Realizzata in collaborazione con la rivista Africa, raccoglie 45 immagini di reporter affermati e fotografi emergenti alle prese con la quotidianità di un continente in perenne fibrillazione. Le immagini sono esposte secondo l’orario in cui sono state scattate – dalle prime luci dell’alba fino a notte fonda – per ricostruire idealmente una giornata densa di vita, trascorsa alla scoperta di località e genti distanti tra loro migliaia di chilometri ma accomunati dalla stessa vibrante energia. Dalle spazzine di Ouagadougou, che tornano a casa dai loro figli dopo una notte passata a ramazzare, ai rutilanti locali di Kinshasa dove si tengono concorsi di eleganza destinati a proseguire tutta la notte. In un solo giorno in Africa accadono un mondo di cose: rituali immutati da secoli, fatti nuovi e imprevedibili, eventi e situazioni che vedono protagonisti più di un miliardo di persone (con un’età media di 19 anni: la popolazione più giovane e dinamica del Pianeta). La ricerca delle immagini è curata da Marco Garofalo e Marco Trovato, con la supervisione e il coordinamento di Simona Cella. I testi e le didascalie sono stati elaborati da Marco Trovato.
Parallelozero Café
Il concept del nuovo Parallelozero Cafè è quello di unire la cultura visuale a quella enogastronomica. Gli appassionati di fotografia potranno sorseggiare un cocktail mentre sfogliano libri e riviste specializzate, visitano le esposizioni o incontrano gli autori, rimanendo poi ai tavoli per assaporare la cucina del MIX Lounge Restaurant.
L’agenzia fotografica Parallelozero è stata fondata nel 2007 da Alessandro Gandolfi, Sergio Ramazzotti, Davide Scagliola e Bruno Zanzottera. Quattro fotografi di reportage che hanno continuato a credere nella necessità di viaggiare per ricercare sempre nuove storie. In un mondo interconnesso, del quale si crede erroneamente di sapere tutto, Parallelozero continua a ricercare spunti che possano raccontare il mondo, che possano commuoverci o sorprenderci, smentendo luoghi comuni e smantellando stereotipi. Con una certezza: fino a quando esisteranno esseri umani, varrà la pena raccontare le loro storie.