A portare Ragnetti alle dimissioni, con ogni probabilità, sono stati i malumori dei soci minori (guidati da Mancuso) che contestavano una gestione troppo verticistica mettendo in discussione anche l’operato del padrone della Piaggio.
Il gruppo chiude i conti della compagnia con perdite per 280 milioni nel 2012, quattro volte peggiori rispetto ai 69 milioni dell’anno prima. Ora il gruppo si prepara a una decisiva riorganizzazione al vertice. Tra le questioni sul tavolo della riunione dei consiglieri, non solo le nuove nomine ma anche i conti. Il nuovo corso dovrebbe prevedere “un rafforzamento significativo dei poteri del comitato esecutivo” con un ruolo di primo piano dei vicepresidenti Elio Catania e Salvatore Mancuso nel definire il futuro dell’azienda all’insegna di un approccio più collegiale