Intanto il Grand Budapest, l’hotel orientale europeo in cui si svolge gran parte del film, in realtà non esiste. O meglio, l’esterno non esiste, infatti è un modello in miniatura. Lo scenografo Adam Stockhausen si è ispirato ad un hotel reale della città termale di Karlovy Vary, Repubblica Ceca, il Grandhotel Pupp.
Guardando allo storico Hotel Corinthia di Budapest (un tempo conosciuto come Grand Hotel Royal) non è difficile trovare punti in comune con l’hotel di Wes Anderson.
Il Grand Hôtel Royal, aperto sul finire dell’800, ospitò numerosi registi tra cui le prime riprese dei fratelli Lumière fuori Parigi. Nel 2002 fu acquistato dal Corinthia Hotel group che lo restaurò completamente ed ospitò un decennio dopo anche Wes Anderson.
Al Corinthia Hotel di Budapest sono convinti che quella visita ispirò il film premio Oscar. Nella creazione del Grand Budapest Hotel, interamente ricostruito in miniatura, Wes Anderson si ispirò anche ad altri hotel.
Uno di questi è il Grandhotel Pupp di Karlovy Vary, in Repubblica Ceca.
Anche il Palace Bristol Hotel, nella stessa cittadina ceca, ha ispirato il design dell’hotel:
La maggior parte delle scene del film sono state girate a Görlitz, una città della Germania dell’Est al cui fascino il film deve molto. Ad avere ispirato maggiormente le atmosfere della città immaginaria di Zubrowka, però, è stata Praga.
Le riprese per l’interno del Grand Budapest Hotel, invece, in particolare la grande hall con copertura in telaio di acciaio e vetro, sono state girate in particolare in un magazzino, il Görlitz Warenhaus in Germania orientale al confine con la Polonia.
Il grande edificio in acciaio e muratura e con facciata in stile Art Nouveau, fu costruito nel 1912 e da quell’anno ad oggi ha avuto una lunga storia di passaggi di proprietà e abbandoni, a cui si sono alternati episodi di vandalismo.
Dopo la seconda guerra mondiale il proprietario Rudolph Karstadt fu espropriato e dal 1950 fino al 1989 fu uno dei tanti magazzini della Handelsorganisation (HO), una società per azioni di proprietà statale fondata nel 1948 dalla DDR e divisa in settori quali industria, alimentari, ristoranti, centri commerciali e alberghi.
Dopo la riunificazione tedesca tornò nelle mani del gruppo Karstadt, poi passò a far parte della catena di grandi magazzini Hertie che nel 2009 vennero chiusi.
Dovette intervenire la cancelliera Angela Merkel per salvare il grande magazzino di Görlitz dal fallimento immobiliare della catena ed essere così venduto singolarmente.
Quando si scelse il magazzino come set cinematografico, l’edificio era completamente vuoto, dunque perfetto per l’allestimento scenografico.
Il team di progettazione prese spunto da vecchie fotografie di alberghi dell’Europa dell’Est per i due allestimenti: uno con rivestimenti in rosa brillante e l’altro in rosso bruciato, arancione e verde (per le scene ambientate nel 1960).
E lo splendido negozio di pasticceria Mendl? Quello esiste per davvero. Solo che non è una pasticceria ma uno splendido caseificio di Dresda, il Pfunds Molker EI.
Il caseificio fu fondato nel 1892 dall’agricoltore Paul Gustav Leander Pfund. Nel 1879 si trasferì con la moglie a Dresda con 6 mucche, maiali e un’idea in testa: realizzare una fornitura di latte stabile in città.
A quei tempi il latte proveniva dai villaggi vicini attraverso carri aperti quindi privi di raffreddamento e misure igieniche adeguati alla conservazione del latte. Così iniziò con un piccolo negozio in via Görlitz dove, attraverso una finestra dal piano terra, i clienti potessero assistere alla mungitura delle mucche.
L’attività ebbe un grosso successo e così Pound si trasferì in un locale più grande in via Bautzen 41, dove iniziò il vero trionfo della ormai già diventata famosa attività.
Il ristorante dell’Hotel, in cui lo scrittore (Jude Law) cena con il vecchio Zero Moustafa (Murray Abraham) e racconta la sua storia, è un teatro municipale di Görlitz, Stadthalle.
Dal 1910, anno della sua inaugurazione, fino al 2005, anno della sua chiusura, ha ospitato molti importanti concerti.
La città, lontana dai bombardamenti della Gran Bretagna durante la seconda guerra mondiale, è ben conservata con oltre 3.500 monumenti architettonici che coprono 500 anni. Quindi una vasta gamma di influenze architettoniche che spaziano dal Gotico al Rinascimento fino al Liberty.
Anche i “bagni arabi” dell’hotel sono reali, fanno parte di un vecchio stabilimento balneare a Görlitz.
Questo non è il primo film che ha sfruttato l’aspetto inalterato della città di Görlitz.
Görlitz è stato anche lo sfondo per la propaganda del film di Quentin Tarantino “Bastardi senza gloria”, di “Paris”, “Il giro del mondo in 80 giorni”, “The Reader”, con Kate Winslet, e più recentemente, “The Book Thief”.
Il museo d’arte attorno al quale è inseguito Vice Kovacs (Jeff Goldblum) è un ex palazzo convertito in un museo, il Museo Zwinger di Dresda.
Zwinger fu costruito nel XVII secolo per ospitare feste di corte all’aperto nella capitale della Sassonia. Quasi distrutto dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, è stato poi ricostruito. Ora è sede di una collezione di 760 dipinti europei oltre che della più grande collezione di porcellane al mondo.
Tuttavia, per chi come me volesse illudersi ancora che esista davvero la Repubblica di Żubrówka, non rimane altro che approfondirne la storia attraverso l’Accademia di Zubrowka