevuto da quelle genti, e di altre spezie.