L’isola di Palmarola, un angolo di paradiso dove il fascino della natura esplode in un turbinio di colori e profumi. Secondo il famoso esploratore, navigatore e oceanografo francese Jacques-Yves Cousteau, Palmarola,la terza isola dell’arcipelago delle isole Pontine dopo Ponza e Ventotene, è l’isola più bella del Mediterraneo. Incastonata nell’Area Marina Naturale delle Isole di Ventotene e Santo Stefano, Palmarola è un paradiso per gli amanti delle immersioni. Sui suoi fondali è possibile osservare da vicino una grande varietà di pesci ed il relitto di una nave da guerra affondata durante la seconda guerra mondiale.
Qui l’uomo preistorico veniva dal Circeo a raccogliere l’ossidiana per costruire utensili ed armi. Sulle pendici delle alture si aprono decine di case grotta, scavate, a partire dal Settecento, dai ponzesi che qui si recavano a pescare o a coltivare i pochi, avari terreni. Palmarola è stata definita da Folco Quilici una delle isole più belle del mondo. Il tour di Palmarola parte dal porto di Ponza tutti i giorni.
Quando si arriva a Palmarola ecco le bellezze che l’isola presenta:
CALA BRIGANTINA – PUNTA VARDELLA
Arrivando a Palmarola alla vostra sinistra vi è il Faraglione di Mezzogiorno, a destra Punta Vardella.
Cala Brigantina: detta così perché offriva ai velieri un approdo alla fonda. Palmarola ancora nel ‘700 era base dei pirati barbareschi.
In questa zona dall’autunno alla primavera vi stanziano centinaia di gabbiani reali e vi nidifica il falco pellegrino.
SCOGLIO SUVACE
Detto così dalla forma del pesce sovace simile alla sogliola.
LA FORCINA
La Forcina: “il gran varco della forcina” è di notevole interesse geologico: sono facilmente leggibili le stratificazioni e le colate laviche.
Grotta del Gatto: all’interno vi è un’infiltrazione di acqua dolce. Accessibile con una barca piccola.
Dalla Forcina a cala Tramontana miglia 1 – 10 minuti.
Scoglio “Sparmaturo”: dalla forma simile allo spalmatoio.
PUNTA TRAMONTANA
Una volta doppiato lo scoglio “Scuncillo”, denominato così per la somiglianza a una conchiglia, questo è lo scenario che vi apparirà: a destra gli scogli “I Piatti”, davanti gli scogli “Le Galere”.
CALA TRAMONTANA – LA CATTEDRALE
Punta delle “Brecce” :estremità dell’isola (nord). Per la difficoltà, il passaggio per le barche piccole, è da sconsigliare. Conviene doppiare il faraglione e fermarsi ad ammirare la “Cattedrale”.
La Cattedrale è detta così per la somiglianza della roccia (a pilastri, archi a sesto acuto, contrafforti) con una cattedrale gotica.
In ponzese l’attuale Cattedrale era denominata ” I Senghe ì Tramuntana” (fessure di tramontana). Da Cala Tramontana a Cala del Porto sono 0.5 miglia 5 minuti.
LE GALERE
Gli scogli sono maculati di ossidiana, nero su ocra, in nessun luogo del Mediterraneo il vetro lavico si presenta in questa disposizione a macchia.
L’ossidiana vetro puro, allo stato naturale, nero lucidissimo. L’uomo primitivo vi ricavava punte di freccia, asce, coltelli, raschiatoi. L’ossidiana estratta a Palmarola veniva lavorata a Ponza e a Zannone dove sono stati rinvenuti dei resti, e molto probabilmente, trasportata al Circeo.
CALA DEL PORTO
Unico approdo sicuro dell’isola, per qualsiasi difficoltà recatevi in questa zona (contatto radio con Ponza – stazionamento barche di linea per Ponza – porto). Sulla spiaggia vi sono due ristoranti, ed è possibile pernottare a Palmarola in una delle case – grotta, scavate nella roccia dai primi coloni – contadini che abitarono l’isola.
FARAGLIONE S. SILVERIO
Sul faraglione, costruita dai ponzesi, vi e’ la cappella S. Silverio, con la statua del Santo e la lampada a olio, che i devoti provvedono a tenere continuamente accesa.
SCOGLIO PALLANTE
All’uscita dalla grotta – passaggio di mezzogiorno, (accessibile con barche di media grandezza) si incontra il faraglione “Pallante” dimora prediletta di una rara colonia di berte minori.
SCOGLIO IL FUCILE
Negli anni l’isola ha subito e sta subendo grosse trasformazioni a causa delle erosioni marine e eoliche.
Il pezzo centrale che univa l’arco naturale crollo’ a causa di una forte mareggiata nel mese di novembre del 1966.
FARAGLIONE DI MEZZOGIORNO
Il nome come si deduce facilmente, deriva dall’orientamento verso sud (mezzogiorno) del faraglione.