La più conosciuta è forse la Sindrome di Stendhal ma potrete anche venir colti da quella di Gerusalemme. Da Firenze a Stoccolma ecco le sindromi di cui potrete ammalarvi. Nella pratica clinica la parola sindrome indica una combinazione di sintomi o di altre manifestazioni che concorrono a determinare una malattia. La sindrome di Stendhal, detta anche sindrome di Firenze (città in cui si è spesso manifestata), è una affezione psicosomatica che provoca tachicardia, capogiro, vertigini, confusione e allucinazioni in soggetti messi al cospetto di opere d’arte di straordinaria bellezza, specialmente se esse sono compresse in spazi limitati. Piuttosto rara, colpisce principalmente persone molto sensibili.
Il nome di questa sindrome è attribuito allo scrittore francese Stendhal, pseudonimo di Marie-Henri Beyle (1783 – 1842), che ne fu personalmente colpito durante il suo Grand Tour effettuato nel 1817, e ne diede una prima descrizione che riportò nel suo libro Roma, Napoli e Firenze: « Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere. »
Scopriamo le citta’ che la possono provocare
Sindrome di Gerusalemme
Se avete intenzione di visitare Gerusalemme, cercate di evitare il periodo di Natale. Perché questo periodo dell’anno è il più pericoloso per esser colpiti da questa sindrome mistica, in cui crederete di essere un personaggio biblico. La patologia può prendere persone provenienti da diverse fedi: ebrei, musulmani, cristiani o buddisti. Nello specifico la Sindrome di Gerusalemme consiste nella manifestazione improvvisa di appassionati sentimenti religiosi e di un impulso a proferire espressioni visionarie su Gerusalemme: arriverete a credere che anche voi di esser parte della città. Sembra che quando i visitatori lasciano Gerusalemme e tornano alla piena normalità, lottino per spiegare perché siano diventati un personaggio delle Sacre Scritture e siano andati per strada vestiti con un lenzuolo.
Sindrome di Stendhal – Firenze
Attenzione agli amanti dell’arte: a volte vedere qualcosa di incredibilmente bello, può farci ammalare letteralmente. Questo è ciò che accade a quelli che visitano ogni anno i musei di Firenze. Vertigini, stordimento, desiderio di piangere, confusione e allucinazioni sono i sintomi che colpiscono chi affetto da questa sindrome estetica. Anche se la psichiatra fiorentina Graziella Magherini ha coniato il termine nel 1979, questa malattia è nota come sindrome di Stendhal grazie allo scrittore francese che nel libro Un viaggio da Milano a Reggio racconta il suo stupore dopo aver visitato la Basilica di Santa Croce a Firenze e gli affreschi di Giotto. Oggi, il termine è usato anche per riferirsi ad un’emozione intensa dopo aver visto la bellezza della natura
Sindrome di Parigi
Questo disturbo psicologico che colpisce i visitatori di Parigi è tutt’altro che divertente: le persone che visitano la città hanno un profondo senso di delusione e possono manifestare tachicardia.
Ma come può una delle più belle città al mondo provocare questi effetti? La patologia si manifesta quando messi a confronto con la città completamente diversa da come la si era immaginata e idealizzata. La Sindrome di Parigi colpisce i giapponesi che hanno un’idea idealizzata della città conosciuta solo grazie a film e romanzi.
A soffrirne di più sono le donne trentenni che non hanno mai viaggiato in Europa. Tutta la poesia e il romanticismo viene smorzato appena avranno occasione di avere a che fare con camerieri scortesi o per l’incapacità dei parigini di comunicare in una lingua diversa dal francese o per via dell’umorismo completamente diverso e offensivo. Ogni anno, più di venti turisti giapponesi vengono rimpatriati a causa di questa sindrome, per questo l’ambasciata giapponese ha attiva una linea telefonica disponibile 24 ore, per calmare i concittadini.
Sindrome di New York
Vertigini, stanchezza e tachicardia sono i sintomi di quella che può essere definita Sindrome di New York di cui sono affetti sopratutto i turisti che vengono dal Nebraska. La densità abitativa di New York, insieme agli altissimi grattacieli può produrre un profondo senso di panico e agorafobia. Qualcosa di simile accade con la sindrome di Tokyo dove i visitatori possono essere colpiti da stanchezza, convulsioni lievi, vertigini e allucinazioni a causa dell’ansia causata da camminare tra milioni di persone e display al neon.
Sindrome di Stoccolma
Oggi, il negozio di abbigliamento all’angolo della piazza Norrmalmstorg non è più tanto interessante ma qualche anno fa, è stato il luogo che ha dato il nome ad una delle sindromi più conoscite al mondo, la Sindrome di Stoccolma. Anche se non è legata a Stoccolma in sé, è interessante visitare la piazza della capitale scandinava. Dove oggi si trova un negozio, nel 1973 si trovava la Sveriges Kredit Bank, una banca dove due evasi di prigione sequestrarono quattro ostaggi per sei giorni. Questi, invece di ribellarsi, si sidentificarono con i rapitori rifiutandosi persino di testimoniare contro.
Sindrome dell’India
Ogni anno, migliaia di persone raggiungono l’India per meditare, praticare yoga o per compiere un cammino spirituale. Chi si reca in India può sviluppare una sindrome legata al paese, che può essere espressa in vari modi. La prima può essere un’ossessione per la pratica della meditazione, o nel trascorrere intere giornate a fare yoga, mostrando segni di malnutrizione e di esaurimento fisico in poche settimane. La seconda espressione della sindrome è la delusione di incontrare una cultura caotica e complicata, lontana dalle idealizzazioni che la definiscono un posto tranquillo e sereno per trovare se stessi. Chi è responsabile di avere questa immagine idilliaca? Tra i colpevoli possiamo annoverare i Beatles o David Lynch.