Non un museo tradizionale, ma un ‘luogo narrativo’ nel quale si ripercorrono le gesta e i passaggi più importanti della vita di Giuseppe Garibaldi. Oltre 10.000 persone dal 15 luglio, data di apertura al pubblico, si sono recate a Caprera per visitare il nuovo spazio espositivo multimediale sull’eroe dei due mondi inaugurato il 3 luglio dal Presidente della Repubblica.
Successo anche per il merchandising ed in particolare per la T-shirt di Garibaldi. Il successo del Memoriale Garibaldi dimostra che una gestione bene organizzata della cultura puo’ aprire una delle strade per uscire dalla crisi’.
“Il caso del Memoriale Garibaldi di Caprera lo spazio espositivo e narrativo multimediale realizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito delle celebrazioni del 150mo anniversario dell’Unita’ d’Italia, ha dimostrato di sapere attrarre l’interesse del pubblico italiano e internazionale. La nostra storia – ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Peluffo – interessa sempre di piu’. I musei hanno successo se raccontano storie, se sono didattici, se utilizzano gli strumenti multimediali senza rinunciare a un progetto educativo e didascalico, se emozionano, se coinvolgono il pubblico. I 10 mila visitatori che si sono recati a Caprera in un mese, peraltro su prenotazione e organizzati su visite per gruppi, sono un’indicazione forte di quanto la valorizzazione del territorio e dunque lo sviluppo del turismo, passi per la capacita’ di narrazione della nostra storia. E’ urgente impegnarsi di piu’ nella gestione dei musei storici, anche locali, che possono creare occupazione e creare sviluppo economico per i territori. Il nostro Paese e’ all’avanguardia nella digitalizzazione dei contenuti, nei servizi per la fruizione degli spazi culturali, nell’organizzazione di eventi.
Dovremo ripensare i nostri spazi espositivi dedicati alla storia chiedendo alle imprese e ai giovani, sostenendoli con progetti di start up, di produrre narrazione, riproponendo le cronologie, i personaggi, le mappe, i plastici, utilizzando il cinema, il digitale, un cantiere che potrebbe dare lavoro alle universita’ a imprese creative, e promuovere un turismo desideroso di conoscenza”