Avra’ una frequenza bisettimanale e’ sara operato, da giugno prossimo, da Blue Air al prezzo di 99 euro.
Blue Air è una giovane compagnia aerea low cost rumena nata nel 2004, operante voli a basso costo verso numerose città europee, offrendo biglietti aerei da e per Napoli, Roma, Milano, Verona e Venezia. E’ ad oggi la prima compagnia aerea romena privatizzata al 100%. Blue Air opera dall’Aeroporto Internazionale Bucarest Baneasa, il secondo aeroporto di Bucarest.
Cuneo avrà presto una nuova destinazione rumena, operata ancora da Blue Air. Il volo sarà bisettimanale (martedì e venerdì) con tariffe minima da 99 euro in andata e 19 in ritorno. Si tratta di Satu Mare, un centro da circa 110.000 abitanti a 44 chilometri dalla più nota Baia Mare, nella zona nord del Paese, molto vicino all’Ungheria e anche all’Ucraina. Si tratta di una zona marginale della Romania, molto prossima alla Transilvania, nota per una economia tradizionalmente molto povera ed una più alta percentuale di rumeni di etnia rom. Dopo molti anni di crisi, la sua posizione strategica le ha consentito una certa ripresa, soprattutto nel settore della logistica e dei trasporti. La pista è da 2500 metri e Blue Air la collega già a Venezia. Sullo scalo opera, con pochi voli, anche Tarom.
I documenti storici più antichi segnalano la presenza nell’area di Satu Mare di una fortezza: in particolare le cronache dette Gesta Hungarorum citano un Castrum Zotmar, posseduto dai Germani e conquistato nel 1006 dagli Ungheresi guidati dalla Regina Gisella di Baviera dopo tre giorni di assedio.
Dopo il 1543 la fortezza, all’epoca posseduta dalla famiglia Báthory, venne rinforzata con la costruzione di un ampio fossato; la stessa venne prima posta sotto assedio dagli Ottomani nel 1562 e successivamente distrutta dalle armate degli Asburgo, per venire poi ricostruita sotto la guida del comandante austriaco Lazarus von Schwendi, su progetto dell’architetto italiano Ottavio Baldigara.
Nel XVIII secolo fu ricostruita dopo un devastante incendio avvenuto nel 1703, ottenne nel 1721 lo status di “città libera”, il che le consentì di diventare un importante centro per gli scambi commerciali. La prosperità economica venne accompagnata dalla costruzione di importanti edifici e monumenti, tra cui il Palazzo municipale e numerose chiese. Nel 1804 Satu Mare divenne sede vescovile cattolica.
Dopo la Prima guerra mondiale ed il disfacimento dell’Impero austroungarico, nel 1920 Satu Mare entrò a far parte della Romania, per tornare ad essere ungherese il 30 agosto 1940 a seguito del Secondo arbitrato di Vienna.
Durante la Seconda guerra mondiale, occupata dalle truppe naziste, l’area di Satu Mare fu teatro della persecuzione della numerosa comunità ebraica che vi risiedeva; in memoria delle vittime dell’Olocausto è stato eretto un monumento di fronte alla sinagoga della città.
La città venne riconquistata dall’esercito romeno appoggiato dall’Armata Rossa sovietica il 25 ottobre 1944.
Dopo la fine della guerra, la crescita della città fu molto lenta: nel 1950 Satu Mare aveva all’incirca la stessa popolazione del 1930 e fu solo negli anni settanta che il regime comunista spinse l’industrializzazione della città sulla spinta dell’opera di ricostruzione resa necessaria dell’alluvione che l’aveva gravemente danneggiata nel 1970.
Dopo la rivoluzione del 1989 e la caduta del regime comunista, Satu Mare ha conosciuto un periodo di crisi economica a causa della chiusura di numerose industrie, il che ha provocato una pesante emigrazione della popolazione, in particolare verso l’Europa occidentale. Negli ultimi anni emergono i segni di una certa ripresa, grazie anche a capitali stranieri ed alla sua posizione, molto vicino ai confini con l’Ungheria e l’Ucraina, che ne stanno facendo un’importante mercato internazionale e sede di importanti aziende del settore dei trasporti e della logistica.