Ecco una lista di 8 aree geografiche o paesi non più inaccessibili e che sono ora delle destinazioni interessanti.
Mozambico
Gran parte del Mozambico è stata una zona di guerra per trent’anni. La lotta per l’indipendenza dal potere coloniale del Portogallo è cominciata negli anni Sessanta, e una sanguinosa guerra civile è infuriata nel paese fino agli inizi degli anni Novanta. È solo dopo aver ristabilito una pace che sembra duratura che in questo paese del sud-est africano sono arrivati i primi viaggiatori. Nonostante tutto, ci sono voluti due decenni di relativa stabilità perché le persone cominciassero a vedere il potenziale turistico del Mozambico. Lunghi tratti costieri di spiagge paradisiache, barriere coralline perfette per le immersioni, città vibranti e del tutto vivibili (specialmente la capitale Maputo), e una fiorente scena artistica e musicale sono tutti i segnali di una interessante meta turistica che comincia ad emergere.
Questo paese era una volta una costante presenza nelle notizie dal mondo relative a rapimenti, gruppi di ribelli e cartelli della droga senza scrupoli. Oggi la Colombia è però più pacifica di quanto lo fosse un tempo. Alcuni guerriglieri sono ancora attivi in varie zone della giungla più remota, ma la maggior parte del paese è più sicura rispetto a pochi anni fa, quando era davvero uno dei posti peggiori al mondo dove andare. Le spiagge caraibiche e l’atmosfera della Città Vecchia di Cartagena, i ritmi salseri di Cali, le strade ricche di storia di Bogotà, e l’infinità varietà di paesaggi ed ecosistemi fanno della Colombia una destinazione perfetta per un’esperienza di viaggio completa. Voli domestici ed autobus a lunga percorrenza rendono possibile il viaggio attraverso differenti aree del paese anche se si hanno a disposizione solo un paio di settimane di vacanza.
Sierra Leone
La Sierra Leone è uscita nel 2002 da una brutale guerra civile. Il paese è ancora carente in termini di infrastrutture, ma sta cominciando a rendersi conto del suo vasto potenziale turistico. Contrariamente all’immagine che se ne aveva fino ad una decina d’anni fa, la Sierra Leone è un paese abbastanza sicuro rispetto agli standard dell’Africa occidentale. È facile trovare delle buone soluzioni d’alloggio, seppure piuttosto basilari. Le spiagge presso la capitale Freetown non sono affollate, e sono frequentate per lo più dai locali, non dai turisti. Le isole Banana, appena lontane dalla costa, offrono foreste incontaminate e ricche di fauna selvatica; mentre luoghi sulla terraferma come il Parco Nazionale Outamba-Kilimi sono abbondanti in termini di vegetazione e animali.
Dopo un violento conflitto che lo ha portato all’indipendenza dall’Indonesia poco più di una decina di anni fa, la Repubblica Democratica di Timor Est ha sofferto la paralisi economica e l’instabilità politica. Ancora oggi verte in condizioni di povertà e manca delle infrastrutture turistiche così diffuse in altri paesi del sud-est asiatico, rimanendo così agli occhi dei viaggiatori più avventurosi un luogo per intrepidi backpacker. Nonostante ciò, spiagge incontaminate, spettacolari paesaggi di foreste e montagne, e le colorate festività locali – incluso uno dei più bei carnevali dell’Asia sud-orientale – offrono numerose motivazioni per una vacanza ricca di esperienze. Di tanto in tanto si verificano ancora dei tumulti, ma le violenze oggigiorno non sono quasi mai rivolte verso gli stranieri. Le agenzie locali offrono trekking tour e immersioni al di fuori della capitale Dili. Timor Est è sicuramente un paese ancora in via di sviluppo, ma vi è un lato del tutto inaspettato: la moneta locale è il dollaro statunitense, e rende in questo modo il cambio con l’euro più comprensibile.
Sri Lanka
Lo Sri Lanka è probabilmente la destinazione più accessibile della nostra lista. L’area continuava ad attirare turisti anche durante i 25 anni di conflitto tra il governo e i movimenti separatisti popolarmente conosciuti come le Tigri Tamil. Nonostante la maggior parte dei combattimenti fosse concentrata in zone remote, i bombardamenti e gli attacchi terroristici non erano sconosciuti al pubblico. Tuttavia, dopo una decisiva vittoria militare nel 2009, lo Sri Lanka è oggi completamente in pace e i turisti possono avere accesso all’intero paese senza la paura di essere coinvolti in un conflitto a fuoco. Anche se bisogna puntualizzare che in alcune aree ci sono ancora problemi relativi alle mine inesplose.
Lo Sri Lanka è probabilmente conosciuto per lo più per le sue spiagge leggendarie. Quelle situate a sud e a ovest dell’isola sono ideali per gli sport acquatici, o anche solo per godersi il clima tropicale lontano dalla folla; mentre quelle della costa est attirano amanti del windsurf, del kite e della vela. Città antiche come Anuradhapura e Polonnaruwa offrono resti archeologici che sono rimasti quasi del tutto intoccati. La ricca influenza culturale del Buddhismo, e la vivace storia coloniale rendono lo Sri Lanka un paese completamente differente dalla vicina India, alla quale viene di solito ingiustamente associata nell’immaginario dei turisti.
I Balcani
Un paio di decenni fa la violenta separazione della ex-Jugoslavia ha portato al più sanguinoso conflitto europeo dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Durante la guerra Bosnia, Serbia, Kosovo e Croazia erano gli ultimi luoghi in Europa dove qualsiasi viaggiatore si sarebbe mai voluto avventurare. Una volta che la pace e la stabilità si sono affermate nella regione, il turismo ha avuto un’ottima ripresa. Oggi luoghi come le coste della Dalmazia in Croazia sono considerate la meta definitiva per le vacanze estive in Europa, e capitali come Zagabria e Belgrado sono città fermenti per la cultura, lo shopping e la vita notturna. Il Montenegro e la Bosnia si stanno sempre di più affermando come destinazioni eco-turistiche. Alcune aree sono ancora pericolose per il problema delle mine inesplose, ma il mix di stupendi paesaggi naturali e metropoli ricche di divertimenti rendono un viaggio nell’Europa dell’Est perfetto per chi cerca una vacanza fuori dal comune.
Birmania
La Birmania, o Myanmar com’è chiamata ufficialmente, è stata fino a poco tempo fa sotto il controllo di un governo militare conosciuto per la sua oppressiva reazione a ogni sorta di opposizione. Nonostante non abbia mai sofferto una guerra civile vera e propria, la situazione politica ha reso i viaggi in Birmania difficili e pericolosi, se non impossibili. La salita di un grande e più pacifico movimento democratico, le pressioni internazionali e una classe dominante sempre più vecchia hanno infine condotto alle elezioni e all’apertura del paese ai turisti e ai giornalisti nel 2011.
Somaliland
Ufficialmente parte della Somalia, attualmente uno dei paesi più problematici del mondo, il Somaliland è una regione autonoma situata nell’estremo nord che, di fatto, opera come una nazione indipendente. Con il suo proprio governo, economia e forza politica è praticamente separata dalla Somalia, nonostante nessun altro paese od organizzazione internazionale ne riconosce il suo stato di indipendenza. I conflitti e le carestie che hanno devastato il resto del paese non hanno interessato questa regione, che come risultato è piuttosto stabile oggi.