La relazione di Pilar del Castillo Vera (PPE, ES) è stata approvata con 534 voti a favore a 25, e 58 astensioni. L’auspicio ora è che i deputati neoeletti a maggio 2014, con la prossima tornata elettorale europea, decidano di continuare il lavoro svolto in questa legislatura e approvare definitivamente la normativa.
Due i punti qualificanti del provvedimento:
Uguale accesso ad internet per i fornitori di servizi
I deputati vogliono norme chiare per evitare che i fornitori di accesso a internet promuovano alcuni servizi a discapito di altri. Il regolatore delle telecomunicazioni europee BEREC ha già riferito che diversi fornitori di accesso a internet stavano bloccando o rallentando servizi come “Skype” (utilizzato per effettuare telefonate via internet).
I fornitori di connessione internet sarebbero ancora in grado di offrire servizi specializzati di qualità superiore, come i video on demand e le applicazioni dati business-critical con cloud ad alta intensità (per l’archiviazione dati), a condizione che tali servizi non siano forniti a “discapito della disponibilità o della qualità dei servizi di accesso ad internet” offerti a altre società o servizi.
I deputati hanno abbreviato la lista dei casi “eccezionali”, rispetto alla proposta della Commissione europea, in cui i fornitori avrebbero ancora avuto il diritto di bloccare o rallentare la connessione internet. I deputati hanno detto che queste pratiche dovrebbero essere permesse solo per applicare l’ordinanza di un tribunale, per preservare la sicurezza della rete o prevenire la congestione temporanea della rete. Se si utilizzano tali “misure di gestione del traffico”, queste devono essere “trasparenti, non discriminatorie e proporzionate” e “sono mantenute per il tempo strettamente necessario”, hanno aggiunto.
I deputati sottolineano che l’acceso a internet dovrebbe essere fornito in conformità con il principio di “neutralità della rete”, che significa che tutto il traffico Internet deve essere trattato allo stesso modo, senza discriminazioni, limitazioni o interferenze, indipendentemente da mittente, destinatario, tipo di servizio, contenuto, dispositivo, servizio o applicazione.
Fine dei costi del “roaming” nel 2015
I deputati hanno anche modificato il testo per abolire i costi del “roaming” (costi aggiuntivi per l’utilizzo di un telefono cellulare per chiamare, inviare messaggi di testo o accedere a internet in un altro paese dell’UE) in tutta l’UE dal 15 dicembre 2015. I deputati hanno aggiunto che nel caso di uso abusivo dei servizi di roaming, tuttavia, potrebbero eccezionalmente essere imposti costi ridotti.
Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione europea, impegnata dal 2010 nella battaglia per realizzare un “continente connesso”, abolire i costi di roming e assicurare a tutti un accesso alla Rete ha detto che: “con questo voto l’UE fa qualcosa di concreto per i cittadini. L’Unione europea è proprio questo: eliminare le barriere per semplificare la vita e ridurre i costi. Quasi tutti noi dipendiamo oramai quotidianamente dalle connessioni mobili e internet. Abbiamo il diritto di sapere che cosa acquistiamo, senza essere imbrogliati e con la possibilità di cambiare idea. Le imprese, dal canto loro, devono poter servire tutti noi e questo regolamento le aiuta a farlo. Si tratta di una soluzione vantaggiosa per tutti”.