Secondo la Coldiretti, “se la crisi ha ridotto le partenze ha anche costretto a tagliare il budget delle vacanze delle famiglie per far quadrare i conti con il 33 % degli italiani che ha rinunciato a divertimenti come cinema, parchi giochi e discoteche mentre il 32% dei vacanzieri ha scelto localita’ piu’ vicine complice e addirittura il 16 % resta nella propria regione”. “Si tratta di comportamenti che hanno favorito il prepotente ritorno nell’estate 2013 delle sagre dove secondo l’analisi della Coldiretti il 24% dei frequentatori non spende niente, il 34% non piu’ di dieci euro per persona e l’14% tra i 10 ed i 30 euro per persona. Un costo comunque modesto compatibile con i budget della maggioranza delle famiglie in vacanza che peraltro nell’87 per cento dei casi quando mangiano fuori cercano un menu’ locale a chilometri zero. Una percentuale in crescita rispetto all’estate scorsa quando – sottolinea la Coldiretti – erano comunque l’82% gli italiani in cerca di menu locali per gustare sapori autentici del territorio che si sta visitando e che non devono subire lunghi trasporti che fanno aumentare i costi e ne compromettono la freschezza”.
“Una vera e propria riscoperta che – sostiene la Coldiretti – e’ il frutto dell’esigenza di contenere le spese ma anche di ristabilire un rapporto piu’ diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, soprattutto nel momento delle vacanze estive quando si moltiplicano le iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste organizzate in tutta Italia, nei piccoli e grandi centri. Una tendenza che va accompagnata pero’ – continua la Coldiretti – da una maggiore qualificazione dell’offerta.
Tra i consigli da seguire nella scelta secondo la Coldiretti ci sono infatti l’opportunita’ di verificare la congruita’ del “cibo festeggiato” con la realta’ produttiva del territorio anche con un occhio alla stagionalita’, le garanzie offerte dalla partecipazione delle Istituzioni, dai Comuni alle Parrocchie fino alle organizzazioni di rappresentanza, il coinvolgimento nell’iniziativa di operatori economici locali dai ristoratori agli agricoltori”. “La necessaria qualificazione dell’offerta delle Sagre in Italia puo’ essere infatti sostenuta da una piu’ forte presenza delle realta’ economiche espressione del territorio come ad esempio la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari delle aziende agricole locali, che garantiscono identita’ e qualita’ al giusto prezzo. Una opportunita’ – continua la Coldiretti – resa possibile anche dal moltiplicarsi dei mercati, delle botteghe e degli spacci aziendali degli agricoltori di “Campagna Amica”, che possono contare su 8.200 punti vendita in tutta Italia dove e possibile acquistare i prodotti agricoli e alimentari del territorio a chilometri zero che sono frequentati durante l’estate da ben l’80 per cento degli italiani rispondenti che non si lasciano sfuggire la possibilita’ di visitare frantoi, malghe, cantine e mercati degli agricoltori”