Il primo regalo che fa un viaggio in Ladakh è una delle trasvolate più belle al mondo. Per approdare in questo estremo lembo settentrionale dell’India, infatti, bisogna volare da Delhi attraversando i cieli dell’Himalaya, con le cime innevate che spuntano dalle nuvole letteralmente a un passo dall’aereo che le sorvola. L’approdo è a Leh, la capitale, a quota 3500 metri. Le vette appuntite della catena himalayana apparvero ai poeti dell’India “come i denti della Terra protesa a baciare amorosa il cielo che l’ammanta e riscalda”, scrive il tibetologo Giuseppe Tucci nei suoi taccuini delle tanti spedizioni che lo videro a più riprese nel Paese delle nevi, come i tibetani chiamano poeticamente il loro paese. E tutto, in questo luogo remoto dalla natura sproporzionata che ha nome Tibet, ha una sua spiegazione poetica, o mistica, frutto della fede di uno dei popoli più intimamente religiosi della terra.
Il Ladakh, o Piccolo Tibet, è una regione dell’India settentrionale che fa parte dello stato di Jammu/Kashmir. È una delle zone più affascinanti nella zona himalayana racchiusa tra le catene dell’Himalaya e del Karakorum, famosa per la cultura tibetana e per i suoi bellissimi monasteri buddisti.
Una terra di confine che è stata il crocevia per la diffusione del buddismo tantrico, religione naturale essenzialmente iniziatica ed esoterica, risalente a oltre 15 mila anni fa. Nato e sviluppatosi con vigore nel Nord dell’India tra il X e il XII secolo d.C., il Tantrismo sopravvisse, anche dopo la soppressione conseguita al dominio della religione islamica, in sette e scuole segrete ed è soprattutto in Tibet che, al riparo dagli influssi di altri popoli, complice l’inaccessibilità naturale del luogo, si mischiò con il Buddismo e il Bon, l’antica religione sciamanica.
Il capoluogo della regione è Leh, una città straordinaria appollaiata a 3500 metri sul livello del mare divenuta famosa in tutto il mondo per il suo bellissimo Palazzo reale (che imagesembra una versione in miniatura del potala di Lhasa), per la sua splendida moschea lignea e perchè ogni tanto ci viene in visita il Dalai Lama.
Il resto del Ladakh è caratterizzato da paesaggi umani e naturalistici mozzafiato: passi montani oltre i 4000 metri attraverso cui transitano tribù di pastori nomadi, monasteri arroccati, genti dalle vesti di tutti i colori dell’arcobaleno, laghi e montagne, musica inebriante e feste che rimangono nel cuore.
I luoghi da non perdere sono la Nubra Valley, il lago Tsomoriri, il villaggi buddhista di Lamayuru, l’imponente monastero di Hemis, il bellissimo monastero di Alchi, il monastero di Likir appartenente alla setta del berretti gialli.
Un viaggio in questo angolo di Tibet vi permetterà di immergervi nelle molteplici sfaccettature culturali e paesaggistiche di questa regione non solo per visitarne le fortezze medievali fortificate, i gompa, le città monastiche e le immense statue dorate, ma anche per respirarne la profonda spiritualità ed avvicinarvi a leggende tramandate nei secoli, in uno scenario di rara bellezza. Dalla capitale Leh a Lamayuru, un itinerario che vi permetterà di entrare nel cuore del regno del Ladakh.
Si parte da Leh, in piena catena himalayana, capitale religiosa del Ladakh e punto di partenza per la visita agli antichi monasteri arroccati sulle montagne.
La prima fortezza è quella di Stok, non lontano da Leh, tutt’ora residenza della famiglia reale, per proseguire lungo la valle dell’Indo e restare incantati di fronte alla bellezza di alcuni dei monasteri buddisti costruiti sulle aspre rocce di queste splendide montagne: Hemis, uno dei più importanti del Ladakh; Shey, palazzo reale estivo e Thiksey, uno dei più grandi ed affascinanti Gompa della zona.
Non è da meno il monastero di Alchi, complesso monastico fondato nel XI secolo dove potrete apprezzare incantevoli decorazioni, affreschi a muro e sculture lignee di grande valore artistico.
Dopo una sosta al villaggio di Mangyu, con le tipiche case affacciate sui campi e i resti di un monastero che un tempo rivaleggiava con quello di Alchi, si prosegue attraversando un paesaggio incredibile, quasi lunare, fino a Lamayuru, il più antico monastero del Ladakh di tradizione Tibetana, eretto su un alto promontorio che domina sul villaggio e la valle circostante.
Altra visita imperdibile lungo la valle che vi riporta a Leh, è il monastero di Likir, uno dei più antichi e più belli della regione, che mostra i caratteri tipici dei monasteri buddhisti tibetani ed ospita un centinaio di monaci della via dei Gelukpa, sorridenti custodi di splendide statue in legno di sandalo di foggia tibetana.
Dopo essersi soffermati anche al monastero di Phyang, che conserva pregevoli affreschi, si ritorna a Leh, dove vi attende ancora un’escursione nella valle per ammirare scenari incredibili e visitare il monastero di Stakna e Matho.