Romania – Pastele
Anche in Romania si sono sovrapposti antichi riti pagani alle celebrazioni religiose. Con l’avvicinarsi della Pasqua finiscono le feste popolari invernali ed iniziano quelle di primavera.
Il Giovedì Santo è per i rumeni il giorno dei morti ed è chiamato il “gioia mare” (in italiano “giovedì grande”). In questo giorno si portano in chiesa dolci fatti con farina o con grano bollito ricoperto di zucchero e noci, del vino e della frutta, che sono offerti in memoria dei morti e distribuiti ai vecchi e ai poveri.
Il Venerdì Santo si pone davanti alla Croce un tavolo molto alto, in modo che vi si possa passare sotto. Sul tavolo si mette l’epitaffio, un pezzo di stoffa che porta ricamato o dipinto il seppellimento di Cristo, e i fedeli, recandosi in chiesa, portano fiori al Cristo e ai loro morti, passando per tre volte sotto il tavolo sul quale è sistemato l’epitaffio.
A sera si svolge il canto Prohod, una cerimonia affascinante alla quale partecipa tutto il villaggio, diviso in gruppi seguendo il cammino della Croce. Qualcosa che rassomiglia alla nostra Via Crucis. Al sabato mattina donne e bambini fanno la Comunione, mentre gli uomini intervengono alla messa di mezzanotte portando in chiesa un gallo bianco e uova colorate. La cerimonia si conclude con una processione intorno alla chiesa, con le candele accese.
Qui, la tradizione pasquale più sentita è senza dubbio la “battaglia delle uova”, un campionato al quale tutta la famiglia e gli amici prendono parte. Il gioco consiste nel colpire due uova sode una contro l’altra: l’uovo con il guscio più duro vince, e il perdente deve mangiarsi tutte le uova che vengono rotte!
Il mattino di Pasqua, la tradizione vuole che ci si lavi la faccia con l’acqua nella quale sono stati messi a mollo un uovo dipinto di rosso e una moneta d’argento: l’uovo rosso simbolizza la salute e la moneta la purezza.
Svezia – Påsk
Un’antica credenza popolare voleva che nel periodo immediatamente precedente alla Pasqua le streghe volassero verso la montagna di “Blakulla”, per trovare il diavolo.
Da quell’antica credenza ha avuto origine la tradizione delle “streghette di Pasqua”: si tratta di gruppetti di bambine che nel periodo pasquale, imbacuccate con scialli e lunghe sottane, vanno in giro con un bricco da caffè dove la gente deve mettere un soldino o una caramella.
Gli svedesi conservano altre vecchie usanze legate a credenze di stregoneria: nella Svezia occidentale le notti pasquali sono illuminate da grandi falò e dallo scoppio di petardi, vecchi metodi garantiti per tenere lontano le streghe!
A Pasqua, gli svedesi decorano le loro case con rami di salice o di betulla e mangiano uno smörgåsbord, una specie di buffet composto da vari piatti come aringa, salmone, patate, uova, polpette, salsicce, eccetera.
Germania – Ostern
Le celebrazioni pasquali cominciano il giovedì santo, chiamato « Gründonnerstag », quando è tradizione mangiare solo cose verdi. Il piatto più rappresentativo è la zuppa alle sette erbe, che contiene crescione, dente di leone, erba cipollina, prezzemolo, porro verde, acetosa e spinaci.
Per dessert, non troverete le famose uova di cioccolato bensì l’Osterlamm, una torta a forma di agnello spolverata con zucchero a velo, tradizionalmente cucinata in uno stampo di argilla che le conferisce un leggero profumo. Questo dessert è popolare anche in Alsazia.
I tedeschi decorano i loro alberi con uova colorate dando vita a vere e proprie piante pasquali, o « Osterstrauch », che riempiono le strade e i giardini di colori annunciando l’arrivo della primavera.
Finlandia – Pääsiäinen
Il significato della Pasqua cristiana non è molto sentito in Finlandia, in quanto l’86% della popolazione appartiene alla chiesa Evangelica Luterana. La tradizione pasquale finnica, perciò, più che altro celebra l’arrivo della primavera, anche se a marzo o ad aprile in questa terra regna ancora l’inverno! Qualche tempo prima della Pasqua i bambini piantano alcune sementi in piccoli vasi.
I bimbi finlandesi usano anche disegnare delle streghette su biglietti di carta, su cui poi scrivono i loro desideri. Vestiti da streghe, distribuiscono i biglietti ai loro amici. La tradizione vuole che le notti tra il venerdì e la domenica di Pasqua, le streghe escano dai loro nascondigli e volino nel cielo!
Falò
I finlandesi credono che gli spiriti maligni vaghino liberamente il sabato prima di Pasqua, per questo durante la giornata accendono grandi falò e si vestono da streghe; la domenica invece i bambini vanno alla ricerca delle uova di cioccolato che i genitori e i membri della famiglia hanno nascosto in giro per la casa (i giardini sono ancora ricoperti di neve…).
Mämmi
Un’altra tradizione finlandese è quella di mangiare il mämmi, un eccellente dessert composto da farina di segale, melassa e scorza d’arancia. La preparazione dura delle ore e il mämmi deve essere raffreddato per tre o quattro giorni prima di essere servito con crema o zucchero. La più antica testimonianza dell’esistenza del mämmi si trova in un testo latino del XVI secolo, e le teorie sulla sua provenienza oscillano tra la Germania medievale e l’Iran.
Pâques El Salvador
Nella località di Texistepeque, in Salvador, i « talcigüines » sono una strana tradizione che interpreta i più rigorosi riti cattolici, rivisitati secondo influenze pagane indigene.
Uomini travestiti da diavoli, chiamati appunto « talcigüines », percorrono le strade della città frustrando tutti gli spettatori che incontrano sul loro cammino. Questa battaglia simbolizza la lotta che intraprende Gesù contro la tentazione. Ma chi vincerà questo braccio di ferro? Alla fine i “talcigüines” capitolano di fronte a Gesù e si buttano a terra in segno di sottomissione. Restano per molte ore sotto il sole cocente di mezzogiorno, e i loro familiari li bagnano per eviatre che qualcuno si senta male.
Francia – Pâques
Le campane delle chiese sono silenziose dal venerdì fino alla domenica di Pasqua, come segno di dolore per il Cristo crocifisso.
Le mamme dicono ai loro bambini che “le campane sono volate via a Roma”.
La mattina di Pasqua, i bimbi francesi corrono fuori casa per guardare le campane “tornare indietro da Roma”. Mentre i piccoli sono occupati a scrutare il cielo alla ricerca delle campane che “tornano a casa”, i loro genitori nascondono le uova di cioccolato che i bimbi cercheranno in casa o in giardino per tutta la mattina!
Inghilterra – Easter
In Gran Bretagna il Giovedì Santo è tradizionalmente giorno di elemosine: nell’abbazia di Westminster, dopo la cerimonia religiosa, vengono donate ai poveri borse di denaro, distribuite dal sovrano su di un vassoio d’argento.
Il Venerdì Santo si mangiano gli hot cross buns, delle brioches fatte con la cannella e uvetta, con sopra una croce di glassa di zucchero, che ricorda la passione di Cristo.
Nel pub londinese chiamato “Il Figlio della Vedova” si conservano quasi duecento esemplari di questi dolci, raccolti uno per anno, secondo quanto descritto da una leggenda che racconta come una vedova, nell’attesa disperata del figlio marinaio disperso in mare, continuò per anni a cuocergli gli hot cross buns.
Sembra che, durante le incursioni aeree dell’ultima guerra mondiale, questa curiosa collezione sia stata messa in salvo tra gli altri cimeli preziosi!
Un’usanza curiosa è quella di far rotolare le uova colorate su di un prato o lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non siano stati spezzati; a Preston, ad esempio, le uova rotolano su un pendio erboso.
Un’altra tradizione divertente è quella di contendersi le uova e le torte con battaglie, combattute principalmente da ragazzi.
Grecia – Paskha
In Grecia si festeggia la Pasqua con i riti greco-ortodossi.
Con il suono delle campane nella notte di Pasqua e la celebrazione del rito della Resurrezione, termina la Quaresima. Ogni fedele accende nella chiesa la candela che ha con sé e che porterà a casa ancora accesa.
Si mangeranno poi pane pasquale, dolcetti, la tipica Maghiritsa (una zuppa fatta con le interiora dell’agnello) e uova colorate di rosso. Anche in Grecia, infatti, come in molti altri paesi slavi, c’è la consuetudine di regalare per Pasqua delle uova colorate.
L’origine dell’usanza di regalare uova colorate di rosso è molto antica. La tradizione racconta che, dopo la Resurrezione di Cristo, Maria di Magdala, la peccatrice redenta, si sia recata a Roma e abbia offerto all’imperatore Tiberio un uovo rosso, dicendogli: “Cristo è risorto”. Anche se l’episodio non si trova nei Vangeli, è rappresentato da alcune icone, una delle quali si trova nella chiesa di Maria di Magdala a Gerusalemme. Il colore rosso acceso delle uova intende ricordare ai fedeli il sangue versato da Cristo per l’espiazione dei loro peccati.
Russia – Paskha
Per la Chiesa ortodossa la Pasqua è la festa più importante dell’anno e la si celebra con grande solennità, in una data diversa da quella cattolica.
A Pasqua si guarda alla cittadina di Sagorsk, dove risiede il Pope di Mosca e di tutta la Russia, cioè la massima autorità della religione ortodossa.
La mattina del giorno di Pasqua la famiglia russa si reca sulla tomba di un parente e lì consuma un picnic. Alla sera si fa un banchetto con diversi tipi di carne, pesce e funghi, dove non manca il Pabcha, un piatto sostanzioso a base di quark.
Durante la messa di mezzanotte il Pope toglie simbolicamente il sudario dal sepolcro. Non trovandovi più il corpo di Cristo, con il corteo sacerdotale esce dalla chiesa per ricercarlo, finché ritorna e annuncia ai fedeli il miracolo con la tradizionale esclamazione: “Christos voskrèse!” (Cristo è Risorto!) e la folla risponde: “Vo istinu voskrèse!” (In verità è Risorto!). Solo allora tutti si scambiano il triplice bacio rituale; poi si cantano inni di esultanza, si accendono ceri e si scoppiano fuochi d’artificio. Per il popolo russo le festività legate alla Pasqua sono anche un saluto alla primavera.
I ragazzi si recano in campagna per spogliare le betulle. Con i rami di betulla le ragazze intrecciano delle corone con cui ornano la testa.
In alcune regioni della Russia è ancora vivo l’antico rito di bruciare fieno o altre vecchie cose rimaste sotto la neve durante l’inverno.
Nel passato lontano i contadini facevano un pupazzo di paglia che simboleggiava la morte, lo bruciavano o lo buttavano nel fiume. La radice di questo rito pre-cristiano, legato alla morte e al rinnovo della vita con la primavera, ricorda il rito che si faceva in tempi lontani a Roma, dove in maggio si usava gettare nel Tevere pupazzi di paglia.
Parte del pranzo pasquale è anche il pane lievitato all’uovo, che assomiglia al nostro panettone. Nelle diverse zone del vasto mondo ortodosso ha nomi diversi: in Russia si chiama kulic.
Anche in Russia Pasqua non è tale senza il rituale scambio dell’uovo, seguito da tre abbracci e baci. Il tipo d’uovo offerto varia moltissimo: il valore venale dipende dalle risorse del donatore e dal destinatario del dono. Ma l’uovo di gallina decorato resta il più popolare.
In Russia vanno però ricordate anche le deliziose pysanky ucraine: uova augurali ritualmente e magicamente decorate in casa, il cui guscio ha fori finissimi per consentire, poggiandovi delicatamente l’occhio e ponendo l’uovo sotto una sorgente di luce, di godere anche “dall’interno” l’effetto dei motivi ornamentali.
Forse non tutti sanno che esiste anche la Pasqua Musulmana (Eid al-Adha) seppure molto diversa da quella cattolica. Con l’ Eid al-Adha si ricorda e celebra la storia di Abramo e di suo figlio Isacco. È, infatti, detta festa del sacrificio poiché si commemora quello che il primo patriarca dell’Islam fece nei confronti del figlio Isacco. Si narra che Dio, volendo mettere alla prova la fede di Abramo, gli impose di sacrificare il figlio sul Monte Moira. Prima che l’omicidio venisse compiuto, apparve un angelo che fermò Abramo benedicendolo e dicendogli che il Signore aveva apprezzato la sua ubbidienza.
Libano
La domenica di Pasqua in Libano è una festa molto importante. Dopo le celebrazioni nelle chiese ed il digiuno dei quaranta giorni precedenti – niente carne – si festeggia con uova ed agnello. Una tradizione davvero unica in Libano è la Shanineh, che si svolge in chiesa, dove delle candele decorate con nastri e fiori vengono consegnati ai bambini, i quali formano un corteo che li porta attorno alla chiesa. Un’altra caratteristica della Pasqua da queste parti è l’abbondante consumo di dolci, come i biscotti chiamati Ma’amoul, delle piccole delizie realizzate con semola e burro, farcite di arachidi zuccherate e zucchero a velo.