Il mito dell’Ultima Frontiera, la ricerca di notti artiche senza buio e la caccia all’aurora boreale, il culto della wilderness richiamano nella mente di tutti l’Alaska: grande 5 volte l’Italia è una delle terre più affascinanti del mondo e ormai ben avviata al turismo. Un must per gli amanti della natura e dei grandi spazi. L’Alaska è terra di inestimabili meraviglie naturali: ghiacciai luccicanti, vaste pianure artiche, alti picchi montagnosi, fiordi di un blu intenso e innumerevoli fiumi e laghi rendono un viaggio in questa terra una miniera di esperienze a contatto con flora e fauna superlative. In Alaska ogni momento è buono per uno spontaneo WOW: a seconda dei luoghi visitati e del periodo dell’anno si possono avvistare una gran quantità di uccelli, tra cui l’aquila calva e quella dorata, orsi grizzly e bruni, alci, caribou, lupi e molte specie marine dalle balene fino ai leoni marini.
L’Alaska è lo stato più esteso degli Stati Uniti, ma anche il meno popolato con circa 700.000 abitanti, metà dei quali vivono nell’area metropolitana di Anchorage, la città più importante.
L’Alaska si può dividere in cinque regioni principali, oltre alle miriadi di isole e isolette. L’Alaska Sud-Centrale è il territorio dove si concentra la maggior parte della popolazione, in particolare ad Anchorage e in altre città i evoluzione come Eagle River, Palmer e Wasilla. L’Alaska Panhandle (letteralmente “manico di padella”) è la regione sud-orientale nella quale si trovano la capitale Juneau, l’Arcipelago Alexander, foreste estese e numerosi ghiacciai che arrivano fino al mare.
L’Alaska Sud-Occidentale, invece, è una regione prevalentemente costiera, poco popolata, senza alberi e non connessa con strade al resto dello stato: le condizioni climatiche sono davvero poco ospitali, soprattutto a causa dei forti venti del mare di Bering. E’ però importante per la pesca, metà della produzione annuale degli Stati Uniti proviene da queste acque. La tundra ospita numerose varietà di animali quali salmoni, orsi bruni, caribu e mammiferi marini.
L’Alaska Interno è invece caratterizzato da numerosi fiumi ramificati, tra i quali lo Yukon, famoso per la Corsa all’Oro del Klondike nel periodo 1896 – 1903. Qui si trovano anche Fairbanks e il Monte McKinley, il più alto degli USA con i suoi 6.194 metri. L’Alaskan Bush, nella tundra artica, è invece la regione più remota, non raggiungibile con strade, con circa 380 villaggi indigeni e poche e piccolissime cittadine, tra le quali Barrow, la più settentrionale degli USA (la più meridionale è Key West).
L’Alaska: da Alayeska “grande terra dell’ovest” in lingua aleutina. La civiltà non ha ancora stravolto la natura primitiva di questa regione, limitata com’è alla costa meridionale e all’immediato entroterra. Ghiacciai che coprono intere regioni, tundra, foreste, fiordi profondi, vette e vulcani, alci che bloccano il traffico orsi, aquile, lupi e grassi salmoni. Grande 4 volte l’Italia, l’Alaska ha una popolazione di circa seicentomila abitanti – e di questi quasi la metà vive ad Anchorage e circa novantamila sono indigeni; lo Stato occupa l’estremità nordoccidentale del continente americano. Sebbene il paese sia famoso per i suoi prezzi alti, è tuttavia possibile visitare l’Alaska con una modica cifra, come ben sanno le orde di persone che ogni estate affollano le ridenti cittadine e le più caratteristiche zone selvagge di questo paese.
Anchorage
Per molti abitanti dell’Alaska, che non sono fra quel 50% circa che vive ad Anchorage, la città non ha tutti i requisiti per essere la sede ufficiale del governo, dal momento che non ne rappresenta il paesaggio. Anchorage è un agglomerato urbano, altamente trafficato, un centro per fare shoppinge e non è in armonia con l’immagine tradizionale del paese.
Per il turista Anchorage è una tappa inevitabile, essendo il nodo del sistema stradale dell’Alaska e un centro di traffico aereo internazionale; fortunatamente è anche una città piacevole da visitare. Il centro è disposto in un semplice reticolato segnato con numeri e lettere che dà la possibilità a chiunque sia appena arrivato di girarlo con la stessa facilità di un residente. Molte delle cose da visitare nella città sono facilmente raggiungibili a piedi oppure si può approfittare dei circa 100 km di pista ciclabile per pedalare a piacimento.
L’ Anchorage Museum of History and Art illustra la storia del paese e la cultura degli indigeni della zona, ed espone le opere di artisti regionali, nazionali e internazionali. L’arte indigena è presente all’Heritage Library Museum dove si trovano collezioni assai ben curate di utensili, costumi e armi, dipinti originali e molti lavori d’intaglio.
C’è un gran numero di parchi sia dentro sia fuori la città. All’Earthquake Park, nella zona occidentale di Anchorage, si può visitare una mostra illustrata che rappresenta nei dettagli il grande terremoto che nel 1964 provocò lo slittamento di 52 ettari di terreno per 600 m verso il mare. Quando non è disturbato dalla presenza di uno o due bus turistici, il parco offre un meraviglioso panorama del profilo della città che si staglia contro la Chugach Mountain, e se la giornata è limpida sono visibili a nord il monte McKinley e il monte Foraker. Il percorso ciclabile più pittoresco è il sentiero litoraneo lungo 18 km che ha inizio proprio al limite ovest della città e continua lungo la spiaggia, da dove è anche possibile scorgere il dorso delle balene. Il Chugach State Park, a est di Anchorage, è una meta allettante per gli escursionisti. Il luogo più tipico è il Flattop Mountain Trail, per la maggior parte costituito da una salita non impegnativa, a eccezione degli instabili punti d’appoggio offerti dalle rocce smosse vicino alla cima a 4500 metri. Trovare un posto per pernottare ad Anchorage raramente è un problema, perché il centro è ricco di hotel e motel a basso costo, e appena fuori è facile trovare comodi Bed and Breakfast. La zona centrale ha un ottima scelta di caffè e ristoranti, e questo è inoltre il posto giusto per gironzolare tra pub e bar. Quello di Anchorage è l’aeroporto più trafficato dell’Alaska sia per i voli interni sia per quelli internazionali ma, una volta atterrati, per molte destinazioni è più conveniente ed economico spostarsi in treno o in bus. Il servizio locale di autobus di Anchorage, il People Mover, è eccellente.
Penisola di Kenai
La Penisola di Kenai, a sud di Anchorage, è la più frequentata zona ricreativa del paese. È un insieme di montagne, fiordi, campi di ghiaccio e ghiacciai ed è dotata di una serie di percorsi per escursioni, di numerose aree per il campeggio e di bellissime zone da visitare in canoa. Il Kenaj Fjords National Park copre una superficie di 234.800 ettari, ed è ricco di fauna marina e ghiacciai, incluso l’Harding Icefield, lungo 80 km e largo 48 km. Molte città in quest’area sono deliziose: Homer è un pittoresco villaggio di pescatori dove vivono numerosi artisti attratti dalla bellezza della regione. Alcune gallerie d’arte espongono soprattutto opere locali. Il campeggio è il modo più economico per godersi la penisola, ma si possono trovare sistemazioni a prezzi ragionevoli anche nelle città di Steward, Homer e Soldotna. La penisola di Kenai è situata 70 km a sud di Anchorage ed è facilmente raggiungibile in macchina. Gli autobus partono tutti i giorni da Steward e Anchorage.
Denali National Park
La prima fra le attrazioni dell’Alaska. Situato sui pendii settentrionale e meridionale dell’Alaska Range, a 382 km da Anchorage, Denali è il principale parco nazionale subartico del paese, dove, fra i 2,4 milioni di ettari, si trova l’imponente Monte McKinley (6096 metri): è questa senza ombra di dubbio l’attrattiva principale del parco, da contemplare nelle giornate limpide. Il parco offre campeggio, escursioni a piedi, in mountain bike e rafting: il tutto a un prezzo inconsistente da quando quasi un milione di visitatori fa la coda per i permessi e le navette-bus, durante i mesi estivi. Sarebbe bene cercare di visitare il parco all’inizio di giugno o alla fine di settembre per evitare le code; ricordate che queste scompaiono una volta che ci si spinge nell’entroterra. Nel parco si trovano sia campeggi sia altre possibilità di alloggio. Vi sono autobus diretti sia verso il lato nord sia verso quello sud del Denali National Park, ma un migliore approccio a questo spettacolo naturale è offerto dai caratteristici mezzi dell’Alaska Railroad. Il Il Parco è abitato da molte specie animali e con un pò di fortuna si possono vedere gli orsi, il caribù, le alci, le pecore, i lupi e una varietà enorme di uccelli nello scenario del monte McKinley.
Da sapere: il nomade americano, Christopher McCandless, visse gli ultimi giorni della sua vita in questo parco, dopo aver viaggiato per gli Stati Uniti occidentali. Della permanenza del ragazzo nel parco parla il giornalista Jon Krakauer nel libro Nelle terre estreme da cui è tratto il film Into the Wild – scritto e diretto da Sean Penn.
Juneau
Juneau ha la fama, sostenuta sia dagli abitanti sia dai visitatori, di essere una delle città con il paesaggio più bello degli Stati Uniti. In alto vi sono i picchi coperti di neve dei monti Juneau e Roberts, mentre il Gastineau Channel offre un movimentato lungomare.
Nella zona centrale della città vi è un bel quartiere storico con molti edifici dell’inizio 1900 costellati di bar, negozi di souvenir e ristoranti. Sempre nei dintorni vi è la bella St Nicholas Russian Orthodox Church, un edificio a forma ottagonale costruito nel 1894. Le strade di Juneau non sono certo lastricate d’oro, ma le sue miniere una volta lo erano, ed è quindi necessario dare un’ occhiata ai molti musei e alle miniere che si trovano dentro e fuori la città. Dato che è conosciuta come “Gateway to the Glaciers” (‘l’accesso ai ghiacciai’), Juneau è fortunata ad avere numerosi ghiacciai nei dintorni, incluso il Mendendall Glacier, il famoso ghiacciaio drive-in dell’Alaska situato a 21 km dal centro della città. Le linee di volo locali e il traghetto statale fanno soste giornaliere in questa città del sud-est dell’Alaska.
Sitka
Con pochi rivali per la bellezza dei suoi dintorni, Sitka si affaccia sull’oceano Pacifico ed ha alle sue spalle (a ovest) il monte Edgecumbe, un vulcano spento. Vicino al lungomare si trova la St. Michael’s Cathedral, una riproduzione della Cattedrale Russa Ortodossa costruita cent’anni fa e distrutta dalle fiamme nel 1966, dalle quali gli abitanti di Sitka riuscirono fortunatamente a salvare gli inestimabili tesori e le icone che si trovavano al suo interno. A est del centro, oltrepassato il porto, è situato l’ottagonale Sheldon Jackson Museum che ospita un’interessante collezione di manufatti della cultura indigena.
Un po’ più verso est si trova l’attrazione principale della città, il Sitka National Historical Park: si estende lungo una superficie di 43 ettari e comprende una foresta punteggiata ai lati da una serie di totem. Nelle vicinanze di Sitka ci sono più di 64 km di sentieri che attraversano i boschi e le montagne. Sitka mette a disposizione dei viaggiatori un albergo, molti Bed and Breakfast e diversi ristoranti. La città è servita quotidianamente dalle linee aeree interne e da un traghetto, ed è anche il punto di partenza per numerose gite in mare.
Glacier Bay National Park
Sedici fiumi glaciali, che sgorgano dalle montagne e riempiono il mare di iceberg di ogni forma e misura e di tutte le sfumature dell’azzurro, hanno fatto del Glacier Bay National Park una landa ghiacciata famosa in tutto il mondo. È una terra di foreste verdi, fiordi scoscesi e iceberg. Un ulteriore motivo d’interesse è dato dalla gran varietà di animali marini: balene, foche, delfini e lontre marine, mentre il resto della fauna è costituita da orsi bruni e neri, lupi, alci, capre di montagna e oltre 200 specie di uccelli. Glacier Bay offre inoltre agli appassionati di kayak un’ottima opportunità di godersi le baie riparate e le insenature dove si trovano i ghiacciai. È un parco con pochi sentieri, ma consente ancora di fare interessanti escursioni. Vi è inoltre un piccolo insediamento, Gustavus, che può essere raggiunto in aereo da Juneau.