Secondo alcuni studi recenti, le statue rappresenterebbero capi tribù indigeni morti e, secondo la credenza popolare, avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto con il mondo dei morti.
Moai – I “guardiani” dell’isola
I grandi busti che si trovano sull’isola sono chiamati moai. Sull’isola esistono solamente 638 moai secondo le ricerche condotte da Sebastian Englert. Nonostante le ricerche condotte negli ultimi anni il loro scopo non è tuttora noto con certezza. Secondo studi più recenti le statue rappresenterebbero capi tribù indigeni morti; secondo la credenza popolare avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto con il mondo dei morti.
Il mistero dei moai
Alcune statue possiedono sulla testa un cilindro (pukao) ottenuto da un tipo di tufo di colore rossastro, interpretato come un copricapo oppure come l’acconciatura un tempo diffusa tra i maschi. I moai sono alti tra i 2,5 e i 10 metri. Ne esiste uno, incompleto, alto 21m. Quelli di 10 m pesano tra le 75 e le 86 tonnellate.
Una leggenda dell’Isola di Pasqua narra che dal cielo giunsero degli uomini uccello (Tangata manu) che potevano volare. Il loro capo si chiamava Makemake e, secondo la mitologia locale, era il creatore dell’umanità, il dio della fertilità e la divinità principale del culto dell’uomo uccello. La sua immagine è stata scolpita su alcune rocce presenti sull’isola. I colossi di pietra si muovevano grazie a una forza misteriosa che solo due sacerdoti erano in grado di controllare. Un giorno, però, i due sacerdoti scomparvero e da lì il lavoro di costruzione delle statue fu sospeso. E’ il motivo per cui una schiera di statue è rimasta incompiuta. Gli studiosi fanno coincidere questo momento con l’anno 1500.
La verità sui giganti
Scoperto il segreto dei “Moai” trasportati dal popolo Rapa Nui solo con l’ausilio di corde. Infatti
le gigantesche sculture monolitiche di pietra, che hanno reso celebre l’isola in tutto il mondo, i moai, sono state trasportate dalla cava in cui venivano prodotte fino ai punti sacri dell’isola dove venivano disposte in gruppi anche di sette o otto. Niente extraterrestri, niente trasporto delle statue adagiate in modo orizzontale su tronchi di legno. Due squadre tirano a turno la statua Moai alta 3 metri e pesante 5 tonnellate facendola così “camminare”, in modo che rimanesse sempre in posizione verticale, quasi danzante da sola. Infatti gli abitanti dell’isola di Pasqua raccontano che “le statue camminavano”.
Il territorio dell’isola è ricoperto da quattro vulcani, Poike, Rano Kau, Rano Raraku e Terevaka. Per questo motivo l’Isola di Pasqua è molto salvaggia e non si trovano molti animali, se non cavalli, pecore, mucche e maiali importati dalla terraferma. Il mare non è caratterizzato dalla barriera corallina come altre isole del Pacifico. Tuttavia, nelle sue acque vive una grande colonia di capodogli che possono essere osservati dai visitatori dell’isola. Per chi ama praticare trekking ed escursionismo è la meta ideale.
Come raggiungere l’Isola di Pasqua
Verso la fine degli anni sessanta è stato ampliato l’aeroporto di Mataveri. Da allora il numero di turisti è aumentato, ma non è ancora una meta molto gettonata. Uno dei motivi è il costo di una vacanza sull’isola, che è piuttosto elevato. L’Isola di Pasqua può essere raggiunta durante tutto l’anno esclusivamente dal Cile. I voli decollano da Santiago del Cile (ogni tanto anche da Tahiti, in Polinesia) e la durata del volo si aggira intorno alle 5 ore. Chi decide di trascorrere una vacanza sull’Isola di Pasqua può scegliere tra diversi alberghi e resort che si collocano in un’ampia fascia di prezzi.
Turismo
Il turismo ha raggiunto l’isola di Pasqua solamente a partire dal 1967, quando il primo volo commerciale raggiunse quest’isola remota. A tutt’oggi, però, l’Isola di Pasqua può essere raggiunta durante tutto l’anno esclusivamente dal Cile con la compagnia LAN Airlines. I voli decollano normalmente da Santiago de Chile o, occasionalmente, da Tahiti e la durata del volo è intorno alle 5 ore.
Le possibilità di raggiungere l’isola via mare sono molto limitate: il piccolo porto di Hanga Roa non è in grado di ospitare grandi navi da crociera che devono quindi far scendere i propri passeggeri al largo per poi portarli sull’isola, tramite motoscafi. A ciò si aggiunge il fatto che il mare in quell’area è sovente molto mosso risultando quindi impossibile raggiungere l’isola.
Nonostante le dimensioni ridotte dell’isola e il numero di turisti inferiore rispetto alle altre isole polinesiane, l’isola di Pasqua può vantare un vasto numero di alberghi e resort che si offrono un’ampia fascia di prezzi. Il costo della vita sull’isola risulta comunque più elevato rispetto a quello sulla terra ferma in Cile, dal momento che tutti i beni presenti sull’isola devono essere importati.