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Tra un volo e un altro c’e’ la beauty farm

In un’ era di viaggiatori perpetui, di lavoratori pendolari, di estrema mobilità e stressata velocità, la vita si sposta lì dove queste tendenze si concentrano: nelle zone di transito degli aeroporti. Che diventano posti in cui vale la pena fermarsi, rilassarsi e tirare un sospiro di sollievo.
Perché l’ aeroporto è cambiato: non più un mero luogo di passaggio. Oggi si trasforma in un’ isola felice, un’ oasi di benessere. A dimostrarlo, la crescente offerta con cui ogni aeroporto si presenta. Come le Travel Spa, ovvero un centro benessere in piena regola da vivere tra uno scalo e l’ altro.

Oggi i maggiori scali internazionali fanno a gara per coccolare i passeggeri, con sale yoga, saune e veri e propri beauty center da vivere tra un volo e l’altro.
 

Altro che “non luoghi”. Se oggi Tom Hanks, protagonista del film The Terminal, rimanesse intrappolato all’interno del Jfk di New York, probabilmente se la passerebbe meglio. Troverebbe un’isola felice con tanto di oasi benessere dove rilassarsi e tirare un sospiro di sollievo. Perché l’aeroporto, lungi dall’essere un mero luogo di passaggio, è sempre più uno spazio da vivere. Dimentichiamo, quindi, la noia delle lunghe ore d’attesa. Oggi i maggiori scali internazionali fanno a gara per coccolare i passeggeri, con sale yoga, saune e veri e propri beauty center da vivere tra un volo e l’altro. Un lusso riservato solo ai passeggeri di prima e business class? Non proprio: le aree benessere sono un po’ dappertutto, alcune free, mentre quelle all’interno delle vip lounge oggi sono accessibili a tutti. Basta pagare un ticket d’ingresso che varia tra 25 e 100 euro, oppure iscriversi alla Priority pass, il servizio che garantisce ai soci l’accesso in oltre 600 lounge in 300 città del mondo con tutte le comodità incluse, dalla stireria ai trattamenti benessere. A loro, ai “Transumer” (consumer-on-transit), rappresentanti dell’ultima frontiera dell’edonismo mordi e fuggi, sono dedicate piccole isole felici.

Gli aeroporti degli USA diventano centri benessere, e sono i più “salutari” del mondo.
Tra cibi freschi anti fast food e lezioni di yoga gratis gli aeroporti degli Stati Uniti fanno bene alla salute
Gli aeroporti americani si fanno il lifting e diventano vere e proprie culle salutiste. Sarà che la società americana è famosa per l’alto numero di obesi, per la dieta non proprio ideale di tante persone e i conseguenti problemi di salute. Sta di fatto che, un po’ per ovviare a tutto questo e un po’ per aiutare i viaggiatori in attesa del proprio volo a superare la noia, alcuni importanti aeroporti USA hanno deciso di aprire le porte a corsi di yoga gratuiti, percorsi a piedi per fare esercizio e cucina salutare.
Lo yoga si può sperimentare nell’aeroporto di Dallas-Fort Worth, così come a San Francisco, dove sono anche disponibili trattamenti medici e vaccinazioni per chi è diretto all’estero. L’America Heart Association ha invece trovato un accordo con gli aeroporti di Cleveland, St. Louis e Indianapolis per la creazione di percorsi da fare a piedi, con lo scopo di trasformare gli amanti dello shopping “passeggiatori di terminal”. Naturalmente, dietro a tutto questo c’è anche un interesse economico, perché i viaggiatori scelgono i voli anche in base agli aeroporti in cui fanno scalo.


Al terminal 6 del Jfk di New York si trova l’Oasis Day Spa, che propone massaggi al corpo e al viso, manicure e ceretta. Restando negli States, il San Francisco International Airport nasconde una sorpresa al Terminal 2, dopo il controllo sicurezza passeggeri, dove si trova un’accogliente sala per yoga, insonorizzata e con specchi giganti e luce soffusa. L’accesso è gratuito.


All’aeroporto Singapore Changi, miglior aeroporto del mondo per ben quattro volte nella classifica stilata da Skytrax, al Terminal 1 ci si può rilassare tra un massaggio con pietre bollenti o una sessione di una ventina di minuti alla Fish Spa. Zitti e muti con i piedi a mollo. Tanto ci pensano loro, i pesciolini, a fare una pedicure perfetta. Non mordono, sono di specie Garra rufa o Cyprinion macrostomus, pesci di origine anatolica con labbra forti e senza denti che eliminano dolcemente le cellule morte e le impurità. Angoli relax anche all’aeroporto della Corea del sud, Seoul Incheon. Nell’area est del Terminal passeggeri c’è l’elegante sauna Spa on Air con bagno turco, massaggi e camere private per chi vuole riposare.

Se vi capita di passare sull’Holland Boulevard dell’Amsterdam Schiphol, dopo il controllo passaporti dell’aeroporto di Amsterdam, non perdetevi i massaggi Shiatsu e il lettino Back to Life: massaggia con l’acqua senza doversi spogliare. Qui si può anche decidere di ricaricare i propri gadget elettronici pedalando su una bicicletta che produce energia. Ossigenoterapia, manicure e ceretta alla XpresSpa nelle lounge 2 e 3. Non scherza nemmeno l’aeroporto londinese di Heathrow. Presso il World duty free di ogni Terminal, dalle 6 alle 21.30, è a disposizione un servizio di massaggi ed estetista, trattamenti di bellezza e make up gratuiti. Ossigenoterapia, aromaterapia, massaggi e manicure al Terminal 5° e 5B alla Be Relax Spa. Angoli di puro relax anche nelle Elemis spa delle lounge British Airways, con trattamenti per uomo e donna, scalp massage e jet set therapy. Mentre a Parigi, nella raffinata Première lounge Air France al Charles de Gaulle relax con trattamenti di bellezza e benessere di Biologique recherche.

A Doha, in Qatar, c’è persino un intero terminal relax: il Premium Class Terminal, riservato ai passeggeri di First e Business Class di Qatar Airways: un’area con Spa e vasche idrotermali, jacuzzi, sauna e sale di riposo per le coincidenze più lunghe. I veri specialisti delle terapie di viaggio, rimangono infatti le business-lounge delle compagnie asiatiche. A Hong Kong, Cathay Pacific realizza super lounge con originali Cabanas: sale da bagno private di 35 mq con vasche e docce per regalarsi un po’ di freschezza. Ad Abu Dhabi Etihad firma i templi del benessere orientale Six Senses Spas con menu di ispirazione asiatica: bilanciamenti dei chakra, yoga, stretching e foot massage. Si vola con Thai Airways per godere dell’esclusiva Royal Orchid Spa Lounge, si fa tappa a Dubai per le creme delle Timeless Spa di Emirates: al Dubai International Airport chi vola in prima o in business class con Emirates ha accesso gratuito alla spa nella T3 lounge e a mini-trattamenti di 15 minuti: digitopressione, impacchi per occhi, trattamenti viso e corpo. Ampi bagni con docce completano il tutto.

 Al Terminal 1 di Heathrow (Londra) c’ è Rejuve un club con palestra, area relax e cabine per trattamenti anti-jetlag a collo, spalle e schiena, ma anche Molton Brown Travel Spa, per trattamenti che aiutano la pelle a prepararsi a volare.

L’ Austrian Airlines ha la Sky Spa nella Business Lounge dell’ Aeroporto di Vienna, dove si fa meditazione in ambienti ispirati al feng shui tra luci e aromi che cambiano nell’ arco della giornata.

 La Absolute Spa del Vancouver Airport ha una palestra aperta 24 ore su 24. Così anche al Jfk di New York e allo Charles de Gaulle parigino.

La lista è lunga e coinvolge anche l’ Italia. Capofila, Milano Malpensa con la beauty farm Portofino’ s.: l’Area Relax è uno spazio con chaise-longue con vista su Alpi e Monterosa. Docce, saune e lettini tra i servizi a disposizione di chi viaggia in first nell’elegante Sala Montale: in tutto 240 posti su 1280 mq, quasi il triplo delle più grandi esistenti.   Al Galileo Galilei di Pisa il Donku’ s Rock Hair rifà l’ acconciatura stropicciata da ore di volo; a Bari c’è il percorso ginnico per fare moto e a Fiumicino la sala polisensoriale Tonic Beauty Club dove sottoporsi a massaggi olistici, aromaterapia, cromo e musicoterapia. E Roma? Tra il gate B4 e B6 e al Terminal C di fronte al gate 23 di Fiumicino ci sono i professionisti di Be Relax che dispensano benessere a minuti (da 10 a 30), tra massaggi, aromaterapia e luccicanti manicure.


Il caso surreale del film ‘The Terminal’ deve aver ispirato molto. Tanto che i sociologi hanno coniato una nuova categoria sociale: i Transumer, cioè i consumer-on-transit, coloro a cui sono dedicate tutte le attività commerciali costruite ai transit degli aeroporti. E tanto che esiste una mappa degli scali in cui è più comodo dormire. Si chiama The Budget Traveller’ s Guide ed è la guida che analizza gli aeroporti di tutto il mondo, suggerendo per ciascuno i siti più comodi in cui appisolarsi. Edita da una ragazza canadese, Donna Mc Sherry, la guida ha avuto molto seguito: ne è nata una fervida community – gli Airport Sleepers, appunto – che si scambia consigli e foto sul relativo sito. Non basta. Si gioca al casinò dopo un bagno d’ arte all’ Airport Rijkmuseum di Amsterdam. Si balla fino a notte fonda alla discoteca Night Flight all’ aeroporto di Monaco di Baviera. Si dorme in camere insonorizzate in uno dei terminal di Dubai. E a Gatwick ha appena aperto il primo Yotel: trattasi di un piccolo hotel a ore, minimal nel design, nelle dimensioni delle camere, ma anche nei costi.


L’ idea è dell’ imprenditore Simon Woodroffe – già noto per la catena di ristoranti low-cost YoSushi – e si rifà agli storici capsula-hotel giapponesi (con micro-camere climatizzate e insonorizzate in cui riposare per qualche ora). Il terminal, quindi, come una zona da vivere. Persino in un giorno importante come quello del matrimonio. Una vetta folle, infatti, di questa ventata di restyling aeroportuale la tocca lo Schiphol Airport di Amsterdam, che, nel menù da villaggio vacanze con cui si presenta, tra casinò, spa, sushi bar, champagneria e intrattenimenti vari, offre il servizio matrimoniale. L’ agenzia Schiphol Weddings organizza matrimoni direttamente allo scalo, con cerimonia, invitati in pompa magna, rinfreschi, bomboniere e fiori. Poi, si prende il volo per il viaggio di nozze. Ma il premio originalità lo vince il ricco aeroporto di Abu Dhabi, con un campo da golf da 18 buche direttamente allo scalo (30 dollari per giocare, escluso il noleggio dei bastoni).

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