Consigliata dalla Bce, la Grecia comincia a pensare che vendere qualche isola non sia proprio uno scandalo insopportabile per ripianare i debiti. Lo ha dichiarato il premier Antonis Samaras a Le Monde, dettando le condizioni. “A condizione che questo non ponga problemi di sicurezza nazionale, alcuni di questi isolotti potranno avere un utilizzo commerciale”, spiega. Samaras ha fugato ogni dubbio di “svendita” parlando “trasformare un terreno inutilizzato in capitale capace di generare ricavi, al giusto prezzo”.
Bisogna ricordare che la Grecia conta circa 6mila isole di cui, però, solo 227 sono disabitate. Queste isole, molte delle quali molto piccole, sono però state da sempre molto importanti per la Grecia sia sotto un profilo politico che economico perché hanno permesso l’allargamento delle proprie acque territoriali permettendo ad Atene di esercitare un maggiore peso politico all’interno della comunità internazionale e di allargare le proprie perforazioni offshore alla ricerca di petrolio e gas naturale.
Secondo il quotidiano Kathimerini, un certo numero di proprietari, in particolare coloro che le hanno ereditate, stanno cercando di disfarsene a causa della tassazione più elevata di recente introdotta dal governo.
In conseguenza di ciò, i prezzi richiesti sono scesi notevolmente mentre, in caso di offerte serie, i proprietari sono disposti anche a concedere sconti sostanziosi. È questo il caso della presunta cessione di Oxia, un’isola di proprietà della famiglia greco-australiana Stamoulis, a un membro della famiglia reale del Qatar. L’isola, che ha una superficie di circa 500 ettari (la metà di Capri), era stata inizialmente messa in vendita a 6,9 milioni di euro.
Il prezzo di vendita finale, però, si dice che non abbia superato i cinque milioni di euro. L’isola si trova nel Mare Ionio, a 38 km da Itaca, l’isola dell’omerico Ulisse. Una parte di Oxia è sotto la protezione dell’organizzazione ecologica Natura 2000, ma il resto dell’isola può essere sviluppato turisticamente.
Una vendita che, secondo fonti informate, starebbe per concludersi è quella dell’isola di Patroclo, ad appena tre km di distanza da Capo Sunio, il suggestivo promontorio 70 km a Sud-est di Atene. Patroclo ha una superficie di 260 ettari (la metà di Oxia) ma – a causa della sua estrema vicinanza alla capitale, all’aeroporto e alla costa (da cui riceve acqua potabile) – ha un potenziale di sviluppo turistico immenso ed il suo prezzo ufficiale è di 150 milioni di euro.
Sempre secondo le stesse fonti, i proprietari dell’isola (la famiglia Giatrakos) stanno attualmente lavorando in tandem con un investitore canadese in collaborazione con le autorità elleniche per chiarire quale parte di Patroclo può essere sviluppata commercialmente. Precedenti tentativi di vendere l’isola, però, sono falliti a causa di una serie di ostacoli costituiti per lo più dalla mancanza di una precisa pianificazione edilizia ed uso del territorio come pure dalla presenza sul posto di siti archeologici.
La famiglia Giatrakos – dicono i soliti bene informati – starebbe facendo tutti gli sforzi possibili per risolvere questi problemi e finalizzare il trasferimento di proprietà dell’isola. Ma problemi di vendita ci sono pure per un’altra, più celebre isola, quella di Skorpios che appartiene attualmente a Athina Onassis, nipote del magnate Aristotele il quale la acquistò nel 1963 per 15 milioni di dollari. Sull’isola – che si trova nel Mare Ionio di fronte alla costa di Lefkada e che ha una superficie di cinque ettari e due soli abitanti – sono sepolti Aristotele Onassis, il figlio Alexander e la figlia Christina (madre di Athina).
In passato sono circolate voci circa una presunta vendita di Skorpios ad un prezzo di oltre 200 milioni di dollari e di un interesse di Bill Gates al suo acquisto, come pure nel settembre 2010 Giorgio Armani smentì di aver comprato l’isoletta per 150 milioni di euro. Sembra che Athina Onassis sostenga di voler disfarsi dell’isola per motivi finanziari.
Secondo quanto riferito al giornale da fonti informate, però, la vendita sarebbe alquanto difficoltosa in seguito ad una clausola nel testamento di suo nonno che vieta l’alienazione dell’isola a meno che la sua manutenzione diventi irrealizzabile, come appunto sosterrebbe l’erede di Onassis. Considerata questa complicazione legale, i legali di Athina starebbero studiando seriamente di optare per un contratto di locazione di 99 anni ad un investitore.
Rievocando la Skorpios degli Onassis, la stampa francese ricorda però che gli isolotti dell’Egeo sono in vendita per via delle pesanti tasse. E’ accaduto con Oxia, isolotto a una quarantina di chilometri da Itaca i cui proprietari, la famiglia del magnate Spyros Stamoulis, volevano cederla per 6,9 milioni di euro. L’emiro del Qatar l’ha rilevata in aprile per 5.
Intanto il primo ministro greco incontra oggi alle 12.45 a Berlino Angela Merkel. Cercherà di dimostrare la reale volontà politica del governo di coalizione da lui guidato di risanare i conti, dunque ottenere la proroga di due anni per abbattere il deficit greco sotto il 3% del Pil.