Scende l’appeal del mare nelle vendite turistiche del Prodotto Italia all’estero e sale invece la richiesta di lusso nelle diverse forme di enogastronomia, shopping, benessere e cultura. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Buyer Ttg , la principale fiera del turismo in Italia , che si svolge a Rimini dal 18 al 20 ottobre, con 2.400 aziende di oltre 100 Paesi fra tour operator, enti di promozione, società di trasporti, web, sport, ricettività, benessere, tempo libero. Da essi infatti emerge che è in calo l’appeal del mare mentre è in costante crescita quella del lusso, in tutte le sue forme.
Secondo le interviste ad oltre 600 fra i principali tour operator che vendono il Prodotto Italia nel mondo, la domanda per il balneare è scesa del 17,6%, con il più elevato coefficiente di decrescita. E sale del 30% la domanda di vacanza legata al lusso, già oggi al 51% delle richieste, un segnale che potrebbe aiutare il Bel Paese ad affrancarsi dalla stagionalità finora vincolata al clima. Percentuali decisamente interessanti almeno per due motivi: il primo è il fatto che ciò induce ad una profonda riflessione sull’offerta turistica da proporre all’estero; il secondo invece è un aspetto positivo: il lusso potrebbe affrancare il turismo in Italia dalla stagionalità e dal clima proponendo un’offerta valida per tutto l’anno.
L’attuale ‘top five’: prima assoluta l’enogastronomia, per il secondo anno, con il 68,2% delle preferenze; seconda la cultura nei suoi molti aspetti (anche soggiorni linguistici e tematizzati), con il 65,5%, abbinabile ad altre due voci ben salde, le spa e il benessere al 39,6% (piace anche l’assistenza alla terza età), e gli ‘shopping tour’, ora al 34,8%, entrambe indicate in crescita (27,2% e 16,7%). Analizzando gli altri aspetti, si può notare che già siamo in una fase di destagionalizzazione: il mese di aprile raccoglie consensi quanto luglio, settembre è più richiesto di agosto ed anche ottobre non va male. Per quanto riguarda le regioni resta in testa la Toscana seguita da Veneto e dal Lazio. Buon riscontro anche per la Sicilia, la Puglia mentre perdono presenze Calabria e Sardegna. Per quanto riguarda i canali di vendita, domina l’e-commerce: oramai la vacanza è fai-da-te con l’acquisto del soggiorno, del volo e della maggior parte dei servizi direttamente in rete.