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La Mecca si prepara al sacro Hajj

La Mecca si sta preparando. L’Hajj, il sacro pellegrinaggio che ogni fedele deve intraprendere almeno una volta nella vita, quest’anno avrà il suo culmine celebrativo il prossimo 13 ottobre, ma sono già 2 milioni i fedeli che hanno invaso La Mecca, la capitale dell’Islam.
Ḥajj è il nome del pellegrinaggio islamico canonico alla Mecca e nelle sue prossimità.

L’Hajj costituisce il quinto dei pilastri dell’Islam ( arkān al-Islām ). Il ḥajj significava originariamente “dirigersi verso” – obbliga ogni fedele che ne abbia le possibilità fisiche ed economiche a compiere, almeno una volta nella vita, i riti che compongono il hajj.

Riti:
1)Espressione della specifica e sentita intenzione (niyya) di adempiere al rito legale che si sta per compiere.

2)Assunzione dell’iḥrām, o “purità rituale”, stato di “purità maggiore” conseguibile col ghuṣl, un lavacro completo del corpo,

3)Settuplice circumambulazione in senso antiorario della Kaʿba

4) Spostamento dalla Mecca in direzione di Mina, a Sud della Città Santa. La notte viene trascorsa dal pellegrino qui o nella pianura di ʿArafāt.

5) Stazione di ʿArafāt, dove sorge la collinetta del Jabal al-Raḥma (il Monte della Misericordia), luogo d’eccellenza per la sosta che si interrompe con la ifāda, repentina messa in movimento verso Muzdalifa dove sono adempiute le ṣalāt del tramonto e della sera.

6) Giorno del sacrificio ( Yawm al-nahr o al-aḍḥā ) a Mina. In questa occasione una vittima animale viene immolata a Dio per poi distribuirne ai vicini le carni consumandone una parte.

7) Lancio di 7 sassolini ( ramī al-jimār ), raccolti tra Mina e Muzdalifa, contro una delle 3 steli (preferita quella intermedia) che rappresentano il diavolo.

8) Rasatura (o accorciamento per le donne) della capigliatura ( khalkh ) e fine dello stato di purità rituale.

9)Ritorno a Mecca per un ṭawāf di saluto alla Kaʿba ricoperta dalla sua nuova kiswa annuale.

10) “Giorni della gioia” ( ayyām al-tashrīq ) con scambi di visite e pasti conviviali. In tali giorni è vietato digiunare. Il rito della lapidazione può essere reiterato più volte, fino al lancio massimo di 70 pietruzze.

Il hajj va obbligatoriamente compiuto nel mese lunare di Dhū l-Ḥijja, ultimo mese dell’anno islamico. In tutti gli altri mesi il rito è chiamato ʿumra, pellegrinaggio “minore” non obbligatorio che si differenzia dal ḥajj per la sua minor durata e per i suoi diversi e più semplici passaggi liturgici.

La giurisprudenza islamica permette a chi ne sia impedito fisicamente ma ne abbia la possibilità economica di delegare qualcun altro all’assolvimento dell’obbligo religioso, i cui vantaggi spirituali saranno lucrati da chi abbia provveduto al pagamento del viaggio e al mantenimento sul posto della persona incaricata. È anche possibile lasciare appositi fondi in eredità perché il rito sia compiuto in nome e a vantaggio del defunto.

Particolare è l’abbigliamento del pellegrino, che si raccomanda usi solo due pezze di stoffa non cucite di color bianco, una per cingersi i fianchi (chiamata izar) e l’altra per coprire il tronco e la spalla sinistra, ma lasciando libero il braccio destro (rida’). Le donne sono invece del tutto coperte.

Chiunque abbia adempiuto all’obbligo del ḥajj acquista un merito particolare e una ottima nomea agli occhi dei correligionari. Ha diritto talora a indossare un copricapo particolare che ricordi l’assolvimento dell’obbligo ed è insignito del titolo onorifico di Ḥājjī (pellegrino del ḥajj).

Grandi le misure di sicurezza adottate dalle autorità dell’Arabia Saudita, scese in campo per contrastare eventuali attacchi terroristici, come per mantenere l’ordine tra i fedeli, ed evitare così tragici eventi legati alla contemporanea presenza di tante persone in uno stesso luogo.

Punto d’arrivo del pellegrinaggio è la Kaba, l’edificio cubico, al cui interno è ospitato un antico pozzo che, prima dell’arrivo dell’Islam, era utilizzato per raccogliere il sangue delle vittime sacrificali.

La speranza di tanti fedeli, è quella di ricevere una striscia della Kiswa, il prezioso tessuto nero che compre la Kaba, che alla fine delle celebrazioni viene tagliata a pezzi, e distribuita tra i fedeli che la conservano come reliquia.

Da quest’anno è stato installato anche un nuovo percorso sopraelevato per permettere anche ai fedeli con disabilità, di percorrere i canonici 7 giri intorno alla Ka?ba.

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