gatti home cat-building-2L’isola di Tashirojima, poco distante dalla penisola di Oshika, è un piccolo villaggio di pescatori contraddistinto da una singolare caratteristica naturale e sociale: vi sono più gatti che uomini. Attualmente, l’isola è considerata disabitata, poiché la densità di popolazione conta appena un centinaio di unità (rispetto alle mille che si registravano nel 1950). Ma il numero di gatti presenti è di gran lunga superiore, tanto che l’area oggi è conosciuta come “The Cat Island” (appunto l’Isola dei Gatti).

Introdotti molti anni fa per dare la caccia ai topi, ghiotti dei bachi di seta prodotta sull’isola dai tempi antichi del periodo Edo (1603-1868), sono in seguito stati accolti e tenuti in grande considerazione perché utili ai pescatori per prevedere l’arrivo delle tempeste. Sono il porta fortuna deil villaggio e quindi tenuti in buona salute e nutriti giornalmente. La credenza locale attribuisce ai gatti la virtù magica di prevenire ed allontanare il male e sono coccolati e rispettati anche per essersi rivelati delle preziose sentinelle in grado di allertare la popolazione prima dell’arrivo delle tempeste. Un aspetto non da poco per una comunità che cerca di resistere proprio grazie alle attività della pesca.

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Se i gatti sono tenuti in grande considerazione, come dimostrano le raffigurazioni delle statuine votive e le decorazioni delle case che saldano il legame speciale tra uomo e felino, non altrettanto si può dire per i cani.Gli unici visitatori indesiderati sono i cani, a loro l’ingresso a Tashirojima è strettamente vietato per salvaguardare il benessere dei gatti (e quello mentale dei cani che dovessero malauguratamente trovarsi a scorrazzare su un’isola in cui regnano i gatti).

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Il culto dei felini è talmente sentito che sull’isola sono presenti diversi santuari dedicati proprio agli amici a quattro zampe, oltre ad una cinquantina di monumenti rocciosi a forma di gatto. La singolarità dell’isola ha portato ad avviare un’attività a livello turistico: nel 2004 una coppia di Sendai si è trasferita al villaggio ed ha aperto Hamaya, un piccolo centro di pernottamento per i visitatori.

Secondo la cultura locale i gatti portano fortuna e chi si prende cura dei gatti, ottiene, per la proprietà transitiva, fortuna.

E’ così che Tashirojima è diventata nel corso del tempo l’isola dei gatti. Curati e trattati come re i felinisi sono moltiplicati sull’isola, mentre gli abitanti a due piedi, a cui i gatti avrebbero dovuto portare fortuna, sono passati da una popolazione di 1000 a 100 individui.

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Ora il numero dei gatti supera di molte unità quello degli uomini e l’isola ha guadagnato una certa popolarità. Conosciuta come l’isola dei gatti oggi Tashirojima è frequentata dai turisti e dagli appassionati di felini, che come il web ci insegna, sono tanti, davvero tanti.