Sabato 31 ottobre sono in programma due appuntamenti: Teorema di Pier Paolo Pasolini, ore 17.00, e Figlio mio infinitamente caro, di Valentino Orsini, sceneggiato da Vincenzo Cerami, ore 19.30. Martedì 2 novembre – ore 18.00 – in collaborazione con Ripley’s Film, viene proposta una delle testimonianze più rare e intense sulla figura e sull’opera del poeta di Casarsa: Pasolini prossimo nostro, diretto da Giuseppe Bertolucci nel 2006. Si tratta di un film invisibile e appassionato che il regista ha consegnato alla cultura italiana, per ricordare un uomo e un artista che per la famiglia Bertolucci (a cominciare da Bernardo) era soprattutto un amico.
Il programma “il professore e l’allievo” prosegue presso l’Archivio Pier Paolo Pasolini di Ciampino (dal 5 al 26 novembre, tutti i giovedì) con un ciclo di otto film firmati da Pasolini e Cerami.
La Casa del Cinema è una struttura promossa dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma – Dipartimento Cultura, con la direzione di Giorgio Gosetti e la gestione Zètema Progetto Cultura.
Il Professore e l’allievo: Pasolini / Cerami è un’iniziativa patrocinata dal MiBACT e dalla Commissione per le Celebrazioni del 40° anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini. E’ stata organizzata dall’Archivio Pier Paolo Pasolini di Ciampino in collaborazione con la Casa del Cinema di Roma, il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (Pn) e l’Associazione Microcosmi Onlus.
Scrive Enzo Lavagnini, Responsabile dell’Archivio Pasolini di Ciampino, per presentare la rassegna che pende il via sabato 31 ottobre: “Il Professore – Pier Paolo Pasolini – era una sorgiva continua di letteratura e di poesia: affascinava gli allievi di Ciampino con le sue coinvolgenti lezioni, che scardinavano dalle fondamenta i “programmi ministeriali”. Oltre alla letteratura, all’arte, certo anche il cinema l’attraeva da sempre. Fin dai cineclub universitari bolognesi, fin dai piccoli cinema friulani. Confessò anche che l’urgenza di scrivere romanzi gli venne dal cinema neorealista. Ma se, mentre insegnava a Ciampino (lo fece fino al 1955), Pasolini cominciò a scrivere film, fu soprattutto perché i soldi della scuola non erano poi molti ed un’entrata extra poteva far comodo alla vita di disagi che gli era toccata. Scrisse una buona quantità di film, conobbe Fellini, lavorò per lui; poi ebbe l’occasione che cercava, da narratore a tutto tondo, ossia debuttare come regista con “Accattone”, film seguito dalle altre pellicole “romane”, dal “Vangelo”, da tanti altri film intensi e provocatori.
L’ Allievo – Vincenzo Cerami- a scuola per certo ascoltò con interesse le lezioni del Professore, poi lesse “Ragazzi di vita”, le sue poesie: e pian piano sentì che in qualche modo anche la sua di vita aveva a che fare con lo scrivere, con il raccontare. Cinecittà era a pochi chilometri da Ciampino ed era un’industria possente che divorava storie come un mostro e sfornava film in quantità. L’Allievo sentì che il cinema poteva essere un modo di raccontare che gli piaceva.
Il Professore, ancora una volta, lo consigliò, lo instradò con cura, lo tenne al riparo da quel mondo così effimero e talvolta ingannevole. Cerami infatti arrivò su un set la prima volta, da assistente alla regia, proprio con Pasolini per “Comizi d’amore”, l’inchiesta sugli italiani, il sesso e l’amore. Dopo questo documentario fece ancora l’aiuto regista per Pasolini.
L’Allievo, a differenza del Professore, non voleva fare il regista, e così rimase scrittore e sceneggiatore. Tanto per cominciare di western all’italiana, la sperimentata gavetta di tanti sceneggiatori di talento.
Nel frattempo un romanzo dell’Allievo,“Un borghese piccolo piccolo” ebbe successo, dimostrando appieno il suo valore. Se ne fece un film di altrettanto, e maggiore, successo, con Alberto Sordi.
Il Professore, film dopo film, storia dopo storia, col successo che non colmava la sua delusione per una società che era divenuta sempre più consumistica e crudele, aveva incontrato la morte, in una brutta notte del 1975. E due giorni dopo la morte violenta del Professore, fu proprio l’Allievo Vincenzo Cerami -trovando chissà dove le forze- a leggere l’ intervento preparato da Pasolini per il Congresso del Partito Radicale.
Dopo la morte del Professore, a tutt’oggi inspiegata ed assurda, l’Allievo continuò a scrivere romanzi, a lavorare per tanti bravi registi (Sergio Citti, Bellocchio, Amelio, Scola), ed infine si ritrovò ben stretto in un sodalizio eccezionale e florido, da Oscar, con Roberto Benigni, con cui scrisse “La vita è bella” e tanti altri film”.
PASOLINI PROSSIMO NOSTRO
un film di GIUSEPPE BERTOLUCCI
Un Pasolini tranquillo, quasi gioioso, si lascia seguire sul set di Salò da una piccola troupe capeggiata dal giornalista Gideon Bachmann che lo coinvolge in una lunga, straordinaria intervista/conversazione. È questo il punto di partenza dello straordinario film-documento di Giuseppe Bertolucci Pasolini prossimo nostro che rivede la luce lunedì 2 novembre alle 18.00 alla Casa del Cinema di Roma, in occasione dell’anniversario della morte del grande poeta e cineasta italiano.
Inizialmente perplesso, Pasolini trasforma l’intervista in un lungo, quanto lucido, attacco alla società che si accompagna alle foto del set (di Deborah Beer) in una sorprendente sovrapposizione tra film e realtà, a svelare la metaforica messa in scena pasoliniana della modernità. È un Pasolini inedito, drammaticamente disperato e sdoppiato nel suo non concedere/si un futuro, una possibilità, seppur accennata, e poi rimossa, nel catartico e liberatorio finale del film.
“Il termine fotoromanzo, – scriveva dieci anni fa Giuseppe Bertolucci che di Pasolini fu amico e discepolo – associato a un film “maledetto” come il Salò di Pasolini, sembra incongruo e quasi inopportuno. E invece a me pare assolutamente appropriato, perché di un foto-romanzo si tratta. Con Federica Lang abbiamo rivisitato il piccolo tesoro delle foto di scena di Deborah Beer (impeccabili sul piano della fedeltà e della qualità) e abbiamo creato una sorta di sintesi dell’ultima opera di Pasolini, sostituendo le immagini fisse alle sequenze cinematografiche. Ma l’archivio di Gideon Bachmann conteneva anche alcune preziose testimonianze (filmate e sonore) dell’autore, che abbiamo posto a commento del nostro fotoromanzo. Arrivando, io credo, a una rilettura inedita, assolutamente attendibile, di uno dei film più sconvolgenti degli anni settanta, dalla quale emerge, potente, la spietata analisi pasoliniana di una società italiana sempre in bilico sulla voragine del fascismo. Il suo grido d’allarme fu strozzato la notte del 2 novembre 1975, ma continua ad arrivarci, nitido e straziante, a trent’anni di distanza”.
Grazie al fondamentale contributo di Ripleys Film, che ha restaurato il film e che per l’occasione lo mette a disposizione nella bellissima versione originale in 35 mm., la Casa del Cinema onora la memoria di Pasolini nel giorno del suo doloroso anniversario. “Ma il nostro saluto è anche un modo – dice il direttore Giorgio Gosetti – per ricordare un vero intellettuale, un vero uomo di cinema e un appassionato discepolo di Pier Paolo, quale è stato Giuseppe Bertolucci, scomparso nel 2012”.
PROGRAMMA
CASA DEL CINEMA
SABATO 31 OTTOBRE
Presentazione “Pasolini-Cerami: il professore e l’allievo” Cinque giornate dedicate a cinque temi: “Famiglie”, “Il lato oscuro delle ideologie”, “Lotta di classe”, “Fiabe narrate”, “Lassù qualcuno mi ama”
Famiglie
ore 17.00 I Teorema di Pier Paolo Pasolini, Italia, 1968, 98’
ore 19.30 I Figlio mio, infinitamente caro di Valentino Orsini, Italia, 1985, 115’
MARTEDì 2 NOVEMBRE
Ore 18.00 Pasolini prossimo nostro di Giuseppe Bartolucci
ARCHIVIO PIER PAOLO PASOLINI (CIAMPINO)
GIOVEDI 5 NOVEMBRE
Il lato oscuro delle ideologie ore 17.00 I Uccellacci e Uccellini di Pier Paolo Pasolini I Italia, 1966, 88’
ore 19.00 I La vita è bella di Roberto Benigni I Italia, 1997, 110’
GIOVEDI 12 NOVEMBRE
Lotta di classe ore 17.00 I Accattone di Pier Paolo Pasolini I Italia, 1961, 116’ ore 19.30 I Un borghese piccolo piccolo di Mario Monicelli I Italia, 1976, 122’
GIOVEDI 19 NOVEMBRE
Fiabe narrate ore 17.00 I Pinocchio di Roberto Benigni I Italia, 2002, 105’
ore 19.00 I Il fiore delle mille e una notte di Pier Paolo Pasolini I Italia, Francia, 1974, 130’
GIOVEDI 26 NOVEMBRE
Lassù qualcuno mi ama ore 17.00 I Il piccolo diavolo, di Roberto Benigni I Italia, 1988, 101’ ore 19.00 I Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini I Italia, 1964, 142’
Dove Largo Marcello Mastroianni, 1 – 00197 Roma
Ingresso: da Piazzale del Brasile e da qualunque accesso a Villa Borghese
La Casa del Cinema è accessibile ai visitatori disabili
La mostra è accessibile al pubblico dalle ore 15 alle ore 19
Ingresso gratuito
Struttura promossa da Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma – Dipartimento Cultura
Direzione di Giorgio Gosetti
Gestione di Zètema Progetto Cultura