Per tradizione si fa risalire al secolo XVI, con i primi contatti tra i giapponesi e i marinai portoghesi e con i missionari cristiani. All’inizio di ogni stagione, i cristiani si astenevano dal cibarsi di carne per tre giorni (mercoledì, venerdì e sabato), mangiavano solo verdure e pesce, e si dedicavano alla preghiera. Questi quattro periodi erano chiamati in latino Quattro tempora. Da qui il nome tempura che i giapponesi utilizzano ancora oggi per questo piatto
Con gamberi e calamari, mescolati a bastoncini di verdure di stagione, e, se vi piace, a qualche erba aromatica, potete preparare il “tempura” ovvero il fritto tradizionale giapponese, avvolto in una pastella leggera. Sbattete un uovo, mescolatevi lentamente 4 dl di acqua ghiacciata e 250 g di farina e lavorate solo il necessario per amalgamare il tutto. Immergetevi subito pesci, verdure ed erbe. La pastella deve essere freddissima perche solo cosi, a contatto con l’olio caldo, formera la crosticina croccante.
I segreti per cucinare una buona tempura sono tre:
Usare acqua ghiacciata (ancora meglio se frizzante), con qualche cubetto di ghiaccio.
Mescolare poco la farina con l’acqua ghiacciata.
Devono rimanere molte bolle inesplose di farina. Mai fare una pastella omogenea.
Friggere in tanto olio a circa 171 °C – 180 °C in una padella alta pochi pezzi per volta, così da mantenere la temperatura dell’olio costante.
Ingredienti
qb Calamaro
qb Erbe Aromatiche
250 g Farina
qb Gambero
qb Olio Di Semi Di Arachidi
1 Uovo
qb Verdure Miste