E’ un cacio di latte pecorino o misto (qualche volta anche solo vaccino) che viene sotterrato a metà agosto all’interno di grotte tufacee chiamate fosse e “sfossato” il 25 novembre, giorno di Santa Caterina.
E’ proprio grazie a questa sua stagionatura in grandi pozzi di epoca medievale – almeno gli originali – che il formaggio acquista sapori e odori di terra e sottobosco che lo rendono unico e molto apprezzato. Secondo le cronache, la tecnica di mettere il formaggio nelle fosse ha origine molto antica, almeno dalla fine del ‘400.
Con l’aumento della richiesta sono raddoppiate anche le infossature, che ora vengono fatte pure nel periodo primaverile, ma quella canonica autunnale è quella che da cui si ottiene il prodotto migliore e che viene festeggiata da sagre e appuntamenti nei borghi in cui il fossa viene fatto. Il formaggio di fossa lo si riconosce subito per la sua grana friabile, il colore paglierino con venature ambrate ma soprattutto per il profumo intenso e delicatamente piccante, con una composizione complessa in cui è possibile riconoscere il sottobosco, il legno, il muschio e un sapore peculiare che passa dal dolce al pungente.
Pochi i borghi che si contendono la paternità di questo prodotto. Tra i primi c’è Sogliano al Rubicone, il “piccolo grandemente amato paese” di Pascoli. Sicuramente è il luogo di maggior produzione, e tra i primi ad aprirsi al mercato nazionale.
Anche altri borghi negli ultimi anni hanno cominciato a produrre buoni formaggi di fossa. Tra i più interessanti c’è sicuramente Talamello che ha dato il nome di Ambra di Talamello – su indicazione del poeta Tonino Guerra – al proprio formaggio di fossa, per il colore e le screziature che si formano sulla pasta fragrante. Oltre al formaggio, degnamente celebrato nell’omonima sagra che si svolge in novembre (quest’anno domenica 10 e 17), il paese è famoso per le sue castagne e per i bellissimi boschi di castagno che circondano il cucuzzolo sul quale sorge l’abitato.
Non resta che l’imbarazzo della scelta, o la voglia di assaggiarli tutti per trovare la propria personale classifica, o anche semplicemente per visitare alcuni tra i paesi più suggestivi dell’entroterra romagnolo. Per organizzare il proprio itinerario tra le colline di Rimini, si può scaricare gratuitamente la guida in pdf di www.info-alberghi.com, con tutte le informazioni sui luoghi, come arrivare e soluzioni per le sistemazioni.