Una mostra a Roma esplora la complessità e la bellezza di otto architetture inabitabili italiane. La mostra, intitolata “Architetture inabitabili”, è in programma dal 24 gennaio al 5 maggio 2024 presso i Musei Capitolini, Centrale Montemartini.
La mostra presenta otto esempi di architetture inabitabili distribuite su tutto il territorio nazionale. Tra queste, il Gazometro di Roma, il Memoriale Brion ad Altivole, il campanile semisommerso di Curon, il Cretto di Gibellina, il Lingotto di Torino, gli Ex Seccatoi di Città di Castello, la Torre Branca di Milano e i Palmenti di Pietragalla.
Ogni edificio racconta una storia diversa, ma tutti condividono un tratto comune: l’inabitabilità. Questo elemento, che potrebbe sembrare un limite, è in realtà una fonte di bellezza e fascino.
Il Gazometro di Roma, ad esempio, è un’imponente struttura industriale che domina il paesaggio urbano. È stato dismesso nel 2000, ma continua a essere un simbolo della città.
Il Memoriale Brion ad Altivole è un complesso architettonico progettato da Carlo Scarpa. È un luogo di sepoltura, ma è anche un’opera d’arte che celebra la vita e la morte.
Il campanile semisommerso di Curon è un’affascinante struttura romanica che è stata sommersa da un lago artificiale. È un simbolo della perdita e della memoria.
Il Cretto di Gibellina è un’installazione commemorativa dell’artista Alberto Burri. È un grande sudario di cemento bianco che ingloba le macerie della città di Gibellina, distrutta da un terremoto nel 1968.
Il Lingotto di Torino è un storico complesso architettonico che un tempo ospitava la fabbrica della FIAT. È un simbolo della storia industriale italiana.
Gli Ex Seccatoi di Città di Castello sono un’antica struttura industriale che oggi ospita le opere di Alberto Burri. Sono un luogo di memoria e di arte.
La Torre Branca di Milano è una torre in acciaio che fu progettata per la Triennale del 1933. È un simbolo dell’architettura razionalista italiana.
I Palmenti di Pietragalla sono un’antica struttura rupestre che un tempo veniva utilizzata per la produzione del vino. Sono un esempio di architettura tradizionale.
La mostra presenta un ricco apparato fotografico, con immagini di grandi autori italiani e internazionali. Tra le opere esposte, spiccano le fotografie di Gianni Berengo Gardin, Guido Guidi, Marzia Migliora, Gianni Leone, Mark Power, Sekiya Masaaki e Steve McCurry.
La mostra è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 19.00 (la biglietteria chiude alle 18.30). Il biglietto intero costa 12 euro, il ridotto 10 euro.
La mostra “Architetture inabitabili” offre un nuovo punto di vista sull’architettura. Ci invita a riflettere sulla bellezza dell’inabitabile e sul valore simbolico di questi edifici.