Il Festival della Birra nella chiesa di Groningen
Il festival si svolgerà l’8 e il 9 aprile 2016, preceduto il 7 da una cena di birra per 600 persone. La 6° edizione del “Beer Festival Groningen” si terrà venerdì 8 e sabato 9 aprile 2016. A rendere speciale l’edizione di quest’anno sarà il luogo che ospiterà l’evento: la Martinikerk, la caratteristica chiesa della città che ha accolto anche le precedenti stagioni, unica chiesa al mondo a ospitare un festival della birra. Dopo cinque edizioni di successo, il 2016 sarà celebrato con una grande varietà di birre nazionali e internazionali alla spina e in bottiglia. Per i visitatori ci sarà modo di partecipare a master class tenuti da noti esperti della bevanda a base di malto e a competizioni a tema.
Per un’altra volta, grazie al grande successo degli anni passati, verranno programmate gare di prodizione di birra, alle quali potranno partecipare sia mastri birrai amatoriali che professionali. I birrai amatoriali si sfideranno nella preparazione di una “Saison” (tipo di birra chiara) mentre i professionisti parteciperanno a una vera e propria competizione. Due saranno i concorsi: uno per la “migliore Saison” e l’altro per la “migliore Tripel” (una birra più forte).
7 Aprile, la più grande cena di birra al mondo con prodotti locali e birre locali dell’Olanda del Nord!
Il festival verrà preceduto, giovedì 7 aprile, dalla più grande cena di birra al mondo, che vedrà 600 appassionati di birra seduti a tavola all’interno della chiesa “Martinikerk” a Groningen. La cena, caratterizzata da prodotti tipici olandesi e da birre locali del nord dei Paesi Bassi, sarà composta da ben sette portate . A preparare queste pietanze sarà lo chef olandese Albert Kooy, mentre le birre locali saranno presentate da Melissa Cole.
Il Festival osserverà questi orari:
venerdì 8 aprile ore 19:00-23:00
sabato 9 aprile ore 13:00-17:00 e 19:00-23:00
Nuovo tunnel ciclabile sotto la stazione di Amsterdam
Dalla Stazione Centrale di Amsterdam, un tunnel per ciclisti e pedoni porta dal centro alle banchine sull’IJ.
Dallo scorso 21 novembre 2015, la Stazione Centrale di Amsterdam ha aperto un tunnel interamente dedicato a ciclisti e pedoni. Il tunnel, che prende il nome di Cuyperspassage, collega il centro della città al fiume IJ, conducendo direttamente alle banchine. Il passaggio offre un collegamento più diretto tra il quartiere di Amsterdam Noord e il centro storico.
Il Cuyperspassage è stato realizzato da Prorail, gestore pubblico delle infrastrutture ferroviarie olandesi, su commissione del comune di Amsterdam. Il tunnel ha un’altezza di 3 metri, è lungo 110 e ampio 10, ed è attraversato ogni giorno da circa 15.000 persone. Il passaggio pedonale è leggermente sopraelevato rispetto alla pista ciclabile, in modo da rendere chiare le modalità di percorrenza del tunnel. Le pareti del Cuyperspassage sono rivestite con griglie in acciaio, dietro alle quali è stato applicato del materiale fonoassorbente, per ridurre al minimo l’eco. Una buona illuminazione e un sistema di videosorveglianza garantiscono la sicurezza.
Arte in galleria
I lati del tunnel e il soffitto sopra il passaggio pedonale sono rivestiti da piastrelle in ceramica decorate da un’opera di Irma Boom, e realizzate dal produttore di ceramiche Koninklijke Tichelaar di Makkum, in Frisia. Entrando nel tunnel dal lato che dà sul centro città, si ammira un paesaggio marino di Cornelis Boumeester che va svanendo lungo il percorso per poi lasciare spazio, nella parte finale della galleria, ad un’immagine astratta e contemporanea. Responsabile della produzione è sempre la Koninlijke Tichelaar, che ha anche dipinto a mano circa 77.730 piastrelle.
Passeggiando lungo l’IJ
L’apertura della galleria per le automobili avvenuta lo scorso luglio, ha permesso la realizzazione di uno spazio più ampio lungo il fiume IJ, dedicato a ciclisti e pedoni. Sempre dal 21 novembre 2015, è stato aperto anche lo spazio “kiss & ride”, dove poter effettuare brevi soste per prendere a bordo o far scendere dall’auto i propri passeggeri.
10 cose da sapere sul Koningsdag
Dieci curiosità divertenti sul Giorno del Re
La famosa festa del Giorno del Re (Koningsdag) si svolge ogni anno il 27 aprile, quando milioni di persone si riversano nelle strade e lungo i canali di Amsterdam colorando la città di arancione. Per tutti coloro che non hanno ancora avuto occasione di vivere da vicino questo grande evento, ecco alcune curiosità da sapere su una delle festività più attese in Olanda.
1) Il Koningsdag si celebra nel giorno del compleanno del re
Si tratta forse della più grande festa di compleanno al mondo? Probabilmente sì. Il Koningsdag celebra la nascita del re Willem Alexander il 27 aprile, e in Olanda si sta a casa dal lavoro per festeggiare al meglio.
Curiosità: se il compleanno del re cade di domenica, come avvenne nel 2014, i festeggiamenti del Koningsdag si svolgono il sabato.
2) Prima si chiamava Koninginnedag, Giorno della Regina
Prima dell’ascesa al trono di Willem-Alexander nel 2013, il Koningsdag si chiamava Koninginnedag, Giorno della Regina, e si festeggiava il 30 aprile in onore della regina Beatrice. In realtà il 30 aprile non era il compleanno della regina, bensì quello della madre Juliana. Beatrice decise di mantenere il Koninginnedag il 30 aprile in onore della madre – e anche per la gioia degli olandesi, visto che il compleanno di Beatrice si festeggia al freddo, il 31 gennaio.
Curiosità: le prime celebrazioni del Koninginnedag si svolsero il 31 agosto 1885, in onore della nascita della regina Wilhelmina.
3) Tutti si vestono in arancione
Durante il Koningsdag ci si veste in arancione come segno di celebrazione per la famiglia reale olandese della Casa d’Orange-Nassau. Tutti sono invitati a guardare nel proprio guardaroba alla ricerca di vestiti e accessori rigorosamente color oranje, e a indossarli con orgoglio. Se non si è coperti di arancione dalla testa ai piedi durante il Koningsdag, si sta decisamente sbagliando qualcosa. Parrucche e face painting arancioni riscuotono un grande successo: insomma, più si è stravaganti, meglio è. Certo, forse ci si sentirà un po’ pazzi, ma anche gli altri lo sembreranno, per fortuna.
Curiosità: una persona spende in media €26 per un outfit arancione e per i souvenir durante il Koningsdag.
4) Si mangia come re per tutto il giorno
Tutti quei festeggiamenti scatenano l’appetito. Fortunatamente si possono trovare bocconi deliziosi in ogni angolo, grazie a centinaia di venditori di street food che presidiano strade e piazze. Per coloro che hanno un debole per i dolci, un Koningsdag non può chiamarsi tale senza aver assaggiato il tompouce, un pasticcino ricco di crema e decorato con una glassa arancione appositamente creata per l’occasione.
Curiosità: c’è un enorme aumento nelle vendite di tompouce durante il Koningsdag (600%) rispetto agli altri giorni.
5) A dire il vero, la festa comincia la sera prima con la Koningsnacht
Se non si riesce ad aspettare il Koningsdag, perché non anticipare i festeggiamenti la sera prima? La Koningsnacht è la vigilia del Koningsdag, durante la quale i migliori club, pub e bar di Amsterdam danno il benvenuto a vere e proprie orde di entusiasti, ansiosi di partecipare agli eventi organizzati appositamente per l’occasione. I più temerari continuano i festeggiamenti per tutta la notte, fino al giorno successivo, mentre altri si concedono qualche ora di riposo per poi poter partecipare agli eventi principali. In ogni caso, la Koningsnacht di Amsterdam è un’occasione grandiosa per entrare al meglio nello spirito oranje. Basta soltanto assicurarsi di avere energie sufficienti anche per il giorno dopo.
Curiosità: Willem-Alexander è il primo monarca maschio dei Pesi Bassi dopo 123 anni.
6) Fai un respiro profondo e tuffati nella folla
Amsterdam diventa molto affollata durante il Koningsdag. In effetti, la città si riempie per l’occasione con un numero di persone cha vai da 600.000 al milione, raddoppiando la popolazione della capitale in un giorno ordinario. E dove stanno tutte quelle persone? Beh, dovunque. Ogni strada, canale, balcone e terrazzo è inondato da personaggi festanti vestiti di arancione. Quindi il 27 aprile non vi aspettate di poter andare in tutta fretta dove volete: lasciatevi semplicemente trasportare dalla folla.
Curiosità: 250.000 persone raggiungono Amsterdam in treno per il Koningsdag.
7) Durante il Koningsdag, Amsterdam diventa un grande mercato all’aperto
I vecchi oggetti di cui ci si vuole sbarazzare possono risultare davvero interessanti per qualcuno, e il Koningsdag si presta perfettamente per una caccia al tesoro. Il vrijmarkt, un mercato delle pulci, si estende in ogni strada e spazio pubblico, grazie ad abitanti e visitatori di ogni età che si trasformano in venditori. Ad ognuno è permesso vendere le proprie cianfrusaglie, e si possono fare tantissimi affari accaparrandosi gli oggetti più interessanti provenienti dalle soffitte di tutta Amsterdam. Se avete dei bambini, il luogo giusto per voi è il Vondelpark, dovei più piccoli allestiscono bancarelle con i loro libri e giocattoli.
Curiosità: un venditore occasionale guadagna in media €90 durante il Koningsdag
8) Ogni canale è affollato con barche in festa
I canali di Amsterdam sono letteralmente presi d’assalto da un’ondata arancione durante il Koningsdag, quando centinaia di imbarcazioni vistosamente decorate li riempiono in ogni punto. Se non avete una barca (o un amico con una barca), potete comunque godervi lo spettacolo dalla strada. L’angolo tra il Prinsengracht e l’Amstelveld è il punto migliore per osservare la sfilata di barche sui canali, ma anche gli altri 1.500 ponti si prestano ottimamente allo scopo.
Curiosità: molte delle imbarcazioni non sono provviste di servizi igienici. Quindi, in caso di necessità, cercate una plasboot, presente appositamente per lo scopo.
9) Durante il Koningsdag si possono visitare i musei
Mentre molte della attrazioni di Amsterdam restano chiuse in occasione del Koningsdag, alcuni musei rimangono aperti per coloro che vogliono immergersi nella cultura o semplicemente staccarsi per un po’ dalla folla. Il Van Gogh Museum, il Rijksmuseum, lo Stedelijk Museum e la Anne Frank House restano aperti durante il Koningsdag.
Curiosità: il Rijksmuseum è l’unico museo al mondo ad avere un passaggio per biciclette.
10) Nessuna festa è come il Koningsdag
…e il 27 aprile si può scegliere tra una gran quantità di feste a cui partecipare. Dalle grandi performance di musica dance all’aperto fino ai piccoli palchi nei bar e nei pub, ci sono eventi di ogni genere adatti a tutti i gusti. Basta solo ricordarsi di acquistare i biglietti in anticipo visto che molti eventi vanno rapidamente sold out.
Curiosità: nel 2015, sono stati venduti 135.950 biglietti per gli eventi dance del Koningsdag.
Mercatini
Le sfilate di barche e mercatini sono proprio uno degli elementi più caratteristici della giornata: bambini ed adulti hanno la possibilità di allestire un proprio mercatino. A prezzi modicissimi, spesso simbolici, é possibile acquistare dai vecchi giocattoli ai libri usati, dai pattini a rotelle o da ghiaccio ai mobili, alle macchine da scrivere e non é esclusa la possibilità di fare veri e propri affari! Il mercato libero (“vrijmarkt”) ha inizio la mattina presto alle 06.00 e ci sono delle zone strettamente riservate ai “venditori” fino ai 16 anni di età, ad esempio nel “Vondelpark”.
L’“hotel del futuro” fa il suo debutto ad Amsterdam
Cityhub crea un’esperienza di viaggio rivoluzionaria per la Generazione Y
Da novembre 2015 il nuovo hotel Cityhub ha aperto le porte in Bellamystraat, nel quartiere Oud West di Amsterdam. Particolarità di questo albergo sono le 50 capsule-camere da letto, una hall digitale e un app che dà la possibilità ai viaggiatori di familiarizzare con la città e non solo. Cityhub si è impegnata a soddisfare innanzitutto le esigenze dei viaggiatori della nuova generazione, consentendo loro di esplorare, socializzare e condividere esperienze on-line.
Situato in un ex capannone industriale di 600m2, l’hotel dispone di 50 camere private chiamate “Hub”. Ogni Hub o capsula è dotata di un comodo letto matrimoniale, Wi-Fi, luci soffuse e musica che gli ospiti possono personalizzare. Il punto di “ritrovo” del Cityhub è un ampio salone dove i viaggiatori possono stare insieme e, con l’uso di un braccialetto RFID personale, possono fare check-in e servirsi da soli al bar.
Le capsule possono essere prenotate.
Cityhub è stato progettato proprio per un nuovo tipo di viaggiatore: quello tra i 20 e i 35 anni, nativo dell’era digitale. Per questi giovani, “scoperta” è la parola chiave: alberghi a cinque stelle e attrazioni turistiche convenzionali non fanno per loro; vogliono sentir parlare delle attrazioni della città da persone che stanno sperimentando e godendo “live” un’esperienza di viaggio personalizzata. Sono collegati 24 ore su 24 e cercano informazioni in movimento: un servizio che non viene proposto da molti alberghi tradizionali. Cityhub quindi costruisce l’intera esperienza su queste nuove esigenze, declinate attraverso un’applicazione per smart-phones dedicata alla città, una piattaforma di chat online e un contesto unico nel quale dormire.
L’hotel del futuro: dormire in un “hub”
Cityhub unisce la privacy e il comfort di un hotel con la sensazione di appartenere a una comunità e di contare sulla convenienza di un ostello.
App innovativa: tutte le esigenze a portata di mano
Durante il soggiorno, gli ospiti avranno l’accesso esclusivo all’app Cityhub: una guida di viaggio interattiva che fornisce suggerimenti per le attività e gli eventi sulla base di ciò che sta avvenendo ad Amsterdam in quel preciso istante. I viaggiatori possono inoltre richiedere suggerimenti in tempo reale da un CityHost, proprio mentre visitano la città. L’applicazione offre anche una chat room, permettendo agli ospiti di collegarsi tra loro e condividere le attrattive che hanno scoperto. Inoltre l’app può essere utilizzata per controllare l’illuminazione, la sveglia e la musica della camera d’albergo.
L’uso di Internet senza roaming dati. Sempre e ovunque, grazie a T-Mobile
Per contrastare i costi di roaming dati e per promuovere l’uso dell’applicazione, Cityhub ha unito le sue forze con quelle di T-Mobile, per offrire agli ospiti la possibilità di utilizzare il proprio servizio MiFi (router mobile) anche in città. Grazie a questa funzione, Cityhub può arricchire ulteriormente l’esperienza di viaggio.
A Maastricht una mostra dedicata al grande chef Ferran Adrià: Note sulla creatività
Per la prima volta in Europa dal 10 marzo al 3 luglio una mostra sulle creazioni del leggendario cuoco dell’ex ristorante spagnolo El Bulli
Caviale d’olio d’oliva, birra di asparagi, schiuma di parmigiano, il cucchiaio con fragranza di minestra: questi sono solo una manciata di esempi delle creazioni rivoluzionarie fatte dallo chef di fama mondiale Ferran Adrià cuoco del leggendario ristorante El Bulli. La mostra Ferran Adrià: Note sulla creatività è un omaggio all’esplorazione di Adrià della creatività e di come la sua ricerca ha portato alla sua cucina rivoluzionaria. E ‘pieno di centinaia di disegni colorati, schizzi, modelli in plastilina, collage, fotografie di grandi dimensioni, ricette e menu provocatori, posate singolari e utensili da cucina inusuali, e comprende un film di quasi duemila piatti preparati da Adrià e la sua squadra nei loro vent’anni e più di El Bulli.
Ferran Adrià: Note sulla Creatività porta il visitatore dietro le quinte delle ricerche di Adrià sugli ingredienti e nuovi modi per preparare e servire il cibo. Nel corso degli oltre 20 anni in cui ha lavorato con la sua squadra per sviluppare la sua innovativa cucina di indagine, ha sempre avuto una matita e un taccuino a portata di mano. Invece di scrivere le ricette, Adrià ha iniziato ogni nuovo piatto facendo un disegno. Questo ha formato il legame critico tra immaginazione, contemplazione, concezione e cucina.
Il suo metodo potrebbe essere paragonato al processo creativo di uno scienziato, designer o artista: esplorativo, instancabile, innovativo e sempre sorprendente. “Il disegno è la base del mio processo creativo,’ dice Adrià. ‘Io uso questi disegni per aiutarmi a visualizzare come sarà il risultato finale. Il disegno spesso mi aiuta ad innescare un work in progress. La mia ispirazione non si basa sul mondo dell’arte ma sono invece ispirato dai prodotti che uso in cucina, durante la mia ricerca di nuove tecniche”’.
Sala degli specchi con oggetti galleggianti
Il fulcro della mostra è una sala con solo specchi che creano un paesaggio infinito composto da oltre un centinaio di particolari oggetti galleggianti: bicchieri di vetro in ogni forma possibile, piatti metallici, cucchiai per odorare, piatti di carta, ardesia e vetro, modelli di plastilina che indicano le dimensioni di un piatto e tagli che mostrano come il cibo deve essere tagliato. Questo offre ai visitatori un senso di immensa proliferazione di disegni e la quantità di lavoro che precede la creazione di ogni piatto, anche di quelli che si mangiano in un boccone. La sala degli specchi è anche la prova di come l’effetto artistico nell’opera di Adrià derivi dai suoi tentativi ed errori e da un flusso inarrestabile di invenzioni. Dopo tutto, ogni nuovo piatto, per ottenere la massima sensazione di sapore possibile, coinvolge un’ampia sperimentazione di nuove posate, stoviglie, elettrodomestici da cucina e così via.
Piatti come nature morte commestibili
Oltre che alla sala degli specchi ricca di disegni e oggetti, la mostra presenterà il film 1846, che prende il nome dal numero di piatti che Adrià e il suo team hanno inventato e realizzato nel corso di vent’anni. Essi hanno creato una vera e propria rivoluzione culinaria, facendo diventare ciò che è natura morta qualcosa di per così dire vivo. Le portate potrebbero scatenare ogni sorta di emozione: sorpresa, felicità, disgusto … Adrià chiama El Bulli una forma di teatro: un viaggio al suo ristorante dovrebbe essere un’esperienza di sensazioni indimenticabili.
Infine, Ferran Adrià: Note sulla Creatività mostra alcune immagini prese da Bullipedia di Adrià con in aggiunta schizzi dell’ex ristorante El Bulli, dove oltre ad un ristorante esclusivo, sono in costruzione un museo dedicato alla creatività e un parco.
Marres
Marres, lo spazio espositivo dove si terrà la mostra, si trova a Maasticht, nel sud dei Paesi Bassi, qui si organizzano mostre, workshop ed eventi. Dal 2013 è stato lanciato un programma a lungo termine sui sensi, che mette in evidenza il lavoro non solo di artisti, ma anche di designer, musicisti, profumieri e chef. L’obiettivo è promuovere un discorso sui sensi e stimolare la sensibilità.
Come parte della mostra in corso, Marres Maastricht ospiterà anche una ricca serie di eventi pubblici e programmi educativi di sensibilizzazione del gusto, cucina e creatività attraverso laboratori del gusto, grigliate e workshop. www.marres.org.
A proposito di Ferran Adrià e El Bulli
Ferran Adrià (1962) è il famoso chef del ristorante El Bulli a Roses, in Spagna, che chiuse nel 2011. El Bulli fu leggendario negli anni novanta e nel primo decennio del ventunesimo secolo. Ha vinto il premio come “miglior ristorante del mondo” della rivista Restaurant consecutivamente per cinque volte.
El Bulli ha guadagnato la sua reputazione stellare grazie alla rivoluzione che Adrià portò nella sua cucina per stuzzicare il palato dei suoi commensali. Il ristorante rimaneva aperto solo sei mesi all’anno, poiché nel resto dell’anno, Adrià trascorreva il tempo in un laboratorio a Barcellona per elaborare nuovi piatti. Oltre a questa singolarità, anche il servizio aveva grandi particolarità: i commensali ricevevano fino a trenta portate a serata.
Adrià ha scatenato così una rivoluzione nella ristorazione, spingendosi ai confini del gusto. Fu un pioniere della gastronomia molecolare e sviluppò quasi 2.000 nuovi piatti con i suoi collaboratori, oltre che ad una grande quantità di nuove apparecchiate, utensili da cucina e tagli. Ha creato e servito pietanze che apparivano molto diverse dal loro sapore reale.
Dal momento della chiusura di El Bulli, Adrià ha dedicato le sue energie allo studio della creatività. Con l’assistenza di un team di ricercatori, progettisti e professionisti provenienti da numerose altre discipline, egli sta cercando di mappare il processo creativo. Tutto questo rientra nel progetto enciclopedico online, Bullipedia. La sua vena artistica nel mondo della gastronomia lo ha messo in contatto con il mondo dell’arte già in una fase molto precoce della sua carriera. Nel 2007 venne infatti invitato a partecipare alla prestigiosa fiera d’arte Documenta 12 a Kassel, in Germania dal curatore di quell’anno, Roger Buergel.