In Carnia è dal Parco naturale delle Dolomiti friulane che provengono alcuni degli ingredienti delle birre di Foglie d’erba, piccolo birrificio con sede a Forni di Sopra che, dopo aver vinto il premio come miglior birra dell’anno nel 2010, da pochi mesi ha aperto un nuovo spazio dove è possibile acquistare le bottiglie o degustarle in loco. A breve distanza si raggiunge Sauris, dove il gusto affumicato non caratterizza solo l’omonimo prosciutto, ma anche una birra: da non perdere però anche le versioni chiara Pilsen, rossa Vienna e Canapa.
Sempre restando nella zona montana, è d’obbligo una visita alla ghiacciaia di Resiutta, nel cuore del Parco naturale delle Prealpi Giulie: qui imprenditori asburgici iniziarono a produrre birra già nell’800, sfruttando le ottime acque del torrente Resia, e successivamente la ghiacciaia diventò fondamentale complemento dello stabilimento Dormisch che la utilizzò per la fermentazione. A Resiutta la produzione di birre artigianali continua ancora oggi, mentre poco distante, a Coccau, è nata la prima birra locale della Valcanale, a chilometro zero attraverso l’utilizzo di piante aromatiche e officinali del luogo.
Spostandosi sulla costa, a Trieste, sul Carso e a Muggia, c’è un proliferare di piccole produzioni artigianali e alcune di queste hanno nomi speciali che si ispirano alla bora, il forte vento che soffia su Trieste.
Poco lontano dal mare, a Paradiso di Pocenia, invece, non si poteva che produrre una birra con il riso: dal colore giallo paglierino e con poca schiuma, ha un sapore delicato e contiene i più pregiati oligoelementi del riso.
Infine, anche nel pordenonese, non mancano nicchie produttive tutte da scoprire: da quelle di Cavasso Nuovo, aromatizzate con frutta e fiori, passando per quella di Caneva, prodotta con l’acqua che sgorga dal Fiume Livenza, fino a quella di Travesio, che nasce dall’unione dell’acqua pura della pedemontana, luppolo e malto.