Istanbul. Una metropoli particolare, eternamente sospesa tra Oriente e Occidente, con angoli segreti e molte novità. Per chi decide di trascorrere un weekend nella città turca, ecco un breve itinerario con le nuove tendenze. Si parte dall’Istanbul Modern Art , sosta perfetta per un caffè seduti davanti alle ampie vetrate del museo. Lì vicino c’è il Garajistanbul, teatro e spazio d’avanguardia alle spalle dell’Istiklal Caddesi, da cui si ha il polso dei nuovi scenari culturali
Moschea Blu, Sulthanamet, Gran Bazar sono tappe obbligate, ma oggi le rotte dei viaggiatori più esigenti vanno verso Taksim, Istiklal Caddesi e le stradine attorno, la parte più nuova della città. Bisogna tuffarsi verso Beyog˘lu per costruirsi una mappa dello shopping più ricercato. In un vicolo stretto tra Cucurkuma Caddesi, all’incrocio con Dalgic¸ C¸ikmazi è stato inaugurato da pochi mesi il Museo Pamuk, o meglio il Museo dell’Innocenza, il Masumiyet Müzesi. Ispirato all’omonimo romanzo di Orhan Pamuk, è un tuffo nella Istanbul degli Anni ’70, con gli oggetti della casa dove Kemal e Fusan, protagonisti della storia, hanno vissuto la loro storia d’amore clandestina. Usciti dal museo ci si perde tra le stradine del quartiere.
Irresistibili anche gli anelli-scultura d’oro o d’argento con micromosaici, smalti, pietre preziose e miniboule che racchiudono minareti o hammam in miniatura, realizzati dal gioielliere Sevan Bic¸akc¸i. Poi ci si sposta nel nuovo quartiere Levent, dove l’indirizzo giusto è il futuristico Kanyon, quattro piani a spirale e torri residenziali che ospitano negozi e ristoranti progettati dagli architetti turchi Tabanlioglu. È la meta per lo shopping e il lunch della ricca borghesia cittadina. Un lunch disinvolto e giovane è all’Urban Café, in una viuzza appartata dietro la rumorosa Istiklal Caddesi, con tavoli all’aperto e un pergolato per assaggiare la pizza turca. In alternativa, in zona, il semplice Cinbufe, con micro cucina affacciata sulla strada.
La mattina si riparte per il tour della città. Alle spalle di Garajistanbul si incontra Café Culina, piccolo bar con cucina arredato in stile shabby chic, con poltrone e sedie sulla strada, dove servono un saporito bulgur con salsa al pomodoro . Il nuovo indirizzo da pochi mesi è Yer, in un quartiere residenziale nella parte asiatica, caffè arredato con mobili vintage e sedie scompagnate come fosse una casa, perfetto per un caffè alla turca nella quiete più totale. Una cena lontano dai circuiti turistici? C’è Canim Cig˘erim Ilhan Usta, trattoria rustica dove gustare ottimi spiedini di carne insieme a menta, prezzemolo, cipolle e peperoni al prezzo fisso di 10 euro.
Lione Qualche giorno di break per sfruttare il Ponte di Ognissanti e dedicarsi al fascino dark della Città Vecchia, ai dolci delle migliori pasticcerie e ai divertimenti per i più piccoli.
Per rimanere in tema, si parte dal distretto rinascimentale della città, considerato patrimonio dell’umanità dall’Unesco e uno dei più grandi, di questo genere, in Francia. Oltre 24 ettari racchiusi sulla penisola formatasi nei secoli tra il Rodano e la Saona, rappresentano la vecchia Lione, che si sviluppò tra il 15° e il 16° secolo. Il Lyon Tourist Office organizza tour gotici, perfetti per Halloween (anche in italiano), che partono proprio dalla “Città Vecchia”, il cuore storico della città. Qui si snodano vicoli, piazzette, passaggi segreti, tre grandi chiese (St Jean, San Paolo e San Giorgio) e vecchie botteghe artigiane. Sant Jean è la Cattedrale di Lione, completata in 300 anni, uno dei migliori esempi europei di transizione dal romanico al gotico. Perfetti per un tour di Ognissanti anche i traboules, passaggi coperti peculiari della città e le altre tappe della visita, a piedi, che dura circa un paio di ore. Nel cuore di questo lato della città si trova l’Hotel Saint-Antoine, a 10 metri dal fiume Saone, fra i tribunali, il ponte pedonale, Jacobins Place, Celestins Place e la famosa via Mercière. Un palazzo storico, con suggestivi muri di pietra e stanze arredate con cura, tra luci soffuse e dettagli eleganti.
Accanto alla visita al lato più dark e gotico della città è d’obbligo una tappa pre-natalizia ai mercati di artigianato e arte. Si parte dal Marché des Bouquinistes, il mercato dei librai che ogni sabato e domenica, dalle 10 alle 18, permette di scovare ricordi d’infanzia oppure opere originali e introvabili (Quai de la Pêcherie – Lyon 1er). D’altro genere il Marché de la Création, mercato creativo che riunisce ogni domenica mattina dalle 6 alle 13, in Quai Romain Rolland pittori, scultori, gioiellieri, musicisti, poeti e altri artisti. Così i marciapiedi diventano luoghi di dibattito, dove appassionati, professionisti e visitatori possono dire la loro. Più classico il Marché de l’Artisanat et des Métiers d’art de Lyon, ovvero il mercato del artigianato e dei mestieri d’arte che prende forma in Quai de Bondy ogni domenica dalle 7 alle 13.30. Qui, tra i 150 artigiani d’arte e artisti che espongono creazioni di legno, vetro, cuoio, porcellana, seta pittura, stampe, fiori, gioielli… è possibile scovare graziosi souvenir e originali regali in vista delle feste. Nei dintorni di questo quartiere romantico e a due passi dal mercato c’è il Relais et Chateaux Villa Florentine, una vera oasi di pace ospitata non a caso in un ex convento del 17° secolo, trasformato in hotel di lusso.
Qualche giorno di ponte, e per di più in occasione della festa del dolcetto o scherzetto, è un’occasione unica per lasciarsi tentare dalle dolcezze locali. Macarons per tutti (i migliori della città) da Sève Chocolats, Halles de Lyon Paul Bocuse, cours Lafayette 102. Nella città vecchia si trova il classico Violette Et Berlingot, dove farsi tentare dalle caramelle “berlingots” e i torroni francesi, detti nougat. Nelle vicinanze, i gourmand possono mangiare con vista (sulla città e sull’intera regione) in uno dei più alti hotel in Europa, il Radisson Blu Hotel. Stanze arredate in modo semplice, con colori chiari e legno, pareti color crema e lunghe tende scarlatte, luminose e confortevoli.
Un tour curioso e stimolante con i più piccoli in questi giorni non può prescindere dallo spazio dedicato all’arte contemporanea per eccellenza, la Sucrière, in Quai Rambaud 48. Nella mostra “L’Arte contemporanea raccontata ai bambini”, fino alla fine di dicembre, l’artista italiano Gianni Colosimo rivisita alcune opere emblematiche secolo scorso per farle scoprire ai bambini, in chiave giocosa e allegra. Dall’arte al palcoscenico: La Magie d’Halloween è lo spettacolo di illusionismo che Acte 2 theatre organizza dal 27 ottobre al 2 novembre, alle 16.30. Infine, sempre in tema zucche, in programma c’è il Zombie Circus Show et Born To Be Freak, lo show che unisce sotto in tendone del circo performance, street art, musica il 31 ottobre, dalle 20 alle 23.30 a Le Transbordeur, Villeurbanne. All’ippodromo di Parilly si festeggia invece Halloween in Parilly: corse di cavalli, giochi e regali in occasione del primo novembre, dalle 12 alle 18.
Ad Amsterdam per la Notte dei Musei
Amsterdam Nella città olandese porte aperte fino a tarda ora il 3 novembre 2012, per far avvicinare i giovani all’arte e alla cultura. E poi, tutti in discoteca a ballare fino all’alba. Un’occasione unica, che capita una volta l’anno con la Notte dei Musei, l’appuntamento dedicato ai giovani che vogliono scoprire la città olandese al chiaro di luna.
Oltre 50 le strutture che aderiscono all’iniziativa e che aprono eccezionalmente le porte a partire dalle 19: dal Rijksmuseum al Pianola Museum, fino all’Amsterdam Tattoo Museum e al Nieuwe Kerk, per citarne alcuni. Centri culturali famosi per le mostre e le esposizioni, che per una sera si animano anche con concerti, letture pubbliche, proiezioni cinematografiche e sfilate di moda. Basta acquistare il biglietto cumulativo che permette di accedere a tutti i musei aderenti (ingresso: 17,50 €) e approfittare di un programma intenso e divertente che mira a far avvicinare i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 35 anni all’arte e alla cultura.
Ma non solo. Per chi non volesse muoversi da un museo all’altro da solo, vengono organizzate visite guidate. Per imparare qualcosa di più sui musei più famosi della città e divertirsi tra degustazioni, musica, balli e dibattiti.
La mattina o il primo pomeriggio, si va in giro per la città olandese. Alla scoperta ad esempio, dei musei più strani della città, come quello dedicato alla tortura e quello incentrato sul sesso. Oppure, in cerca delle novità più vivaci in fatto di ecologia, cibo e design. E ancora: c’è l’itinerario per gli amanti dello shopping e per gli appassionati del biologico e dei prodotti a km zero. Infine, c’è l’Amsterdam gratis: giardini, itinerari e musei poco conosciuti dall’ingresso free. Un modo alternativo per conoscere l’anima vera della città senza mettere mano al portafogli.
British Pub Week, brindisi inglesi
Regno Unito Tradizionali, curiosi, storici. I pub della Gran Bretagna si scoprono sempre con piacere e gusto. Tra feste e musica live, ecco dove pranzare con birra e fish & chips. Alla scoperta dei luoghi già frequentati da Oscar Wilde e John Lennon. Dal 26 ottobre al 4 novembre 2012 in tutta la Gran Bretagna si festeggia e si brinda per la British Pub Week, la Settimana dei Pub inglesi, dieci giorni che permettono ai viaggiatori più curiosi di conoscere angoli conviviali e locali storici, dove la tradizione tramanda menu e birre dal sapore inconfondibile. Grandi o minuscoli, antichi o letterari offrono musica live, si vestono di ragnatele e pipistrelli per la notte di Halloween e organizzano party e momenti dedicati alla famiglia (il 4 novembre si festeggia il Family Day). Ma quali sono i più belli e originali?
Già sembra che i Romani di passaggio avessero creato le prime taverne e locande per fornire ristoro lungo le strade nella Gran Bretagna di duemila anni fa. Si spiega così il perché del nome del pub più antico: si chiama Ye Olde Trip to Jerusalem (l’antico viaggio verso Gerusalemme) e si trova a Nottingham, costruito nel 1189, si trova scavato nella roccia arenaria sotto il famoso castello. A Norwick invece c’è The Adam and Eve (Adamo ed Eva), datato 1249, epoca in cui era una birreria che dissetava gli operai che costruivano la Cattedrale
Si chiama Tan Hill ed è il più alto della Gran Bretagna, a 528 metri sopra il livello del mare, ma per vederlo bisogna raggiungere lo Yorkshire. Il più piccolo, se riuscite a prendere posto, dato che c’è spazio solo per dieci clienti (le misure sono 2,13 metri per 4,57) è il Nutshell a Bury St Edmunds, nel Suffolk. Per il pub che serve il migliore whisky (ce ne sono di oltre 500 tipi) si va a Glasgow al Pot Still, un’istituzione che esiste dal 1935, con i suoi scaffali in legno scuro che mostrano le centinaia di bottiglie originali. C’è persino il pub con la migliore toilette: è il Dining Rooms Philharmonic di Liverpool, non lontano dall’Università, noto anche come “The Phil”, giusto di fronte al Palazzo della Filarmonica, dove anche John Lennon passava volentieri a prendere un “bicchierino”. La chicca è proprio il bagno degli uomini, decorato in stile Art Nouveau, così spettacolare che persino le donne sono invitate a vederlo.
Quanto a Londra gli amanti dei pub non resteranno delusi. Oscar Wilde non poteva che adorare il The Grapes, rivestito con pannelli in legno e arredato con pitture a olio, in tradizionale stile vittoriano, è un luogo elegante e classico con menu tradizionali. Chi preferisce la modalità birra e fritto inglese fish & chips, può scegliere il The Cambridge Pub, in pieno centro, al 93 di Charring Cross: cucina british, prezzi modici e ambiente informale. Chi acquista una carta Passport Pub dal negozio VisitBritain potrà gustarsi un menu completo (piatto e drink) con sole £9.90, pari a 13 € (valida per 12 mesi).
Firenze gustosa, tra gnudi e baccalà
Firenze Dal 3 al 18 novembre il capoluogo toscano ospita la terza edizione della Biennale Enogastronomica Fiorentina: degustazioni, cene, mercati e convegni per riscoprire i sapori locali passeggiando tra le bellezze del Rinascimento.
Seduti al ristorante vicino a Santa Croce, mangiando gnudi di ricotta e uno stracotto alla fiorentina. Oppure in un’osteria affacciata sull’Arno, davanti a un piatto di baccalà mantecato ai porri e un’insalata di ceci e aringa. Una prospettiva gustosa, che a Firenze diventa realtà dal 3 al 18 novembre 2012, in occasione della Biennale Enogastronomica Fiorentina. Sedici giorni no stop con itinerari del gusto, mercati, degustazioni, aperitivi, cene e convegni, passeggiando tra le meraviglie della culla del Rinascimento. In un’atmosfera magica, da vivere anche alla sera nell’Hotel Helvetia and Bristol, proprio di fronte a Palazzo Strozzi: nelle stanze arredi d’epoca, con lampade in porcellana cinese e tavoli intarsiati. Nei corridoi oggetti d’antiquariato, salotti dipinti secenteschi e un Giardino d’Inverno con soffitto a vetro in stile Liberty.
La manifestazione gastronomica, giunta alla terza edizione – la prima, sperimentale, nel 1976, poi nel 2008 e nel 2010 – è un appuntamento cult per gli appassionati di cibo e buon vino. Inizialmente doveva offrire ai fiorentini una serie di momenti conviviali e di piacere, poi si è trasformata in un’occasione per promuovere i sapori locali e far conoscere ai turisti le prelibatezze di città e dintorni. Tanti gli appuntamenti: dal Mercato dei sapori e dei Mestieri in Piazza Strozzi e Piazza della Repubblica (9-11 novembre) a Dolci Tentazioni, per gli amanti di vinsanto e cioccolato, biscotti e vini passiti (9 novembre). E ancora: il Fermento Birra Show, dedicato alle birre toscane e nazionali (17 novembre), Firenze nel Piatto, una gara tra chef con assaggi per il pubblico (18 novembre) e Aperitiviamo (14 novembre).
Ma non solo. Oltre ai singoli eventi, per l’intera durata della Biennale è in calendario l’iniziativa “Un piatto tipico al ristorante”, con oltre 90 ristoranti che ripropongono nei loro menu i piatti tipici della tradizione gastronomica fiorentina, a volte in chiave originale, altre reinterpretata. E per gli amanti del gelato, è l’occasione per assaggiare il Gusto Biennale, un nuovo sapore ispirato alla manifestazione.