La magia delle maschere in legno del Carnevale di Sauris
Uno dei carnevali più antichi dell’arco alpino. Protagonisti della festa sono il “Rolar” e il “Kheirar”.
Le due figure percorrono le vie di Sauris accompagnate da un corteo di maschere, che possono essere brutte (Scheintena schembln) o belle(Scheana schembln). Le maschere che nascondono il viso dei partecipanti sono di legno. Il corteo prosegue nella notte e, al lume delle lanterne, si inoltra nel bosco per seguire un suggestivo percorso notturno alla volta di un grande falò propiziatorio innalzato in una radura. Ritrovo finale a Sauris di Sotto per degustazione piatti tipici e premiazione delle maschere.
Püst: Carnevale resiano tra maschere con incredibili copricapo e danze di origine slava
L’elemento fondamentale del carnevale resiano è rappresentato dalla danza eseguita con i tipici strumenti musicali resiani, la cïtira (violino) e la bünkula (violoncello). Le danze si protraggono per ore e ore, nelle osterie e negli spazi predisposti per i festeggiamenti. Si balla anche all’esterno, in particolare domenica pomeriggio. Le maschere tradizionali sono di due tipi: “te lipe bile maškire”, le belle maschere bianche, le più conosciute perché sono presentate anche nelle esibizioni del gruppo folkloristico Val Resia e i “babaci” o “kukaci”, le maschere brutte. Le belle maschere bianche sono quelle più preziose, arricchite da variopinti nastri colorati e alti cappelli ornati con fiori di carta colorata. Mercoledì 5 marzo infine ha luogo la processione e il funerale del “babaz” in piazza. Dopo un adeguato e delirante processo viene bruciato il fantoccio, a rappresentazione della fine del Carnevale.
Il “mato carneval” tra le suadenti architetture istro-venete di Muggia
Il Carnevale Muggesano trova le proprie origini nella più classica tradizione veneziana con influssi della penisola istriana. Protagoniste sono le compagnie che mostrano la propria inventiva esibendosi ogni anno su carri allegorici .