Ha preso il via il 19 settembre la XVII edizione del Pomigliano Jazz Festival, rassegna ideata e diretta da Onofrio Piccolo. E’ una manifestazione itinerante all’interno di luoghi di interesse storico-culturale della Campania. Un evento che, negli ultimi giorni di definizione del cartellone è riuscito ad aggiungere un altro asso a quelli già nella manica. La serata inaugurale, di scena all’anfiteatro romano di Avella, infatti, vedrà salire sul palco la voce black di Mario Biondi e le sonorità e i ritmi degli Incognito.
Giiovedì 20, al Palazzo Mediceo di Ottaviano è la volta della signora del jazz italiano, Rita Marcotulli accompagnata dal violoncello di Paolo Damiani, dalle manipolazioni sonore di Martux_m e dalla voce narrante di Filippo Bianchi, ideatore del progetto tratto dal libro “101 microlezioni di jazz” (ingresso gratuito).
Le misteriose e affascinanti Basiliche Paleocristiane di Cimitile, complesso risalente al IV secolo d.C destinato alla venerazione della tomba di San Felice, accolgono, venerdì 21 il progetto speciale dello chansonnier rebetiko, rassegna ideata e diretta da Onofrio Piccolo. E’ una manifestazione itinerante all’interno di luoghi di interesse storico-culturale della Campania., dal titolo “Le vie dei santi” (posto unico 30 euro).
A seguire, venerdì 21 la rassegna si sposterà alle Basiliche paleocristiane di Cimitile con la performance di un altro grande della musica italiana: Vinicio Capossela.
Nella suggestiva cornice dell’Anfitearo di Avella, edificato nel I secolo a.C. sui resti di abitazioni sannitiche, recentemente oggetto di lavori di riqualificazione, va in scena mercoledì 19 settembre il concerto-evento degli inglesi Incognito con special guest il crooner catanese Mario Biondi (platea 25 euro, gradinata 15 euro).
Sabato 22 e domenica 23 settembre, infine, si torna a Pomigliano d’Arco alla Distilleria culture district, nuova casa del festival, che nella giornata di chiusura ospiterà Lee Konitz.
Un festival itinerante che oltre alla musica punta sulla valorizzazione e sulla riscoperta di luoghi d’interesse storico e culturale della Campania: l’Anfiteatro romano di Avella (AV), il Palazzo Mediceo di Ottaviano (NA), le Basiliche paleocristiane di Cimitile (NA) e la Distilleria Culture District di Pomigliano d’Arco (NA).
Sui due palchi allestiti alla Distilleria, in scena per la prima serata l’icona del nu-jazz Nils Petter Molvaer con il fido Eivind Aarset alle chitarre e il mago dell’elettronica Jan Bang; l’israeliano Yaron Herman, nuovo fenomeno del piano mondiale; e il quartetto del sassofonista partenopeo Marco Zurzolo, che anticipa dal vivo il nuovo lavoro discografico.
Il giorno seguente è la volta di Francesco D’Errico trio che svela al pubblico le sue ultime pubblicazioni per Itinera, “Waiting for the Queen” e “And now the Queen!”; di Mariano Bellopede e Carmine Marigliano in scena con “Viaggio in duo”; e soprattutto del grande Lee Konitz, vera e propria leggenda vivente del cool jazz. Classe 1927, ancora oggi continua a stupire per la sua straordinaria originalità espressiva che lo ha portato a suonare con i miti del jazz: da Lennie Tristano a Miles Davis, da Charles Mingus a Gil Evans e Michel Petrucciani. Ad affiancare Konitz sul palco del Pomigliano Jazz Festival (unica data italiana) ecco Florian Weber al pianoforte, Jeff Denson al contrabbasso e Dan Weiss alla batteria.
Come tradizione, in programma i seminari di guida all’ascolto del jazz diretti dal pianista Francesco Nastro e dal critico musicale Pietro Mazzone, laboratori creativi per bambini, itinerari turistici, degustazione di prodotti tipici a cura di Slow Food ed Ais, la mostra fotografica di Silvano Caiazzo e il terzo capitolo della mostra sulla cover art a cura di Carmine d’Onofrio dal titolo “WE INSIST! – jazz in chiaroscuro”, dedicata alle copertine dei 33 giri in bianco e nero.
Il festival è organizzato dalla Fondazione Pomigliano Jazz e dal Comune di Pomigliano d’Arco con il contributo dell’assessorato al Turismo della Regione Campania e la collaborazione dei Comuni di Avella, Ottaviano e Cimitile e dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.
Da segnalare, a margine, l’importanza storica del palco che ospiterà la serata inaugurale di Avella (Avellino): la struttura, infatti, sarà montata nell’anfiteatro romano, edificato nel I secolo avanti Cristo sui resti di abitazioni sannitiche e recentemente restaurato.
La rassegna, pertanto, mira a perseguire il lodevole obiettivo di coniugare: l’arte e la buona musica alla riscoperta di location suggettive, all’interno di luoghi di interesse storico e culturale della Campania.