In vista della partecipazione alla fiera internazionale World Tourism Expo, ad Assisi dal 21 al 23 settembre, le Fiandre raccontano i gioielli della propria collezione riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Un territorio raccolto, sul quale sono ben visibili i segni di un passato ricco ed importante, che ha diffusamente contribuito alla formazione dell’Europa odierna: il patrimonio culturale fiammingo offre spunti di estremo interesse tra beghinaggi, belfort, centri storici e palazzi affascinanti.
Parte integrante di tante città fiamminghe, i beghinaggi e i belfort sono simboli tipici dell’intraprendenza e del senso di fiera indipendenza delle popolazioni di quella regione, che comprende le Fiandre propriamente dette ed alcune propaggini del settentrione francofono. Ancora oggi città come Anversa, Bruges, Gent, Leuven, Mechelen (ma l’elenco completo include anche Dendermonde, Diest, Diksmuide, Hasselt, Herentals, Hoogstraten, Lier, Kortrijk, Sint-Truiden, Turnhout e Tongeren) valorizzano ed utilizzano i complessi un tempo abitati dalle beghine – pie donne laiche dedite, a partire dal XII-XIII secolo, ad opere caritatevoli presso le comunità ove vivevano.
Taluni dei luoghi ove le città alloggiarono le beghine sono ora divenuti residenze universitarie, altri ospitano istituzioni civiche, altri ancora sono legate ad ordini religiosi che ne hanno acquisito, con il tempo, funzioni e strutture; tutti però rimangono ben incardinati nel tessuto cittadino, al quale contribuiscono infondendovi un’atmosfera di riservata, pacata operosità, in piena sintonia con il carattere della popolazione.
Alla fierezza con il quale le istituzioni cittadine rivendicavano la propria autonomia da quelle feudali ed ecclesiastiche rimandano invece i belfort, le civiche torri campanarie che costellano lo skyline fiammingo (il Patrimonio dell’Umanità UNESCO ne annovera 32, di cui una maggior parte nelle Fiandre ed alcune in Vallonia). Costruite nel lungo periodo che va dall’XI al XVII secolo e quindi espressione dell’evoluzione stilistica del tempo (romanico, gotico, rinascimentale e barocco si alternano e talvolta fondono tra loro), i belfort rimangono i migliori punti di osservazione dei centri storici delle città fiamminghe, offrendo ai visitatori di oggi scorci mozzafiato e le proprie avvincenti storie.
Grande assente nella lista dei belfort delle Fiandre dichiarati “Patrimonio dell’umanità”, la torre civica di Bruxelles. Non per demerito, anzi: l’imponente edificio domina infatti sulla celeberrima Grand Place, a sua volta integralmente iscritta alla lista per la maestà e la varietà degli stili architettonici che ne definiscono l’armonico insieme.
Medesimo discorso, esteso però all’intero centro storico vale per Bruges, il cui splendido tessuto urbano, disseminato di canali navigabili, è meta per eccellenza di viaggi romantici e di pellegrinaggi sulle orme dei massimi talenti della pittura fiamminga.
A testimonianza di epoche successive, ormai vicine ai nostri giorni ma non meno importanti per il progresso della cultura in Europa e nel mondo, l’UNESCO riconosce nel Patrimonio dell’Umanità anche l’insieme di edifici disegnati da uno dei padri dell’Art Nouveau (Victor Horta), che segnano il paesaggio urbano della capitale europea (Hôtel Tassel,Hôtel Solvay, Hôtel van Eetvelde, Maison e Atelier Horta), e il Palazzo Stoclet di Josef Hoffmann, gioiello di inizio Novecento le cui decorazioni raccontano il passaggio tra due epoche che hanno lasciato pesanti tracce sul Secolo Breve.
Anche Anversa vanta un proprio gioiello, ufficialmente ed universalmente riconosciuto per la testimonianza che incarna abbracciando un arco temporale che va dal Cinquecento ai nostri giorni: la storia raccontata nel complesso museale Plantin-Moretus è infatti quella, avvincente, di una delle svolte tecnologiche che più hanno aiutato la diffusione della pagina scritta ad un pubblico universale nella storia dell’uomo: la stampa. Tra le mura della residenza – officina di una delle prime, gloriose famiglie di stampatori del Vecchio Continente, si ammirano ancora una delle più antiche presse da stampa e numerose edizioni rare e preziose, nel contesto di una splendida casa d’epoca.