Categorie: Cultura e Sapori

A Berlino per celebrare i 25 anni dalla caduta del Muro

Il 9 novembre del 1989 migliaia di persone attraversano la barriera. E il mondo sarebbe cambiato per sempre: ecco come era, e com’è oggi, la capitale tedesca. Il 9 novembre 1989, dalle ore 19, diecimila tedeschi dell’Est si riversavano sulle strade e attraversavano il Muro che li aveva tenuti divisi dai loro fratelli dell’Ovest per 28 anni, era la definitiva apertura dei posti di blocco e la caduta del Muro di Berlino. Sono passati 25 anni da quella data e la capitale tedesca si prepara a celebrare l’evento in grande stile.

Una tre giorni di grandi eventi, mostre d’arte open air e concerti di musica classica, dal 7 al 9 novembre, che vedrà Berlino temporaneamente divisa da otto mila palloni illuminati che seguiranno il percorso che una volta tracciava il confine tra Berlino Ovest e Berlino Est, con una spettacolare conclusione proprio alle 19 del giorno della Caduta.

 Lunga e profonda ferita che sin dal 1961 ha tagliato in due la città e l’intero Paese, domenica 9 novembre si celebreranno i 25 anni dalla caduta del Muro di Berlino. Pensato, voluto e costruito dai funzionari della DDR, la Germania dell’Est, quest’ultimo è stato per ventotto anni sinonimo di morte (si stima che almeno 200 persone siano state uccise mentre tentavano di raggiungere lo splendente Ovest dalla zona comunista a controllo Sovietico) e di Guerra Fredda, gioco a due tra Mosca e Washington terminato almeno apparentemente con la dissoluzione dell’URSS nel 1991.

In seguito a numerosi disordini all’interno della DDR nel corso del 1989, il governo e i funzionari comunisti diedero nel tardo pomeriggio del 9 novembre l’ordine di aprire i checkpoint al flusso di persone che dall’Est volevano raggiungere la parte Ovest della città. Come testimoniano le immagini storiche riprese dalle telecamere di tutto il mondo, un gran numero di berlinesi si arrampicarono e si sedettero a cavallo del Muro, azione più che impensabile fino a qualche settimana prima. La notizia della ‘caduta’ (nell’immediatezza soprattutto figurata, con le operazioni di smantellamento cominciate nei giorni successivi) fu accolta con l’entusiasmo naturale e immaginabile di un popolo che dopo anni e anni di divisione può tornare ad abbracciare i propri fratelli. Gli abitanti dell’Ovest, investiti dal capitalismo statunitense negli anni precedenti, tendevano le braccia verso i loro cugini dell’Est invitandoli a festeggiare, a ballare, a sorridere insieme.

Sebbene proprio nel corso della serata e della nottata del 9 novembre del 1989 cominciò de facto il processo di riunificazione della Germania (spartita fin dall’indomani della sua sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale, divisione diventata via via sempre più profonda con l’avvento del conflitto freddo tra USA e URSS), ancora oggi è ben visibile la cicatrice lasciata sul volto del Paese dal Muro di Berlino e da tutto ciò che ha significato per quasi trent’anni. Si tratta di una realtà che si respira a pieni polmoni tra la zona Ovest e la zona Sud della capitale – dove proprio in questi giorni un’installazione d’arte fatta di palloncini ripercorre per tutta la sua lunghezza il muro interno alla città -, ma che di riflesso ha interessato tutta la Germania, dividendola tanto allora quanto oggi.

Insomma, come già nel 2007 ricordava e sottolineava il settimanale tedesco Der Spiegel, nella Germania unita è ancora oggi possibile evidenziare due Paesi ben distinti e profondamente diversi: uno leader nell’industrializzazione, l’altro caratterizzato da un tasso di disoccupazione particolarmente alto; uno fervente sostenitore della democrazia, l’altro costretto a fare i conti con un appoggio all’estremismo politico in forte ripresa; uno largamente popolato, l’altro alle prese con una vera e propria crisi demografica. Ma le differenze tra le due Germania, dell’Est e dell’Ovest, non si fermano certo a questi seppur non indifferenti aspetti. Innanzi tutto, un dato interessante sulla divisione dei Paesi nel Paese viene fornito dal Washington Post: secondo un recente sondaggio, infatti, il 75% dei tedeschi che vivono nella Germania orientale ha detto di ritenere la riunificazione un successo, percentuale che scende fino al 50% quando ad essere intervistati sono i tedeschi occidentali.

Gli eventi
Dal 7 novembre sarà possibile osservare la Lichtgrenze, il percorso fatto di palloni illuminati che ripercorre i 15 km del Muro, e consultare una delle 100 stazioni interattive e informative presenti lungo tutto il tracciato che raccontano le Wall Stories, ovvero episodi storici legati a quello specifico luogo nei 28 anni di separazione della Germania.

Si chiama Lichtgrenze – The Splitscreeen Movie ed è un video di 150 secondi che ripercorre la Berlino di un tempo lungo l’arteria vitale del muro: le riprese sono state realizzate e montate dal regista Marc Bauder proprio in occasione del 25esimo anniversario della caduta del muro di Berlino.

Il corto sarà proiettato per tre giorni, dal 7 al 9 novembre, su sei megaschermi che verranno appositamente allestiti vicino al muro di palloncini ad elio dislocati appositamente per la celebrazione sul vecchio percorso del muro: un’installazione ideata e creata dal fratello del regista, Christoper Bauder.

Nelle immagini, molto belle e ben realizzate, si mostrano i luoghi del muro di ieri e di oggi: è molto emozionante vedere come si sia trasformata la città di Berlino a soli 25 anni dalla riunificazione; vecchie immagini, che per certi versi rappresentano uno splendido documento storico su com’era Berlino durante la Guerra Fredda, vengono contrapposte a nuovi fotogrammi della Berlino contemporanea, una città all’avanguardia in Europa per quanto riguarda il design, la sostenibilità ambientale, la mobilità, la qualità della vita. Una trasformazione evidente all’occhio quanto nella quotidianità e che le immagini di Bauder mostrano in un dualismo impressionante per quanto vero, realistico, documentato.

Durante i giorni di celebrazione verranno organizzati tour guidati e lungo la cortina luminosa sarà proiettato il film “Wall segments”, realizzato con immagini storiche risalenti ai giorni della costruzione del muro.
Sabato 8 novembre alle 17 e alle 21 la European Union Youth Orchestra eseguirà dei mini concerti a Mauerpark, East Side Gallery e Checkpoint Charlie.

Il 9 novembre alle ore 19 per il gran finale, gli ottomila palloni ad elio illuminati, che dividono la città, verranno rilasciati nel cielo, illuminando la città di Berlino. Questo spettacolare evento verrà accompagnato dalle note de l’Inno alla gioia di Beethoven eseguite dall’orchestra Staatskapelle di Berlino, diretta da Daniel Barenboim.

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