Secondo le rilevazioni di Assoviaggi, l’associazione delle agenzie di viaggio di Confesercenti, per il prossimo ponte le prenotazioni verso l’estero sono in flessione fra il 12 e il 20%. In calo anche il movimento turistico in Italia, dove a tenere sono solo Ischia, Capri, costiera amalfitana e sorrentina (in leggera crescita favorite anche dal clima temperato) e le città d’arte come Firenze, Roma e Venezia. Queste ultime, infatti, mantengono un forte appeal anche se per un turismo mordi e fuggi (2 o 3 giorni di soggiorno).
Ormai la situazione economica in cui versa l’Italia e l’instabilità politica hanno letteralmente sconvolto ogni possibile ipotesi previsionale dei movimenti turistici. La perdita di disponibilità economica degli italiani ha ridotto ulteriormente i budget di spesa per vacanze e si viaggia appena ci sono le offerte, anche fuori dai periodi canonici.
Sui movimenti verso l’estero pesa anche il perdurare della crisi dell’area mediterranea, in particolare in Egitto e sul Mar Rosso, che ha causato perdite economiche notevoli, frenando le prenotazioni verso mete precedentemente molto gettonate dai visitatori italiani. “In questo particolare frangente”, spiega Guerra, “i tour operator hanno perso un’opportunità nel gestire in maniera costruttiva questa destinazione non offrendo le necessarie garanzie sul viaggio e sulla cui scelta ha influito negativamente anche il parere di pericolosità espresso dall’Unità di Crisi della Farnesina. Molti punti sulla gestione dei rapporti tra organizzazione e intermediazione, se discussi con spirito costruttivo, aiuterebbero sicuramente in questa particolare situazione.”
Anche le destinazioni europee registrano una flessione, influenzata in parte dal fenomeno della prenotazione online, effettuata autonomamente da clienti spesso inconsapevoli che i servizi così acquistati non hanno alcuna garanzia in caso di rinuncia o modifiche, o che possono nascondere delle trappole.
Per quanto riguarda il mercato italiano, dalle rilevazioni di Assoviaggi emerge come la crisi abbia modificato le modalità di vacanza dei nostri concittadini, che riducono la permanenza e sfruttano sistemazioni presso amici o parenti, non producendo, così, entrate dirette per il settore. Si riscontra poco movimento per quasi tutte le destinazioni tradizionali del periodo: ferma soprattutto la montagna, a causa del maltempo; si attende la presenza della neve per rilevare cambiamenti sensibili.