Quasi tutti conoscono, per averla vista nel fim The Beach con Leonardo di Caprio, la spiaggia di Koh Phi Phi Leh, ma il mare verde smeraldo e le scogliere che la punteggiano non sono da meno nelle altre isolette dell’arcipelago di Phi Phi. Meno celebrate, ma ancora più affascinanti, sono le isole che sorgono di fronte alla provincia di Trang: Ko Muk, Ko Kradan e Ko Chuek, fanno parte del parco Nazionale di Hat Chao Mai e sono facilmente raggiungibili dalla terraferma. Se la confusione non spaventa si puo’ soggiornare in uno dei resort di lusso di Koh Samui, se si preferiscono spiagge isolate e poco frequentate meglio recarsi a Ko Chang. Chi bada al portafoglio dovrebbe optare per Koh Phangan e soggiornare in uno dei bungalow situati direttamente in spiaggia.
Gli appassionati di storia ed archeologia possono viaggiare nel tempo attraverso le vestigia degli antichi regni di Suhothai, di Ayutthaya, di Lanna, la dinastia dei Chakri fino alle più recenti opere edificate dal re Chulalongkorn. Imperdibile una visita ad Ayutthaya, situata nelle pianure centrali del sud, a circa 80 chilometri dalla Capitale, il più importante e spettacolare sito archeologico del paese all’interno del quale spicca il Wat Chai Wattbanaram (letteralmente il Tempio del lungo regno e dell’era gloriosa) edificato da Prasat Thong.
Obbligatoria una sosta a Bangkok per ammirare l’architettura del periodo Chakri di cui e’ disseminata l’antica Krung Thep, la città degli angeli. Situato all’interno della città vecchia, nel Gran Palazzo, sorge il Wat Phra Kaeo dove è custodito il Buddha di Smeraldo, una delle immagini più venerate dai fedeli buddhisti thailandesi. Poco lontano l’imponente Wat Pho dove, tra l’altro, è possibile ammirare “Il Buddha sdraiato” una statua lunga 46 metri realizzata in gesso e mattoni dorati. Nel tempio più antico della città sorge anche una scuola di massaggi, un’ottima occasione per concedersi un paio d’ore di completo relax e per provare i veri massaggi thai.
Il nord del paese non offre soltanto scorci indimenticabili attraverso montagne, foreste, risaie e villaggi in cui il tempo sembra essersi fermato, ma ospita sulle sue colline alcuni gruppi etnici che hanno mantenuto intatti da secoli usi e costumi: gli Hmong, gli Akha, i Labu, i Mien, i Lisu. Benché il turismo abbia fortemente condizionato la vita di queste tribù, nei villaggi si continuano a praticare riti animisti e il sacerdote e lo sciamano, entrambi in contatto diretto con gli spiriti, restano le guide delle comunità.
Con un itinerario di quattro-cinque giorni nel nord del paese si possono visitare la citta di Chiang Rai, il piccolo centro di Mae Sai e il suo animato mercato, navigare il maestoso fiume Mekong, spingersi fino al punto esatto dove Thailandia Laos e Birmania si incontrano, il famoso “Triangolo d’oro”, visitare Chiangsaen, l’antica capitale del nord. A Chiang Mai si può ammirare uno dei templi più famosi della Thailandia: il Pratat Doi Suthep, un santuario del Buddhismo Theravada situato su una montagna a cui si accede da una spettacolare scalinata.
Nelle foreste intorno a Chiang Mai, vivono ancora numerosi elefanti, animali sacri per la religione buddhista e simbolo della Thailandia. Se amate gli animali, e soprattutto se viaggiate con dei bambini, vale la pena di visitare uno dei centri in cui i pachidermi vengono addestrati ed accuditi.
Un viaggio nel Paese del Sorriso si organizza facilmente: è possibile acquistare un pacchetto turistico dall’Italia presso un tour operator specializzato Thailandia o trovare l’occasione giusta fra i voli delle compagnie aeree che offrono collegamenti con Bangkok e poi acquistare i servizi direttamente in loco.